Capitolo 89, parte 2

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Capitolo 89, parte 2:

«Sicuro di non volerci mettere sopra del ghiaccio?» Chiedo a James mentre torniamo dal nostro gruppo di amici.

«Sì, sì, tranquilla.» Si sforza di farmi un sorriso. «Ora passa tutto.»

«Mi dispiace.» Mormoro e penso che non abbia sentito, visto il rumore della folla intorno al circuito.

«Ehi.» Si ferma e mi posa una mano sul polso. «Non hai nulla di cui essere dispiaciuta. Non è colpa tua, anzi.»

«Sì, ma.. Sasha non ti lascerà mai stare.» Confesso il mio dubbio. «E si metterà nei casini ogni volta.»

«Ha bisogno di tempo per metabolizzare la cosa, suppongo.» Dice facendosi serio. Dal canto mio, faccio una breve risata che lo fa accigliare. «Che ho detto?»

«È che.. dovrei essere io ad aver bisogno di metabolizzare la cosa, visto che sono io che ho subìto quello che ho subìto; non lui.» Gli spiego e lui annuisce incerto.

«Beh, perché ti ama, mi sembra ovvio.»

Il tono di voce estremamente serio con il quale lo ha detto mi fa rabbrividire; Sasha mi ama.

Restiamo in silenzio qualche secondo e poi: «Forse è meglio tornare dagli altri.»

Annuisce pensieroso e raggiungiamo i nostri amici, che chiacchierano tra di loro anziché guardare la gara.

«Ma a voi proprio non interessa?» Domando ai miei amici, cogliendoli di sorpresa dato che non mi avevano vista arrivare.

«In realtà, questi sono dei giri per far riscaldare i motori. La gara vera e proprio inizierà tra un paio di minuti.» Mi informa Kail e mi passa un braccio sulle spalle con fare affettuoso.

«Oh santo cielo, e tu che hai fatto al viso?» Chiede allarmata Phoebe a James e si avvicina a lui per prendere il suo volto tra le mani piccole e chiare.

«Lasciami.» Bofonchia James e si stacca dalla sua presa. «Non è successo niente.»

Gli occhi di Jackie si spostano subito nei miei e mi parla tramite le iridi verdi: è stato lui?, chiede e io annuisco.

«Non può essere niente, James.» Insiste Phoebe e io mi avvicino.

«Forza, la gara sta per iniziare.» La richiamo, decide di lasciar perdere per il momento e si lascia trasportare fino alla transenna.

Mi volto verso James e lo trovo a fissarmi. Mima un «grazie» con le labbra screpolate.

Annuisco e mi volto verso la pista, in attesa che la gara cominci.

***

Pochi minuti prima di mezzanotte, informo Kail che vado al bagno e lui si impunta affinché mi accompagni. So che può sembrare esagerato, ma è solo spaventato da quello che potrebbe succedere. In posti come questo non c'è mai da fidarsi. Durante tutta la serata, però, abbiamo tenuto sotto controllo la situazione e di West nessuna traccia.

«Forse l'informazione che mi hai dato era sbagliata.» Ho provato a dire a Kail, che mi ha subito stroncata sul nascere.

«Era qui.» Mi aveva ripetuto sottovoce, fingendo di essere interessato alla corsa e senza spostare gli occhi dalla pista.

E ora è mezzanotte precisa e sto facendo avanti e indietro di fronte alla porta sul retro del pub. La luce fioca del lampione non illumina bene dove metto i piedi, ma dall'odore non sembra essere tutto pulito qui.

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