"E se rinunciassimo?"
Jennie scosse la testa, i capelli castani agitati dalla lieve brezza primaverile, le braccia strette attorno al giubbotto di pelle per non far entrare a contatto il corpo con il vento. "Non dire sciocchezze Rosé, lo sappiamo entrambe che non è possibile, non adesso che siamo arrivate così vicine alla meta." Replicò con sicurezza, come se fosse un discorso che pronunciava nella mente ogni giorno, per la paura di dimenticarsi una parola o come un pazzo che si racconta una filastrocca per separarsi dalla realtà che l'opprime. La ragazza seduta al volante con la portiera aperta sospirò, alzando il petto coperto da bende bianche sotto una camicia leggera rosa.
"Ti ho già detto di respirare più piano: ti hanno sparato mirando al cuore, è un miracolo che tu sia viva." Ripeté la bruna, ottenendo un gemito annoiato da Rosé, distratta dei colori della strada difronte al vicolo buio nel quale si trovavano "Sai cosa stavo pensando? Che da quando mi hanno sparato mi sento diversa, più matura ma allo stesso tempo più vulnerabile, come se in quel proiettile ci fosse del siero della verità e io fossi costretta a parlare. So che può sembrare impossibile o stupido ma da quando siamo rimaste noi due..." La ragazza fermò la frase a metà, gettando un'occhiata dietro le sue spalle, come se si aspettasse di essere seguita. "Da quando siamo rimaste in due sento di essere un bersaglio ancora più facile." Sussurrò infine, afferrando una lattina mezza vuota di birra e di berne un sorso, gli occhi chiusi come per cancellare dalla vista gli orrori ai quali avevano assistito ultimamente.
Jennie si morse il labbro e si poggiò alla macchina nera che avevano preso in prestito quel pomeriggio, lasciando che gli scarponcini di pelle sporcassero la portiera di terra. "Ti capisco Rosé ma sai anche che Jisoo unnie è in un posto migliore e ci guida sempre, salvandoci parecchie volte. Lei è stata in parte fortunata." mormorò, cercando di trattenere le lacrime. La ragazza all'interno della macchina scoppiò a ridere amaramente "Morire in un'esplosione? No grazie, quella non è la mia definizione di fortuna!" Ribatté sarcastica. La bruna alzò gli occhi al cielo prima di tirare un calcio alla macchina "Non in quel senso diavolo! Lei è stata fortuna perché ha smesso di soffrire, lei non deve controllarsi ogni giorno le spalle con la paura di essere seguita, non ha bisogno di due pistole e un coltello, può uscire di giorno senza aver paura di essere vista, lei è libera! Da quanti anni non vedi la tua famiglia Rosé? Da quanti anni non vai al cinema? Da quanti anni sei in una gabbia di vetro?" Gridò Jennie prima di allontanarsi e avviarsi nel buio della notte, il giubbotto stretto attorno alla vita e i capelli liberi nel vento.
Rosé sospirò e si concesse di piangere una lacrima, prima di asciugarsela con vergogna e di sistemarsi i capelli rossi dietro l'orecchio sinistro. Non si preoccupò di correre dietro Jennie: sapeva che voleva restare sola e tra pochi minuti sarebbe tornata senza troppi problemi. Come si erano ritrovate così? Cosa avevano sbagliato?
La testa della ragazza andò automaticamente verso il cielo buio e senza nuvole di quella notte di primavera di Seoul: i rumori della strada erano più lontani, le luci diffuse e tutto sembrava essersi fermato. Rosé cercò di trattenere le lacrime, la mente che vagava all'ultima volta che aveva visto Jisoo, la sua amata unnie e guida: risaliva a due anni prima e non era un ricordo felice, era uno di quello che la ragazza odiava di più.
Erano in una fabbrica, prima che tutto andasse a rotoli, prima della separazione, prima dell'abbandono di Lisa. Rosé, Jisoo e Jennie erano in un capannone, armate fino ai denti pronte ad uccidere il loro obbiettivo, l'ennesimo uomo d'affari corrotto che si era messo contro di loro e il loro capo. Ma tutto, dall'obbiettivo al capannone, era una trappola e le ragazze dovevano scappare ma Jisoo, la maggiore, dichiarò di aver visto qualcuno e continuò la sua ricerca mentre le altre due ragazze se ne andarono, lasciandola sola difronte al crudele destino; dopo trentasette secondi esatti, il capannone esplose e con esso la loro amata amica.
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Normal life is too boring for us
FanfictionOne-shots per tutti i gusti in tutti i gusti. Quando imparerò a scrivere una descrizione breve in italiano mi emozionerò. But it is not today. Morale della storia? BTSxBLACKPINK One-shots