Capitolo 13:Quando, dopo un'oretta passata a chiacchierare e a prendere il sole, decidiamo di andare, ho il culo intorpidito.
«Ti vuoi alzare?» Domanda scocciato James, ma non è veramente arrabbiato, nonostante sul suo viso non ci sia alcun sorriso, ma solo un espressione corrugata a causa del sole.
«Ti ho detto che mi fa male il culo.» Gli ripeto alzandomi e per un momento ho un capogiro, probabilmente dovuto al fatto che fossi sdraiata al sole per un'ora. James se ne accorge e si avvicina a me velocemente per sostenermi, ma io mi sono già ripresa. «Tranquillo. Era solo un giramento di testa. Andiamo.»
Annuisco alla sua sua richiesta di conferma e sorrido. Si gira e si avvia verso la macchina e io lo seguo, tutto in eterno silenzio.
Saliti in macchina, abbasso i finestrini ancora prima di partire, perché ora il sole è alto nel cielo e l'aria è calda. Non sembra neanche metà settembre!
«La prossima volta che veniamo portiamo anche gli occhiali da sole.» Apre, chiude e si stropiccia gli occhi diverse volte prima di partire. «A momenti perdevo la vista.»
Sorrido divertita al suo esagerare, ma il suo "la prossima volta" mi ha fatto sorridere di più. Non intendo però ammetterlo a lui ne a nessuno. È una cosa solo mia.
«Il solito esagerato.» Lo sto spudoratamente fissando, tanto è momentaneamente cieco.
«Non sto scherzando.» Si difende. «Okay, ora vedo di nuovo. Possiamo partire.»
Alzo gli occhi al cielo e mi metto comoda sul sedile, piegando come sempre le gambe per farle entrare vicine al mio corpo e le ginocchia sfiorano la console.
«Vuoi che ti porti a casa? Oppure possiamo fare una passeggiata, anche se con questo caldo...» Non termina la frase, ma sono d'accordo con lui.
«Possiamo.. Possiamo tornare a casa. Devo vedere il vestito per sabato sera.» Spiego annuendo e lo guardo di profilo.
Guardo come sa essere carino anche in un orribile t-shirt gigante grigia e i capelli spettinati e mi domando come possano essere i miei.
Annuisce e mi porta a casa sua.
In macchina parliamo del più e del meno e nessuno dei due ha voglia di tirare fuori l'argomento del bacio. Ho scoperto che il suo cibo preferito è la pizza, banale, che dire, non per niente è anche il mio cibo preferito. Non gli piace il sushi e neppure a me, ma a lui piace il giapponese. Non l'ho mai mangiato ma sono molto scettica su questo tipo di cucina.
Parcheggia davanti al vialetto di casa e scendiamo sempre chiacchierando e ridacchiando.«Hai dormito per tutto il film?» Domanda ancora sorridendo.
«Sì.» Confermo non potendo non ricambiare quel sorriso e lo guardo negli occhi, mentre gli spiego come erano andate le cose. «Le mie amiche volevamo andare a vedere Cinquanta Sfumature di grigio e avevano convinto anche me ad andare. Solo che il giorno prima non avevo chiuso occhio tutta la notte, quindi quando sono arrivata al cinema, al buio, le voci in sottofondo, le poltrone di velluto e il cappotto con il pelo a mo' di coperta, non ho potuto che addormentarmi.»
Ridacchia e infila le chiavi nella serratura di casa, apre la porta ed entriamo nella casa.
Il silenzio la invade e mi chiedo che fine abbiano fatto i ragazzi e Phoebe. Charlie è quasi sempre fuori per lavoro, quindi non mi stupisco della sua assenza, ma James non ne è abituato e infatti chiede dove è suo padre.
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You and me baby how about it?
Romance[COMPLETA] «Amanda sapeva che era sbagliato, ma lo voleva comunque. E quando Amanda vuole qualcosa, Amanda la ottiene. » Amanda è una giovane ragazza di diciotto anni. Vive in un quartiere schifoso americano con suo fratello maggiore, Adam, e sua so...