Capitolo 82

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Capitolo 82:




«No, Kail. No e poi no.»

Scuoto la testa, restando ferma sulla mia postazione accanto al guidatore, e quindi a lui.

«Su, Amanda, non fare la bambina!» Mi sgrida lui e si gira con il busto verso di me, a dividerci solo la console. «Non ti sto chiedendo molto. E poi sei tu che volevi delle risposte, no?»

«E cosa ti fa pensare che lui me le darà?» Faccio cenno con la testa all'enorme edificio grigio davanti al parcheggio dove ci troviamo noi.

«Perché se West vuole vendicarsi di tuo padre, lui è l'unica persona che può dirti cosa sia realmente accaduto tra di loro!» Mi spiega per la centesima volta Kail, guardandomi dritto negli occhi.

«Avremmo potuto chiedere a Charlie!» Ribatto io e incrocio le braccia sotto il seno. «A chiunque altro.»

«Smettila di fare l'immatura, Amanda.» Brontola lui e io sbuffo. Restiamo in silenzio qualche secondo, nei quali lui guarda il grande edificio di fronte a noi. «So che può essere difficile per te, ma.. è un piccolo sforzo che devi fare.»

Lo guardo negli occhi e vedo tutto l'affetto e la tenerezza che mi ha sempre trasmesso in questi anni. Come è possibile che sia ancora con me dopo tutto questo tempo?

«Okay.» Cedo infine e lui fa un sorriso vittorioso. «Ma tu vieni con me.» Gli punto un indice contro e faccio una smorfia con la bocca.

«Non ti lascerei mai da sola in un posto così.» Ammette tranquillamente, fa uno strano sorriso ed esce velocemente dall'auto.

Prendo un bel respiro, raccatto la mia borsa e la felpa nera che mi ero precedentemente tolta ed esco anche io dalla macchina di Kail.

«Non sarà così male.» Dice Kail affiancandomi e cercando di tirarmi su.

Lo squadro in malo modo e alzo lo sguardo sul vecchio cartellone all'ingresso del cortile dell'edificio.

Il carcere.


Sasha's pov

«Quindi, se voglio trovare l'accelerazione di quei due corpi devo fare questa formula? O quest'altra?» Chiede Sarah sfogliando le pagine del suo libro, tutto evidenziato di un acceso celeste.

«Puoi usarle entrambe, credo.» Rispondo senza neanche guadare il libro e continuando a stare sdraiato sul letto e a tirare la pallina verso l'alto per poi riprenderla tra le mie mani.

Samantha sdraiata accanto a me gioca come me con un'altra pallina, con l'unica differenza che la fa cadere ogni due per tre per terra.

«Non mi sei di aiuto.» Sbotta lei risentita e scuote quei suoi capelli neri con un gesto nervoso.

«Vabbè.» Alzo una spalla e faccio una smorfia.

Tra poco devo andare con Marcus a una commissione di lavoro, perciò ho la testa da tutt'altra parte. E con il cuore, la mente e il corpo vorrei essere da un'altra parte ancora.

«Se stai pensando ad Amanda, smettila, okay?» Si gira verso di me e alza le sopracciglia, dietro quegli occhiali neri giganti che le coprono metà faccia.

«Mh. Amanda.» Borbotta Sam alzandosi dal letto per prendere la pallina, finita sotto la poltrona della camera di Sarah.

«Già.» Borbotta Sarah, guardando con un sorriso divertito nostra sorella minore gattonare fino alla poltrona. «Non sopporta Amanda lei.» Fa un cenno verso il sedere di mia sorella a mezz'aria.

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora