Capitolo 14

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Capitolo 14:


È sabato, stasera c'è il famoso ballo tanto atteso da Charlie e tanto odiato, senza un valido motivo, da James.

Sono passati due giorni dalla nostra giornata solo io e lui e da quando ci eravamo baciati. Sinceramente, non sapevo più come comportarmi con lui.

È vero, il primo bacio sulla spiaggia, ero stata proprio io a darglielo e onestamente non me ne pento. È stato un momento, il suo tocco delicato su di me, il suo sorriso sincero, la mattina rilassante al mare, erano tutte cose che mi avevano spinto a fare la primissima mossa, una cosa che non lasciavo mai che succedesse.

Ma quando, quella stessa mattinata, sul divano e poi sulla soglia di casa, lui aveva fatto lo stesso, avvicinandomi a lui e facendo toccare le nostre labbra, una moltitudine di domande avevano iniziato a farsi strada nella mia mente, tanto che nei giorni a seguire sono stata confusa e nervosa ogni qualvolta io dovevo incontrarlo.

In questi due giorni, ci siamo visti solo di sfuggita per due motivi. Il giorno immediatamente dopo James era stato impegnato con Kail e il secondo giorno, Adam non mi aveva lasciato la macchina, per cui era impossibile per me raggiungerli a casa.

Non ho più scuse o imprevisti, adesso, perché infatti non c'è modo che uno dei due dia buca stasera o che non ci sia modo di parlarci.

Con Phoebe sono riuscita a chiarire, ma questo solo grazie all'aiuto di Nash, che si è dimostrato molto utile nel saper consolare la mia amica.

Phoebe è sempre convinta di non poter perdonare Sasha e gli altri suoi amici, ma non siamo più rientrate sull'argomento da quando abbiamo litigato.

«Adam, te lo avevo già detto che questa sera sarei rimasta fuori a dormire, da Phoebe.» Ripeto al cellulare mentre metto nella mia borsa nera, il caricabatterie. «No, Adam, non posso disdire. È.. è un'emergenza.»

Allie mi fissa, seduta sul letto, con le gambe incrociate sotto al suo corpo e le mani riposte indietro. È inquietante quella bambina. Non a caso è mia sorella.

«Okay, grazie mille, Adam. Dico sul serio, era molto importante per me.» E per Charlie.

«Ti aspetto a casa. Sì, sì. Mi faccio venire a prendere dai miei amici. Eh? No, no. Chi ha detto amici? Intendevo Phoebe. Sì, lei. Sì, quella della ceretta. No, no, siamo solo noi due, tranquillo.»

Chiudo la telefonata e avverto James di venirmi a prendere per le 7.30, così posso prepararmi a casa loro per poi essere pronta per le 9, forse 9.30.

***

«Okay. Doccia l'ho fatta. La crema l'ho messa. I capelli si asciugano, ma dopo gli passo un po' di phone. Ah! La piastra, ecco cosa!» Faccio mente locale di cosa mi manca per essere pronta per la serata.

Nonostante abbia i capelli lisci, non voglio che si gonfino o che diventino crespi, perciò chiedo a Phoebe di poterci pensare lei.

«Eccomi.» Dice tornando dall'altro bagno, quello del corridoio, con la piastra in mano. «Ci penso io ai capelli, tranquilla.»

«Okay, grazie. Non sai quanto sono nervosa per questa sera, non avrei dovuto accettare di andare. Odio uscire e odio vestirmi elegante.» Indico il vestito appoggiato sul letto di Phoebe, che con la porta aperta, possiamo vedere nonostante siamo entrambe nel suo bagno privato.

«Beh, in compenso, posso dirti che ti sta benissimo e che farai impazzire tutti gli uomini stasera.» Fa un occhiolino al mio riflesso sullo specchio e poi torna ad armeggiare nei miei capelli, mentre io sono seduta sul bordo della vasca. «E chissà, magari è la volta buona che James si decide a non evitarti.»

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora