Capitolo 5:«Andiamo? Non possiamo aspettarti tutta la sera!», dice Nash al cellulare, facendomi alterare più di quello che già sono.
«Arrivo, arrivo. Dove cazzo ho lasciato le scarpe?»
«Non lo so, basta che ti muovi!»
Sto ancora parlando al telefono con lui?
Finalmente trovo le scarpe e esco dalla finestra, cercando di non uccidermi calandomi dalla grondaia.In pochi minuti sono davanti alla macchina di Nash, parcheggiata in mezzo alla strada. Ovviamente non passa nessuno in questo buco di città, quindi non mi preoccupo di questo. Salgo velocemente, non preoccupandomi di salutare ma solo di sistemarmi meglio sui sedili e a rilasciare un bel respiro.
«Non saluti?», si finge offeso James, seduto vicino a me nei sedili posteriori dell'auto di Nash, il quale parte velocemente, senza prestare attenzione agli altri passeggeri.
Davanti, vicino al posto del guidatore, c'è Kail che si gira verso di me e mi manda un bacio volante.
«Perché c'è anche lui?», domando scocciata ai due ragazzi davanti riferendomi a James, che ridacchia.«È un nostro amico, Amanda. Amico. È dalla nostra parte. Trattalo bene», dice Kail.
«Non tratta bene noi, figuriamoci lui», borbotta Nash, ma lo sento benissimo.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, appoggiando la mia schiena al sedile dell'auto, chiudendo gli occhi, già stanca di quell'uscita.Kail mette la musica e inizia a canticchiare un motivetto. Lo sta facendo apposta, ne sono certa.
Dopo poco, Nash parcheggia e apro gli occhi di scatto, felice come non mai di essere arrivata.
Scendiamo dall'auto e io mi avvicino a Nash per tirargli una pacca sulla nuca, facendo ridacchiare Kail al mio fianco.«Ahi! E questo per cosa è?», chiede Nash, massaggiandosi il punto dolente con una mano.
«Per aver detto che non vi tratto bene», annuisco. «Così dimostro che hai ragione.»
Nash fa una smorfia, mentre vedo James nascondere un sorriso.
«Andiamo, su! Non voglio vedervi prendere a botte prima ancora di entrare.»
Kail, portatore di pace.Entriamo nel locale, scuro e con poche luci colorate ad illuminare il bancone e qualche tavolo sparso per la grande stanza.
Il bar è pieno, ci sono tanti ragazzi che ridono e scherzano tra loro. Ovviamente c'è anche qualche ragazza svestita, che ci prova con tutti quelli che capitano a tiro.Ci facciamo strada per la folla, fino ad arrivare infondo al locale, dove si trova l'ampio bancone di legno. A servire c'è Jackie.
Tutti gli sgabelli sono occupati, ma Kail picchietta sulla spalla un tipo, facendogli cenno di alzarsi. Il tizio sembra irritarsi, ma appena riconosce Kail, Nash e me, si alza senza dire una parola. Lo stesso fanno i suoi amici.
Non so se ridere per il nostro "potere" o piangere per la loro codardia.«Guarda un po' chi si rivede», ci saluta Jackie, fino allora di spalle.
«Ti mancavamo dolcezza?», la provoca Nash, sedendosi sullo sgabello e sporgendosi verso di lei.
«Mi mancavano i vostri soldi», risponde annuendo, rivolgendo poi un gran sorriso a me. Kail e Nash spendono sempre un sacco di soldi per bere qui, in questo locale. «Amanda, come stai?»
«Bene, bene.»
Jackie era una mia compagna di classe, prima che ci diplomassimo.
Ha i capelli rosso fuoco, ma non sono naturali. Ogni mese va dal parrucchiere e si fa il colore. La prima volta che l'ho vista rossa ero rimasta scioccata, non pensavo avrebbe mai lasciato il suo amato castano per un rosso così accesso, quasi volgare. Lo ha fatto dopo aver perso la madre a seguito di una malattia lunga e dolorosa. Il padre di Jackie se ne è andato di casa quando lei era ancora piccola, io la frequentavo già allora, perché le nostre mamme erano amiche. Ritrovarci in classe insieme è stata una bella sorpresa, abbiamo passato insieme tutte le scuole fatte, è una delle mie più care amiche, non che ne abbia tante.
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You and me baby how about it?
Romance[COMPLETA] «Amanda sapeva che era sbagliato, ma lo voleva comunque. E quando Amanda vuole qualcosa, Amanda la ottiene. » Amanda è una giovane ragazza di diciotto anni. Vive in un quartiere schifoso americano con suo fratello maggiore, Adam, e sua so...