Capitolo 75

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Capitolo 75:

«Cosa?» Ripeto incredula. Non può averlo detto sul serio.

«Ti amo.» Ripete con un tale convinzione da farmi tremare le gambe.

«Non puoi inventarti cose del genere solo perché così speri che non mi incazzi con te!» Esclamo innervosita e faccio un paio di passi indietro, mentre scuoto la testa da destra a sinistra.

«Non me lo sto inventando, Amanda.» Sbotta lui e aggrotta la sua espressione, come se si fosse offeso.

«Beh, permettimi di non crederti, allora.» Ribatto io iniziando a gesticolare. «Cosa credi? Di poter baciare Gloria, venire qui, rifilarmi qualche bella frase presa da internet, uscirtene fuori con un "ti amo" e poi tutto apposto?»

«Non te l'ho detto affinché tu mi perdonassi, Amanda.» Unisce le mani e mi guarda con una dose di antipatia. «Te l'ho detto perché è la verità. Io ti amo e, tanto vale dirtelo, invece che rischiare di perderti.»

Restiamo in silenzio. Cerco di riprendere fiato e di stare tranquilla, ma tutto ciò che è successo in questi giorni è troppo.

Mi osserva timoroso e i suoi occhi vagano dai miei alla mia bocca e poi ai miei capelli. Mi guarda come se sapesse che questa potrebbe essere una delle ultime volte che ci vediamo.

«Non ho baciato Gloria. Ti devi fidare di me.»

Scuoto la testa e faccio una finta risata. «Non mi fido di nessuno.» Prima che possa parlare, lo anticipo. «Io mi fidavo di te. Non ti ho mai fatto problemi quando dovevi uscire con i tuoi amici o andare in qualche pub. Ti ho sempre lasciato piuttosto libero, perché sapevo di potermi fidare di te.» Gli dico sincera. «Ma da quando ti ho visto baciare Gloria, mi chiedo se io abbia sbagliato tutto con te. Forse non dovevo lasciarti tutta questa libertà? O forse ti ho fatto credere che a me di te non importasse abbastanza?»

«Non è questo, piccola.» Si avvicina a passi svelti e mi accarezza le guance. «Io ho sempre apprezzato che tu non fossi ossessivamente gelosa.» Cerca di buttarla sull'ironico, ma con scarsi risultati. «Non ho baciato Gloria. È lei che ha baciato me e io l'ho respinta. Non so quando tu sia arrivata, ma, puoi chiedere anche a Marcus, l'ho respinta.»

«Marcus è tuo amico. È ovvio che direbbe che è stata lei.» Scrollo le spalle e tiro su con il naso. «Lasciamo stare, okay?»

«Io non ti lascio, Amanda.» Afferma Sasha sicuro di sé. «Non dopo tutto quello che hai passato.»

«Sto bene, davvero.» Forzo un sorriso e annuisco. «Quella cosa di James l'ho superata. Eravamo entrambi ubriachi e fatti, perciò anche lui non capiva un cazzo di quello che faceva.»

«Lo stai difendendo?» Chiede Sasha e ora l'irritazione è ben evidente nella sua voce. Fa cadere le mani dalle mie guance e mi scruta attento. «Stai difendendo quel pezzo di merda? Sai che se non fosse intervenuto Kail non si sarebbe fermato?»

«Lo so. E infatti, non lo sto difendendo. Dico solo che non è al cento per cento colpa sua. E comunque non ho intenzione di parlarne. Per fortuna non è successo niente di irrisolvibile e lo shock iniziale se ne è andato.» Rabbrividisco, non per i ricordi, ma per lo sguardo di gelo che mi sta mandando Sasha.

Mi rivolge uno sguardo indecifrabile e cambia completamente argomento. «Ti dimostrerò che non ti ho tradita e che ti amo.» Afferma sicuro di sé e se ne va, senza neanche salutarmi, dalla finestra.

Guardo un punto del muro indefinito e trattengo un urlo nervoso quando sono sicura di essere sola nella mia stanza. Prendo un cuscino e lo lancio verso la finestra chiusa.

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora