Normal life is too boring for us

Missing Moments - Tattoo Shop

"Ci ha preso gusto quel ragazzo a passare di qui!"

Chaeyoung sospirò annoiata mentre chiudeva la porta del negozio di tatuaggi, osservando per un paio di istanti la figura che si stava allontanando a passi lenti, scomparendo nella luce del tramonto di Seoul. "È passato solo per un saluto: oggi aveva un appuntamento qua vicino-" "secondo me sperava di ottenere un appuntamento con te!" esclamò Jisoo, sedendosi in modo scomposto sul divano della sala d'aspetto, solitamente piena di clienti. Jennie, l'ultima delle tre tatuatrici del negozio, ridacchiò e si sporse dal bancone, dietro al quale solitamente sedeva Lisa "Ma la nostra Rosé non è così facile da conquistare eh?"

"Smettetela unnies!" replicò la tatuatrice con i capelli blu, mettendo sulla porta il cartello "chiuso" "Tae oppa è solo un amico!" Jisoo fece una smorfia con la bocca "Certo, lui è solo cotto di te!" Chaeyoung sospirò di nuovo prima di sedersi di fianco alla più grande del gruppo, che la strinse in un mezzo abbraccio "Non è che lui non mi piaccia... è simpatico e gentile..." mormorò con voce timida Chaeyoung mentre sfiorava con l'indice i lineamenti del tatuaggio che Jisoo aveva sull'avambraccio: un elefante stilizzato in mezzo ad alcune piante, una delle ultime opere d'arte di Jennie.

"Ma?" chiese la corvina, sporgendosi sempre di più dal bancone. Chaeyoung storse il naso "Siamo diversi, apparteniamo a due mondi completamente opposti." Jisoo e Jennie si scambiarono uno sguardo confuso "In che senso Chae?" chiese la maggiore, carezzandole i capelli blu dolcemente, esattamente come avrebbe fatto una madre. La tatuatrice sospirò "Tae oppa è un contabile in un'azienda rispettabile... io sono solo una tatuatrice e-e qui... qui c'è la credenza che i tatuaggi siano associati alla mafia o alla criminalità..." Chaeyoung fece una pausa e si asciugò una lacrima "Se iniziassimo a uscire insieme... ho paura che-che... girino parecchi gossip nell'azienda di Taehyung."

Jennie sospirò drammaticamente "Rosé," chiamò dolcemente " Io capisco la tua paura: molte delle mie storie passate pensavano che io avessi delle malattie sessualmente trasmissibili solo perché qua in Corea c'è l'idea che gli aghi usati per i tatuaggi non vengano sanificati e usati da più persone e dunque portatori di malattie... gli stereotipi sono duri a morire spesso." spiegò la corvina, abbassando lo sguardo sul vestito attillato di pelle nere che indossava, forse per staccare gli occhi da Chaeyoung, che aveva iniziato a piangere in silenzio.

"Ma Taehyung-ssi non mi sembra il tipo da prendere in considerazione questi stupidi stereotipi: a lui piaci tu, tatuaggi e piercings compresi." la consolò Jisoo, che aveva stampato sulla labbra il sorriso più materno che Chaeyoung potesse mai ricevere da un'amica. "Jisoo unnie ha ragione," riprese Jennie, adesso più tranquilla e quasi sorridente "A Taehyung-ssi non importa degli stereotipi: si è fatto un tatuaggio!"

Chaeyoung annuì debolmente "Sì ma... nessuno nel suo ambiente sa di questo suo tatuaggio... se mi vedessero con lui... chissà cosa penserebbero..." "Ma non ti è mai importato niente dei giudizi altrui!" esclamò Jisoo, togliendole dagli occhi una ciocca di capelli blu. Jennie scosse la testa e si alzò dal bancone, andando a sedersi sul tavolino di fronte al divano, carezzando dolcemente la caviglia di Chaeyoung, sulla quale era tatuata una pianta rampicante con alcuni fiori. "Non hai paura dei giudizi per te." sussurrò Jennie "Hai paura che Taehyung non voglia più avere niente a che fare con te una volta entrata nel suo ambiente."

Le lacrime continuarono a cadere sul volto di Chaeyoung, che annuì tristemente. "Bullshit." dichiarò Jennie tra i denti, sbattendo il palmo sul tavolo e alzandosi in piedi "A Taehyung non importano questi pettegolezzi: se gli dessi una possibilità ti proverebbe la sua fedeltà." Disse prima di sospirare pesantemente "Ma capisco anche la tua paura di provarci." sussurrò infine, sfiorandosi il braccio destro, sul quale aveva tatuata una frase in latino che da anni era il suo motto.