Capitolo 89, parte 1

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Capitolo 89, parte 1:



L'odore forte del tabacco mi invade le narici una volta entrata nella grande sala buia, illuminata solo da alcune lampade dalla luce fosforescente pendenti dal soffitto.

La musica ad alto volume rischia di farmi esplodere la testa, ma cerco di non farci caso più di tanto. In un angolo della sala individuo Jody e Sam, gli amici di Sasha e mi si gela il sangue nell'immaginare che anche lui sia qui.
Non deve saperlo.

«Mi avevi detto che non c'era!» Dico all'orecchio di Kail e indico con la testa il punto in cui si trovano gli amici di Sasha.

Giuro che se Kail ci fa scoprire io lo faccio fuori.

«Infatti, non c'è.» Risponde lui atono, cercando di sovrastare il suono della musica che si fa sempre più alto.

Mi guardo attorno e involontariamente faccio una smorfia nel constatare la confusione e il sudicio del locale.

Ci sono persone che ballano, altre che fumano su dei divani sgualciti, altri ancora sono in situazioni intime sul bancone degli alcolici. Alcuni bevono direttamente dalla casa di birra posta vicino a una finestra, andata completamente a brandelli.

«Che razza di posto è questo?» Urlo all'orecchio di Kail.

Non è stata una buona idea quella di venire fino a qui.

«Cerchiamo il bastardo.» Mi risponde tranquillamente e mi afferra il polso.

Mi faccio guidare da lui fino a un corridoio buio e dal soffitto cadono delle goccioline. «Che cazzo è?» Strillo quando una mi colpisce proprio la testa.

Sulle pareti la carta da parati, che si sta sfacendo, si alterna a una tintura scolorita. Si sente un odore acre, un misto tra alcol, fumo e altre cose.

«Cosa?» Mi domanda lui, ma poi guarda il soffitto e scrolla le spalle. «Sarà una perdita.»

«Che diavol-.. Lasciamo perdere, meglio.» Mormoro tra me e me e proseguiamo lo stretto corridoio fino a quando non raggiungiamo un'altra sala, questa un po' più ordinata e pulita.

Di fronte a noi sbuca fuori un uomo in giacca e cravatta, che ci ostruisce il passaggio. Ha un auricolare all'orecchio e ci guarda con aria di sufficienza. Deve essere un bodyguard o qualcosa del genere, a che diavolo serve uno del genere qui? «Siete qui per Hooper? No, perché siete in ritardo e lui odia aspettare le sue puttane.» Dice squadrandomi. «Ti ha scelta lui? Le piacciono le ragazze piccole?» Scherza con Kail, che ha capito al volo la situazione; deve avermi scambiata per una prostituta che lavora qui.

Kail ride con lui e mi stringe ancora di più al suo fianco. «Tranquillo, amico.» Riesco a percepire astio nella sua voce, ma l'uomo è troppo occupato a tirar fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, che ci offre. «Hooper sarà soddisfatto a fine serata.»

«Lo spero per te, ragazzo.» Gli dà una pacca sulla spalla e ci accende una sigaretta a testa. La prendo e vedo le mie dita tremare leggermente.

Aspiro la nicotina e spero mi dia un po' di sicurezza e forza per resistere a questa serata, che si proietta essere lunga e complicata.

«Andate. Seconda porta a sinistra. È con West, ma lui se ne andrà a breve. Ha un volo per New York.» Ci informa quel buttafuori, che fa tante cose eccetto il suo lavoro.

Kail mi lancia un'occhiata da "E questo tizio viene anche pagato per spifferare le informazioni a destra e manca?" e io trattengo una risata.

«Va bene, allora andiamo. La porto dentro.» Fa Kail stringendomi al suo fianco e la sua mano si posa sulla mia pelle scoperta dell'anca.

«Seconda porta a sinistra.» Ripete il buttafuori e lo sorpassiamo velocemente. Camminando così vicino a Kail sento la sua pistola, sulla cintura dei jeans, premere contro la mia gamba.

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora