Capitolo 64

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Capitolo 64:

I giorni passano lenti e silenziosi. In men che non si dica è già passata una settimana da quando io, Phoebe e Kail abbiamo litigato.

Non li sento da quella mattina. Paul mi ha detto che la tensione è ben palpabile in casa e che l'assenza di Charlie mantiene gli animi bollenti.

James è sorpreso. A suo dire, deluso dal fatto che sia fidanzata con qualcun altro.

Phoebe è scandalizzata e non parla quasi mai. Ha detto che qualche sera la sente piangere in camera sua, ma non ha mai il coraggio di andare a consolarla.

Kail è il più incazzato di tutto, mi ha riferito Paul. Non parla quasi mai e tiene sempre il broncio. È scontroso e indisponibile nei confronti di chiunque.

Nash ha chiarito con Jackie dopo aver litigato per qualche giorno, ma non sembra avercela con me. Anzi, sembra essersene dimenticato.

E ora sono sdraiata sul divano, con una coperta di pail sulle gambe e una tazza di tè caldo tra le mani.

«Dovresti uscire un po'. È quasi una settimana che non esci più. Stai bene?» Continua a tempestarmi di domande mio fratello, che si è accorto che qualcosa non va, ma non sa come aiutarmi. «Si tratta di Sasha? Avete rotto?»

Gli ho spiegato che con lui è tutto okay, meglio di così non potrebbe andare. Sasha appena torna dal lavoro passa a trovarmi oppure mi viene a prendere e andiamo al cinema, a teatro, al museo, ovunque io voglia.

L'altra sera è venuto fino in camera mia dalla finestra e mi ha portato il cibo del Mc Donald's. 

Aveva sempre qualcosa da dirmi. Glielo leggevo in faccia, ma io ero troppo stanca per assillarlo di domande e lui troppo incerto per confessare.

«Adam, basta! Non posso stare a casa da sola stasera? Sono già uscita giovedì sera con Sasha!» Dico ad alta voce, non staccando gli  occhi dal programma orrendo che sto guardando.

«Sì, ma.. Allie è a dormire dai Nonni e io vado da Dana. Sei sicura che vuoi restare da sola? Non vuoi chiamare Jackie?» Continua con le domande inopportune.

Jackie ed io abbiamo parlato tantissimo in questi giorni. Mi è stata accanto. Lei e Paul. Ho parlato anche con Nash che ha detto "ti tengo d'occhio". Ma so che in realtà, anche lui si fida di me e sa che non li tradirei mai.

«Vai, Adam. Posso resistere anche da sola per una serata.» Dico alzando gli occhi al cielo.

«Okay.» Cede infine con un sospiro sconfitto. «Ma se hai bisogno di qualsiasi cosa chiama.» Mi dà un tenero bacio tra i capelli e se ne va di casa.

Passo il resto della serata a crogiolarmi nei miei pensieri e nei programmi scadenti che danno alle nove e mezzo di sabato sera. Perché diavolo non mettono qualcosa di più interessante?

Sento il cellulare suonare e rispondo senza neppure guardare chi è.

«Amanda.» Riconosco subito la voce.

«Sasha.» Ripeto e mastico una patatina.

«Che fai?» Domanda e lo sento camminare avanti e indietro per la stanza.

«Mangio e guardo la tv, tu?» Rispondo sinceramente e impreco tra me e me quando una briciola finisce all'interno della maglia larga di mio fratello che ho messo come pigiama.

«È sabato sera, hai diciotto anni e tu stai a casa a mangiare patatine e guadare programmi per vecchi?» Domanda e non ci credo. Ha azzeccato tutto.

«Mi spii?»

«No, ma sei banale delle volte.» Mi sento profondamente offesa. «Preparati. Tra poco ti passo a prendere. Andiamo in un locale che ha aperto da poco in città.»

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora