Capitolo 3:Un fascio di luce si posa sul mio volto assonnato, facendomi mugolare dal nervoso.
Possibile che in questa casa nessuno chiuda mai le persiane?!Sbuffo e mi copro gli occhi con un braccio, mentre con quell'altro tocca l'altra parte del letto per sentire se c'è ancora Adam.
Non sento niente e dopo qualche secondo sento formicolare il braccio che ho sulla faccia, così decido di alzarmi.Avete presente quando ti svegli la mattina carico e pronto per una nuova giornata? Ecco, io no.
Anche senza guardarmi allo specchio so che i miei capelli sono in uno stato pietoso, tutti arruffati e legati in un orribile coda. E meno male che mi sono fatta ieri la doccia, altrimenti chissà in che stasera erano!
Sbadiglio e mi stiracchio, prima di scendere dal letto e andare in salotto per prepararmi la colazione.In salotto trovo un biglietto sul tavolo.
~Non torno per pranzo. Preparatevi qualcosa voi. Torno verso le 6. Adam.
Sbuffo e appallottolo il bigliettino, per poi buttarlo via.
Vado in camera mia per prendere il cellulare, che avevo lasciato in carica la sera prima, e per vedere se Allie si è svegliata.
Allie dorme ancora, ma al momento non russa, emette solo dei piccoli sbuffi d'aria che la rendono buffa.
Preparo la colazione per me e per Allie, mentre controllo sul cellulare le notifiche.
Kail mi ha mandato diversi messaggi, per farmi sapere che Phoebe sta dormendo e sta bene.Mi sarebbe piaciuto andare a salutare Phoebe in mattinata, ma non posso lasciare Allie da sola, ne tantomeno portarla con me. È pericoloso. Se dovesse succederle qualcosa per colpa di altre gang senza un vero motivo, proprio come è successo per Phoebe, non me lo perdonerei mai.
Senza accorgermene verso troppo latte nella tazza e infatti fuori esce. Inizio a dire qualsisia parolaccia mi venga in mente, contenta che non ci sia Allie sveglia a farmi la predica.
Odio quando viene da me e mi dice con la sua voce odiosa e da bambina "Non si dicono le parolacce, Amanda , chiedi scusa".
Non mi lascia in pace finché non vado in bagno per lavarmi la lingua, per "pulirmi" dal peccato di aver detto anche solo "cazzo".All'inizio mi rifiutavo di lavarmi la bocca, ma lei si impuntava, iniziando a piangere e strillare, e per stare zitta dicevo andare in bagno per davvero. Non mi lavavo però la bocca, così da quando Allie l'ha scoperto mi accompagna sempre in bagno e resta con me finché non mi sciacquo la bocca.
Possibile che io debba farmi sottomettere da una bambina di 6 anni e non da un uomo o ragazzo pericoloso, come Sasha o uno dei suoi?
Sento dei passi alle mie spalle e quando mi giro vedo mia sorella, che si stropiccia gli occhi sbadigliando. È il ritratto della tenerezza.
Ha la camicia da notte è tirata un po' su, lasciando scoperte le sue gambe paffutelle.Sorrido divertita e lei ricambia il sorriso, prendendo posto a tavola.
Il resto della mattinata lo passiamo a disegnare e a chiacchierare.«Non puoi venire oggi pomeriggio?» Mi chiede al telefono Kail, mentre faccio avanti e indietro in camera mia.
«Non credo. Devo badare a mia sorella.»
«Sicura? Phoebe ha bisogno di un'amica ora.» Per favore, Kail, non farmi sentire in colpa.
«Lo so. Dio, lo so, ma è un po' più complicato di "non ho l'auto".» Ribatto seccata.
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You and me baby how about it?
Romance[COMPLETA] «Amanda sapeva che era sbagliato, ma lo voleva comunque. E quando Amanda vuole qualcosa, Amanda la ottiene. » Amanda è una giovane ragazza di diciotto anni. Vive in un quartiere schifoso americano con suo fratello maggiore, Adam, e sua so...