"Hai firmato il modulo che ti ho mandato due giorni fa?"
Yoongi alzò la testa dal mucchio di fogli che aveva sulla scrivania del suo ufficio e fulminò con lo sguardo Kim Namjoon, il docente di storia che al momento rischiava di rompergli la sua sedia preferita per i pisolini "Ti sembra che io abbia tempo per i moduli a favore di qualche lezione fuori aula da fare a questi scemi?" Chiese, indicando con la penna che teneva in mano la finestra, con le tapparelle ovviamente chiuse per non far entrare la luce, che dava sul cortile dell'istituto superiore, al momento riempito di schiamazzi e grida per il pranzo.
Namjoon fece finta di essere dispiaciuto da quelle parole: Yoongi sapeva che alla fin fine la pensava come lui, gli studenti non erano altro che una massa di ragazzi con due neuroni che, se per sbaglio, si scontravano tra di loro formavano un'idea. "Yoon, non chiamarli così!" Esclamò mettendo le mani sui fianchi. Yoongi fece un respiro profondo e fu tentato di seppellire la testa e i capelli corvini sotto la massa di fogli che non lasciava mai la sua scrivania "Punto uno: non chiamarmi Yoon. Punto due: cosa vuoi? Punto tre: puoi andartene per favore?"
Namjoon sospirò e pescò dalla sua cartella color turchese un foglio identico alle centinaia che Yoongi aveva "involontariamente" dimenticato o mai letto "Okay Min, vedrò di non chiamarti Yoon e di andarmene di qui il prima possibile ma prima devi dirmi la tua risposta." Yoongi sbatté gli occhi, esattamente come quando i ragazzi gli sparavano delle cazzate durante le interrogazioni "Risposta su cosa?" chiese con un sorrisetto forzato: sia mai che gli fosse chiesto di passare ancora più ore in quella prigione, erano anni che sperava di ottenere la pensione, anche se aveva solo trentatré anni.
"La gita dei ragazzi dell'ultimo anno: ti hanno chiesto di essere il loro accompagnatore!" esclamò Namjoon entusiasta. Yoongi sbatté nuovamente le palpebre, cercando di far scontrare i due famosi neuroni che tutti, persino gli studenti, hanno.
Lui?
In gita?
Con degli studenti?
E la speranza era che tornassero tutti vivi?
Non era possibile.
"Assolutamente no." rispose infine, scandendo ogni sillaba e assicurandosi che Namjoon le comprendesse tutte e sette. "Ma come no?!" Esclamò il collega, passandosi una mano tra i capelli biondicci "Te l'hanno chiesto gli studenti!" Yoongi accennò un sorriso e poggiò la schiena alla poltrona girevole "Motivo in più per dargli una delusione che traumatizzerà il loro percorso di vita." Namjoon lo guardò storto e non trattenne un sospiro pieno di delusione "Yoongi, cosa ti costa? Il viaggio te lo paga la scuola! Per di più quest'anno gli studenti dell'ultimo anno vanno a Jeju!" Yoongi ridacchiò "Spero per te che nessuno si perda nella giungla!"
"Non c'è la giungla a Jeju! Almeno credo..." mormorò titubante Namjoon. Yoongi alzò le sopracciglia "Per fortuna non insegni geografia!" "Vedi di non cambiare discorso Min!" Esclamò il docente di storia, alzando la voce e perdendo per un istante la calma. Yoongi si sedette composto, lievemente spaventato dal cambio di tono di Namjoon "Gli studenti vogliono passare un'ultima gita con te: hai rifiutato ogni altra gita per gli ultimi sei anni, cioè da quando sei arrivato in questa scuola!"
Yoongi alzò le spalle e cercò di ripulire la scrivania dalle centinaia di fogli sulla scrivania, come se volesse far spazio al modulo che Namjoon teneva in mano, sul quale probabilmente c'erano le coordinate e il programma della gita "Partenza il ventidue marzo da scuola alle ore 8.10, nessun studente sarà qui in orario ad eccezione di Criceto e Alieno, gli altri sono sempre in ritardo-" "-Chi diavolo sono Criceto e Alieno? Due studenti stranieri?" chiese Namjoon interrompendo Yoongi che stava leggendo il programma della gita sul foglio che gli aveva portato per firmarlo.
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Normal life is too boring for us
FanfictionOne-shots per tutti i gusti in tutti i gusti. Quando imparerò a scrivere una descrizione breve in italiano mi emozionerò. But it is not today. Morale della storia? BTSxBLACKPINK One-shots