Practice - Liskook

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"Che droga hai utilizzato stamattina?"

Lisa inclinò la testa e accennò un sorriso scaltro sulle labbra "Nessuna unnie, perché me lo chiedi?" Jisoo, appoggiata al muro del corridoio, alzò le sopracciglia e fece scorrere lo sguardo dall'alto in basso sul corpo della bionda, soffermandosi sui piedi, che continuavano a muoversi e battere un tempo immaginario "Sei più allegra del necessario, che ti è successo?" Chiese prima di afferrare la borsa che aveva posato a terra e cominciare ad avviarsi verso l'aula, davanti a quella di Lisa.

"Sono solo felice che oggi sia venerdì, tu no unnie?" Chiese la bionda cercando di sistemarsi la frangia folta, che non sempre seguiva i movimenti del suo corpo. Jisoo sospirò debolmente "Insomma: questo fine settimana devo studiare parecchio e non posso vedermi con Jin oppa..." Lisa fischiò piano e accelerò il passo, mettendosi davanti alla ragazza più grande, che sospirò quando se la vide davanti. "Sì Lisa?" chiese con un sorriso sarcastico, come una mamma che deve rispondere alla figlia che ha posto per l'ennesima volta la solita domanda.

Lisa alzò le sopracciglia più volte, come a sottolineare qualcosa "Quindi... state insieme?" Jisoo sbuffò, fingendosi annoiata, quando in realtà stava cercando con tutte le sue forze di non arrossire "Può darsi." rispose secca prima di superare Lisa ed entrare in classe, proprio in tempo per la campanella. "Unnie!" Esclamò la più giovane frustrata, ottenendo in risposta una linguaccia da parte di Jisoo, che entrò in classe sorridendo, divertita e soddisfatta della presa in giro che aveva organizzato nei confronti di Lisa.

Come poteva non prendersi gioco della più piccola del gruppo?

Altrimenti a cosa sarebbe servita una classificazione basata sull'età in un gruppo? A costringere i più grandi a prendersi cura dei più giovani?

Assolutamente no.

Lisa sbuffò infastidita prima di avviarsi verso la porta della classe, le labbra carnose piegate in un broncio fin troppo prominente per apparire vero. "Perché Jisoo unnie è così cattiva con me?" si chiese ad alta voce, strascicando la voce, facendolo sembrare un lamento disperato.

La scenetta andò avanti fin quando Lisa non mise un piede dentro l'aula, ancora nel bel mezzo del disordine visto che il professore Black, l'insegnante di inglese, era in ritardo.

"Ciao..." Un debole saluto giunse alle orecchie di Lisa, che si voltò immediatamente, curiosa di sapere di chi fosse quella voce così debole ma profonda. A pochi passi da lei c'era un ragazzo con il volto abbassato, parzialmente coperto dai capelli castani e da un paio di occhiali con la montatura sottile di metallo argentato. Lisa si accigliò: quel corpo muscolo e ben formato non le risultava familiare, per non parlare dell'uniforme simile alla sua ma con la semplice differenza che quella del ragazzo aveva una spilla rossa ben evidente sul maglione blu, simbolo del dipartimento di scienze e tecnologie.

Che diavolo ci faceva uno studente di scienze nella zona dedicata alle lingue?

Poi il ragazzo alzò lo sguardo e Lisa non trattenne un'esclamazione di sorpresa: conosceva quel ragazzo. Circa.

Lisa e quel ragazzo condividevano la stessa tratta del bus tre volte a settimana, ovvero quando Lisa andava a trovare il fratello di sua mamma, che si era trasferito anche lui a Busan.

I due non si erano mai scambiati una parola, si erano sempre limitati a dei saluti informali e molto distanti. Lisa era sicura di non aver mai sentito la sua voce fino a quel momento.

E dire che prendevano lo stesso autobus da quasi tre anni.

Lisa ricordava di averlo visto per la prima volta al primo anno di liceo, quando lei aveva quattordici anni e si era trasferita da malapena un mese in Corea. Avrebbe tanto voluto parlare con lui ma la lingua la spaventava: se lui le avesse detto qualcosa ma lei non l'avrebbe capito? Poteva forse chiedergli di ripetere?

Normal life is too boring for usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora