Capitolo 28

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Capitolo 28:


La mattina arriva in fretta e la sveglia suona precisa alle 7 come tutti i giorni, ma non mi sono ancora abituata a questa cosa. Credo che non ci riuscirò mai.

La spengo e mi rigiro dall'altra parte, nascondendo metà faccia sul mio cuscino. Mi prometto di non riaddormentarmi e dopo qualche minuto trovo la forza per alzarmi dal letto.

Controvoglia mi dirigo verso la cucina, mi stropiccio gli occhi e sbadiglio senza mettere la mano davanti alla bocca. Quando mi accorgo di mio fratello in cucina che sorseggia una tazza di caffè mi ricompongo leggermente. Lo saluto con un cenno della testa e prendo anche io un caffè, aggiungendoci poi del latte.

«Devi portare tu a scuola Allie oggi.» Mi informa Adam dopo aver riposto nel lavandino la tazza sporca. «Tornerò a casa per pranzo, ma  nel pomeriggio devo andare con Dana in ospedale e a comprare delle medicine speciali per sua madre. Si sta rimettendo, ma per tornare a casa ha bisogno di alcune cose.»

«Certo. Dana dov'è?» La aspettavo qui stamani.

«È in bagno, si sta vestendo.» Si appoggia con una spalla al frigorifero e mi guarda. «Ho già preparato la colazione per te ed Allie, devi solo riscaldarla quando si sveglierà.»

«Okay, grazie.» Sussurro prima di passare una mano tra i miei capelli lunghi e rendermi conto di aver perso nella notte il laccino. «Vado a vestirmi anche io.»

«Aspetta, Amanda.» Mi ferma prima che possa uscire dalla cucina. «So che non sono affari miei, ma.. Kail era il tuo amico? Quello che mi hai presentato una volta?»

«Sì.» Mi acciglio non capendo cosa c'entri ora lui. «Perché?»

«Allie ieri sera, quando sono tornato a casa, era sveglia e mi ha raccontato che eravate a cena da Kail.» Mi spiega e sposto lo sguardo sulle confezioni di cerali e biscotti sul tavolo. «È con lui che esci?»

«No.» Rispondo dopo qualche secondo. «Kail è solo un amico.»

«Okay.» Si vede che si sente anche lui a disagio nel parlare con me di ragazzi. «In queste sere ti ho sempre lasciato Allie e non sei potuta uscire spesso con.. con questo ragazzo misterioso.» Sono un paio di giorni che lo chiama così e cerca sempre un modo per estorcermi informazioni sulla sua identità. «Perciò, se vuoi, stasera puoi chiedergli di uscire. Starò io con Allie.» Mi coglie alla sorpresa.

«Davvero?» Domando imbarazzata.

«Sì. Confido in te, so che quando sarà tempo me.. ce lo farai conoscere. Ma prima vuoi conoscerlo anche tu, suppongo. Perciò okay, va bene per me se esci con qualcuno. Basta che tu stia attenta.» Sono ancora troppo addormentata per avere una conversazione di lui riguardante i miei fidanzati.

«Okay.» Dico più che altro per togliermi da quella situazione e vado in camera mia per iniziare a vestirmi.

Dopo poco Adam e Dana se ne vanno per andare, rispettivamente, a lavoro e all'università. Stamani mi sono messa una felpa grigia scura e grande almeno una taglia in più della mia e dei pantaloni larghi e pesanti neri. Mi trucco con solo un po' di mascara e mi metto il solito mio profumo dolce.

Decido di svegliare Allie per permetterle di vestirsi e di mangiare senza alcuna fretta, prima di andare a scuola.
«Allie.» Mormoro e le scuoto una spalla. «Allie, sveglia.»

«Mhh..» Ricevo un mugolio in risposta e poi apre un occhio verde e arrossato, a causa della stanchezza.

«Ehi, piccola.» La saluto e le do un bacio sulla testa prima di alzarmi e aprire le tapparelle.
«Dobbiamo andare a scuola.»

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora