Normal life is too boring for us

Poison - Jenmin

"Come ci si sente?"

Jennie si voltò verso la giornalista, solo per essere rigirata dal parrucchiere che stava cercando di sistemarle i lunghi capelli castani in un'acconciatura ricca di fiori e piume. "Credo di non capire," disse, osservando la giornalista dallo specchio: era una donna poco più grande di lei, con lunghi capelli neri che adornavano il volto rotondo e pieno di vita, caratterizzato da un colorito olivastro. Gli occhi color onice la stavano scrutando curiosi mentre le mani sottili e rese ancora più magre dalle lunghe unghie dipinte di rosso scrivevano su un blocchetto nero.

"Come ci si sente ad essere la modella del decennio?" chiese con un sorriso stampato sulle labbra sottili. Jennie accennò un sorriso nervoso "Io-io sinceramente non mi sento la modella del decennio... certo, ho lavorato molto ma mi ritengo ancora una principiante: lavoro nel mondo della moda da due anni!" Replicò il più gentilmente possibile mentre il parrucchiere le sistemava i ciuffi di capelli che si erano sottratti al suo pettine.

La giornalista annuì debolmente "Certo... posso chiederle se la storia di come è stata scoperta da Byun Baekhyun sia vera?" Jennie alzò un sopracciglio "Lei come la conosce la storia?" chiese, senza rispondere alla domanda. La giornalista chiuse il taccuino e puntò i suoi occhi di fuoco in quelli della modella attraverso lo specchio "Secondo le voci lei era una cantante di strada che un giorno è stata vista da Byun Baekhyun, il presidente della ByunEnt., che è rimasto abbagliato.. lei credeva che avrebbe ottenuto un contratto discografico e invece è diventata una modella."

Jennie abbassò lo sguardo, deglutendo profondamente: quante volte si era sentita dire che aveva fatto la scelta sbagliata? Quel contratto era stata la sua fine: lei voleva solo fare la cantante ma alla fine si era ritrovata in una rete dalla quale non era possibile uscire.

Una fitta al cuore la fece tornare sui suoi passi: ma cosa stava pensando? Aveva la vita dei suoi sogni con soldi, fama e persone che esaudivano ogni suo singolo desiderio. Aveva due attici nei quali abitare, una scorta che avrebbe fatto invidia alla regina d'Inghilterra, un patrimonio che sarebbe bastato anche ai suoi tris-nipoti.

Perché ricordare il passato? La sua passione per la musica era stata messa ad un palo ma era giusto così: doveva puntare sulla bellezza, l'unica cosa in cui eccelleva.

"Può essere." disse solamente, sorridendo amaramente. La giornalista provò a toccarle una spalla, forse per darle conforto ma Jennie si scostò come se scottasse "Ma lei non è felice di questa sua scelta: lei vorrebbe fare la cantante, non la modella." disse, come se le avesse letto nel pensiero.

Jennie si voltò, visto che il parrucchiere aveva finito, e si alzò in piedi, lisciando il vestito viola con uno strascico lungo quasi due metri. "Io sto vivendo il sogno di ogni ragazza: sono una modella e sono amata, cosa posso chiedere di più?" chiese con fare arrogante: era stata definita falsa e fredda da quasi ogni singolo giornale di gossip della Corea, senza che nessuno fosse mai venuto ad intervistarla.

Evidentemente il viso che aveva colpito fin dal primo minuto Baekhyun non aveva lo stesso effetto su tutti.

La giornalista accennò un sorrisetto "Lei ha molti fan, certo, ma ogni giorno viene attaccata da persone che non hanno idea di cosa lei abbia sopportato." Jennie rimase impassibile a quella affermazione, anzi, riuscì addirittura ad accennare un sorriso "Menomale che mi ha intervistata: almeno potrà dire che sono una stronza sia all'apparenza che in realtà!" Esclamò prima di fare un passo avanti "Ora mi scusi ma mi aspettano per un servizio." disse prima di continuare a camminare, lasciando la giornalista nel suo camerino.

Jennie continuò a camminare, cercando di mantenere la testa alta: era abituata a sentirsi dire di essere senza cuore, di essersi venduta per essere arrivata dove era, di non avere talento ma solo tanta bellezza e capelli.