Here's to Us - Liskook

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"È un po' presto per bere."

L'uomo alzò la testa dal bancone del bar sul quale aveva poggiato la sua birra e guardò la donna in piedi di fronte a lui "Ci conosciamo?" chiese alzando un sopracciglio: non vedeva nessuna persona conosciuta dietro quei lunghi capelli biondi e quella timida frangetta lievemente storta, per non parlare degli occhi marroni così espressivi che lo stavano osservando attentamente. Riusciva a vedere una piccola luce in essi, come se brillassero sotto le luci del bar, illuminandole il viso di porcellana, decorato dalle labbra rosso fuoco. 

"Da adesso sì." disse la donna con un sorriso, sedendosi di fianco a lui: doveva avere più o meno la sua stessa età, pensò l'uomo alzando entrambe le sopracciglia e guardandola confuso. "Sono solo le nove del mattino, non è presto per una birra?" chiese nuovamente la donna, poggiando il gomito sul bancone del bar e mettendoci la testa, così da portelo guardare mentre parlava. L'uomo gettò uno sguardo verso il boccale di birra, come se si fosse ricordato di averlo lì solo in quel momento "È analcolica." replicò con voce ferma, tornando a guardare la donna, che allargò ulteriormente il sorriso "Grandioso, ti va di darmi un passaggio?"

L'uomo spalancò gli occhi "Come prego?" chiese stupito dalla estroversione della donna, che ridacchiò divertita "Immagino che il giubbotto e il casco da motociclista non siano solo degli accessori di moda." commentò indicando con la mano il casco posato di fianco alla birra "Potresti darmi un passaggio?" chiese nuovamente, sistemandosi il giacchetto di pelle nero che indossava e assicurandosi che la canottiera indossata sotto di essa fosse infilata perfettamente nei pantaloni di pelle dello stesso colore della giacca. 

"Perché dovrei farlo? Non ci conosciamo!" esclamò l'uomo prendendo un altro sorso della sua birra e distogliendo lo sguardo dalla donna, che arricciò le labbra "Mi faresti un favore e io potrei farne uno a te." disse in tono basso, come se non volesse farsi sentire dagli altri clienti del bar praticamente deserto. 

L'uomo si voltò lentamente "Che genere di favore?" chiese, improvvisamente interessato all'affare. La donna alzò gli occhi al cielo "Dipende: non sono chi pensi, non sono una spogliarellista o cose del genere... oh no, quella è Jennie!" esclamò alzando le spalle. Lo sguardo dell'uomo si scurì "E allora chi sei?" La donna sorrise "Difficile definirmi." "Ho rubato molti cuori ma non credo che questo possa rendermi una ladra o una criminale!" Ribatté, facendo sorgere un lieve sorriso sulle labbra dell'uomo. 

"Dovresti sorridere di più: sembreresti meno solo." mormorò la donna dopo un paio di istanti di silenzio, facendo colorare di un timido rosa le guance dell'uomo, che distolse lo sguardo "Io non sono solo." disse quasi offeso. La donna fece una smorfia disgustata e si sforzò per trattenere un sorriso "Chi altri sarebbe in un bar nella periferia di Busan a bere una birra analcolica alle nove di un mattino di marzo?" L'uomo ridacchiò silenziosamente "Non hai tutti i torti." mormorò, sospirando e facendo una pausa "Dove vorresti andare?" 

La donna sorrise, mostrando i denti bianchi "Seoul." L'uomo fece un verso di gola "E speri di arrivarci entro sera?" "Assolutamente no." rispose la donna "Non ho fretta." L'uomo sospirò e scosse la testa "Cosa ti fa pensare che io abbia tempo per portarti fino a Seoul? Magari ho un lavoro e domani devo presentarmi in ufficio!" La donna passò la lingua tra i denti, avvicinandosi al volto dell'uomo, arrivando a sfiorargli l'orecchio sinistro con le labbra "Sappiamo entrambi che l'orologio che hai al polso vale tanti soldi quanto questo posto." sussurrò, prima di allontanarsi e guardare l'uomo negli occhi "Sai chi sono?" la donna scosse la testa di fronte a quella domanda "No ma posso intuire che tu non abbia un lavoro al quale presentarsi domani mattina." L'uomo si morse il labbro inferiore e guardò per un'ultima volta la donna dai piedi alla testa, soffermandosi sugli occhi. 

"Non ho un secondo casco." disse l'uomo infine. La donna rise "Mi credi così sprovveduta?" chiese, mostrando il casco con gli occhiali da aviatore che aveva posato sullo sgabello dietro di lei. "Avevo solo bisogno di qualcuno che mi desse una chance." L'uomo rimase in silenzio prima di afferrare le chiavi della moto e di sorridere "Spero di non dovermene pentire." La donna si alzò e ricambiò il sorriso dell'uomo "Oh, non te ne pentirai mai." disse prima di avviarsi verso l'uscita del bar. 

Normal life is too boring for usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora