Trust Me - Liskook

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"Dove sei stato?"

Il giovane uomo non ebbe il tempo di chiudere la porta che venne tempestato dalle domande della moglie, che lo fissava con uno sguardo preoccupato, senza però avvicinarsi, come se avesse paura di lui. "Jungkook, dove sei stato? È quasi mezzanotte," Chiese di nuovo la giovane, avvicinandosi di pochi passi al castano. "Non dovresti essere già a letto? È tardi: domani devi andare a lavoro-" "Jungkook, domani è domenica!" Esclamò la giovane, le lacrime ormai le solcavano le guance morbide.

Jungkook sospirò e finalmente alzò gli occhi, incontrando quelli disperati della moglie, che ancora non si era avvicinata del tutto. "Lisa," Chiamò con un filo di voce, annullando la distanza tra di loro e stringendola in un abbraccio. La giovane scoppiò a piangere tra le sue braccia, le lacrime bagnavano la camicia azzurra del castano, che iniziò a carezzarle la schiena per tranquillizzarla. "Cosa succede?" Chiese con voce dolce.

La bionda fece un respiro profondo e pregò nella sua testa che tutto andasse bene, ma prima che potesse dire qualcosa, una piccola voce arrivò de dietro di lei "Eomma?" La giovane si voltò immediatamente e si staccò dall'abbraccio con il marito, avvicinandosi in fretta alla bambina in pigiama a pochi passi da loro. "Jen, vieni dalla zia, che ci fai sveglia a quest'ora? È tardi," La rimproverò dolcemente la bionda, prendendo in braccio la bambina di quattro anni e iniziando a cullarla "Zia Lisa, ho sentito delle voci... Credevo fosse la mia eomma..." Rispose Jennie, sbadigliando e poggiando la testa piena di capelli castani sulla spalla della zia, che si asciugò le lacrime con la manica della maglietta.

"Lis-" "Vado a mettere a letto Jen," lo interruppe la giovane, dandogli le spalle ed entrando nella camera della bambina, di fianco alla loro. Jungkook sospirò e si tolse il cappotto, lasciandolo distrattamente sul tavolo della cucina e avviandosi verso il divano. Lo sguardo gli cadde sulle foto poste sopra il camino e, a malincuore, vi si avvicinò, afferrando quella in una cornice decorata a mano.

Jungkook avrebbe potuto descrivere quella foto ad occhi chiusi, la conosceva praticamente a memoria: il sorriso così felice e vero di Lisa, il suo stesso sorriso, così bello e raro, il sorriso di sua sorella Chaeyoung e la piccola Jennie, addormentata in braccio alla madre. Era così doloroso vedere quei sorrisi. Era doloroso sapere che quella era l'ultima immagine nella quale era presente la sua amata sorella Chaeyoung. Era doloroso ricordarsi che adesso Jennie era praticamente sua figlia.

"Devo dirti una cosa," Mormorò Lisa rientrando nella stanza e abbracciandolo da dietro, asciugandogli le lacrime che gli erano sorte involontariamente sulle guance con le labbra soffici. Jungkook sospirò e mozzò un singhiozzo "Scusami," Sussurrò, girandosi per abbracciare la moglie, che alzò un angolo della bocca in un mezzo sorriso "Non devi scusarti, manca tanto anche a me," Mormorò la bionda, gettando un'occhiata alla foto e sfiorando con l'indice il volto di Chaeyoung nella fotografia, soffermandosi sui bellissimi capelli rossi che Jungkook adorava della sorella: la facevano sembrare una principessa e lui amava chiamarla così.

"Era la mia migliore amica..." sussurrò Lisa, sospirando e nascondendo il volto nelle spalla del marito, che posò la fotografia sul camino e la strinse in un abbraccio. "Lo so, ma è anche per questo che Jen..." iniziò Jungkook, ritrovandosi in fretta la bocca asciutta, incapace di andare oltre. La giovane fece un respiro profondo e alzò lo sguardo, piantando i grandi occhi marroni caramello in quelli più scuri del castano. "Jennie adesso non ha nessuno al mondo se non noi: siamo la sua famiglia-" la voce di Lisa ebbe un tremolio e fece una pausa piuttosto improvvisa, come se volesse aggiungere altro ma ci stesse pensando.

Jungkook si accorse della tensione della moglie e le carezzò la schiena, come per confortarla e invitarla ad andare avanti "- e presto ci sarà qualcuno in più." Confessò infine Lisa, gli angoli della bocca si alzarono in un sorriso genuino mentre si godeva lo sguardo confuso che era sorto sul volto del marito, che le stava facendo una domanda muta con gli occhi. La giovane poté solamente annuire.

Normal life is too boring for usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora