Capitolo 41

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Capitolo 41:

«Amanda, potresti prendermi un bicchiere di acqua? Ho la gola secca a forza di studiare così tanto.» Mi chiede Josh.

È sdraiato sul mio letto e ha tutti i libri e i quaderni, con i relativi appunti, sparsi sopra le coperte.

È venuto subito dopo pranzo, mentre sua madre e suo fratello sono rimasti nella camera dell'hotel per sistemare i bagagli prima della partenza, prevista per questa sera.

Oggi è la Vigilia di Natale.

E Josh è sui libri, già.

«Ma se stai al cellulare da una circa mezz'ora.» Lo rimprovero io, ma mi alzo dalla mia scrivania in camera per andare in cucina a prendere quanto da lui richiesto.

«Sono in pausa.» Mi spiega alzando la voce, in modo da farsi sentire.

Scuoto la testa ridacchiando e vado in cucina. Trovo Allie che disegna su un foglio bianco.

«Ehi.» La richiamo quando non alza la sguardo dal foglio, tanto è concentrata. «Che fai?»

«Faccio un disegno per la mamma di Dana. È ancora in ospedale e ha detto Adam che non sta bene.» Mi spiega senza distogliere l'attenzione dal foglio.

«Non l'avevano dimessa?» Prendo due bicchieri e li riempio di acqua.

«Sì, ma sta di nuovo male.»

«Mi dispiace. Adam ora è con Dana e sua madre?» Non lo vedo in casa da stamani.

«Sì. Mi ha chiesto di dirtelo.» Si morde le labbra e una ciocca di capelli castani le casca sugli occhi.

«Va bene.» Mi avvicino per lasciarle un bacio sui capelli. «Vado in camera a studiare con Josh.»

Mi risponde con un verso annoiato e continua a disegnare. Scuoto la testa e vado in camera mia, portando anche i due bicchieri di acqua.

«Allora? Sei andato avanti?» Interrompo Josh mentre manda un messaggio e dallo spavento lancia il cellulare in aria.

«Merda, Amy!»

«Dovresti stare un po' di più sui libri e un po' di meno sul cellulare.» Lo rimprovero io e gli porgo il bicchiere d'acqua.

«Lo so.» Risponde Josh con un sorriso malefico in volto. «Ma non ci capisco niente.»

Alzo gli occhi al cielo e mi siedo sul letto accanto a lui. Guardo il computer acceso di fronte.

«Vedo che hai le idee molto chiare.» Faccio cenno al testo completamente bianco della pagina. «Non puoi essere così negato in letteratura.»

«È che.. Ho la testa da tutt'altra parte e poi, non sono mai stato uno a cui piace leggere.»

«Ti sbagli. Mi ricordo che da piccolo prendevi sempre in prestito i miei libri.» Gli dico e appoggio il bicchiere sul comodino.

«Non li prendevo in prestito, Amy. Te li rubavo e poi ci scarabocchiavo sopra.» Il tono di voce così ovvio e freddo mi fa indignare.

«Cosa?» Chiedo aprendo la bocca e aggrotto le sopracciglia. «Ero sicura fosse Adam a fare gli scarabocchi sui miei libri.»

«Lo so. Ti guardavo sempre mentre ti vendicavi su di lui, quando invece il colpevole ero io.» Mormora con un sorriso malefico in volto.

«Stronzo!» Esclamo e colpisco con il mio pugno il suo braccio.

«Ahi!» Si massaggia l'avambraccio con l'altra mano. «Vedo che rimani sempre manesca, anche con il passare degli anni.»

«Certe cose non cambiano mai.» Scrollo le spalle e mi alzo dal letto per raggiungere la mia scrivania.

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora