Missing Moments - Message

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"Mi dispiace tanto."

Taehyung spalancò gli occhi, cercando di far entrare più aria possibile nei polmoni. Le braccia erano legate, impedendogli di alzarsi con il busto. Attorno a sé sentiva voci confuse e veloci, così come la luce accecante che aveva davanti agli occhi.

La testa gli girava, lo stomaco stava gridando di dolore. Sentiva l'odore di sangue nella stanza.

Stanza?

Che diavolo ci faceva in una stanza?

Non era morto?

Era vivo?

Dove era Rosè?

"Dannazione! Dov'è la morfina?!" gridò una voce troppo vicina al corpo di Taehyung. Sentiva quattro mani all'altezza del suo stomaco, sentiva dolore.

Era in un ospedale?

Cercò di voltarsi verso sinistra, dove sentiva un rumore continuo: era il monitor con il suo elettrocardiogramma e in quel momento stava lampeggiando come un fuoco d'artificio in piena notte.

Taehyung cercò di gridare ma la maschera d'ossigeno che gli copriva il naso e la bocca glielo impediva.

Poi sentì qualcuno fargli un'iniezione.

Fu sorpreso dai suoi stessi sensi: non riusciva a sentire nulla dal bacino in giù ma la puntura che gli fecero nel braccio lo fece gemere di dolore.

"Non riesco a fermare l'emorragia!" Esclamò una seconda voce spostando la luce da sopra gli occhi di Taehyung e spostandola sullo stomaco, cercando di mettere la garza dove necessario.

Taehyung avrebbe voluto ribellarsi ma sentiva le palpebre pesanti.

Troppo pesanti.

Senza rendersene conto, il suo respiro era diminuito.

Si sentiva su un morbido materasso.

Controvoglia, chiuse gli occhi e schiuse appena le labbra.

Avrebbe voluto chiedere a quelle persone chi fossero.

Dove fosse.

Se Rosè era con lui.

Ma non ne aveva la forza.

Le palpebre erano troppo pensati, non riusciva più a combattere il senso di sonnolenza che si stava facendo spazio fin troppo velocemente nel suo corpo e nella sua mente.

Prima di perdere del tutto i sensi, riuscì a sentire una presenza vicino a lui. L'odore di rose era così inebriante e potente da giungergli perfino sotto la maschera ad ossigeno.

"Mi dispiace tanto Tae." sussurrò la voce al suo orecchio. Taehyung sapeva di conoscere quella voce ma in quel momento non riusciva a collegarla ad un nome: era come avere la risposta sulla punta della lingua ma non riuscire a dirla.

Forse si era soltanto immaginato di aver sentito la voce.

Forse era morto davvero.

E l'inferno faceva piuttosto schifo.

***

"Secondo me l'hai ammazzato."

Taehyung era vivo.

Sentiva il letto sotto di sé, il materasso e il lenzuolo di flanella.

Non riusciva ad aprire le palpebre, erano ancora troppo pesanti, ma stava lentamente riprendendo conoscenza: sentiva le voci attorno a sé sempre più chiare e la luce che l'aveva accecato in precedenza doveva essere spenta perché riusciva a distinguere i contorni piuttosto vaghi delle tre persone piegate su di lui.

Normal life is too boring for usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora