Welcome to Hell - BTS x BLACKPINK

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"Il 'Welcome to Hell' Hotel vi dà il benvenuto, posso esservi utile?"

Jimin si strinse nelle spalle e si guardò intorno, in modo sospettoso. Dopo un paio di occhiate fugaci al suo collega tornò a guardare la ragazza che li aveva accolti nel suo hotel: sulla giacca bordeaux era appuntato un cartellino sul quale c'era scritto in corsivo 'Jisoo', dando la possibilità al cliente di chiamare la receptionist con il suo nome. La giovane donna doveva avere meno di trent'anni dato che la pelle era liscia e perfetta, gli occhi svegli e le labbra piegate in un sorriso gentile.

"Vorremmo una stanza doppia, non abbiamo prenotato: siamo qui di passaggio e resteremo solamente per due notti." Disse Jimin piuttosto evasivo. La donna alzò un sopracciglio, chiaramente divertita "Lo immaginavo signore: poche persone prenotano in questo modesto albergo, la maggior parte dei nostri clienti è di passaggio come voi. Spesso sono uomini d'affari o criminali dalla faccia molto carina..." Spiegò Jisoo, sistemandosi la lunga treccia castana su una spalla e iniziando a digitare qualcosa sul computer del bancone.

"E secondo lei cosa siamo?" Chiese l'uomo curioso, facendo sorridere la donna "Non è compito mio decidere. Ecco a voi la chiave della vostra stanza: è la numero tredici nella quale è possibile fumare, così il suo amico potrà farlo senza nessun problema. Il servizio cena inizia alle sette e finisce alle nove. Se avete bisogno di aiuto potete chiamare la reception dal telefono della camera digitando il numero 666. Vi auguro uno splendido soggiorno al "Welcome to Hell" hotel." Sorrise la donna prima di consegnare una chiave a Jimin.

***

"Non mi piace."

Sentenziò Yoongi non appena varcò la porta della camera. Jimin sbuffò e si trascinò dietro la valigetta marrone, dando un'occhiata rapida alla stanza. Non era grande, ma i due letti sembravano comodi e l'armadio capiente. Una porta nera portava al bagno della camera e le finestre si affacciavano sul parcheggio, nel quale c'erano solamente due macchine, di cui una era loro.

"La moquette beige non fa impazzire neanche me ma non mi impedirà di dormire." Esclamò Jimin prima di togliersi il cappotto e guardarsi allo specchio, appeso sopra uno dei letti. Storse la bocca in una smorfia disgustata dopo aver visto le condizioni dei suoi capelli biondi "Cristo hyung, perché non mi hai detto di questa paglia che ho in testa?" Chiese il ragazzo più piccolo guardando il maggiore dal riflesso dello specchio, che continuava a perlustrare la stanza sospettoso.

"Hyung, perché non ti togli il cappotto e ti rinfreschi un po'? Hai una faccia..." "Non mi piace per nulla..." ripeté Yoongi, passandosi una mano tra i capelli neri e ragionando ad alta voce. Jimin alzò gli occhi al cielo e smise di guardarsi allo specchio, sedendosi su uno dei letti, coperto da una leggera coperta rossa "Hyung, non è così tremenda, poteva andarci peggio!"

"Non parlo della stanza!" Sbottò il maggiore, poggiando la valigetta identica a quella dell'amico sul letto e prendendosi il volto tra le mani "Parlo di questa situazione: come faceva quella donna a sapere della mia ossessione per il fumo? Come è che ci ha chiamati poi? Criminali dalla faccia carina? E se fosse una trappola?" Chiese Yoongi a raffica, stupendo Jimin e facendolo scoppiare a ridere "Oh andiamo hyung: Jisoo-ssi stava chiaramente scherzando, immagino non ci siano molti clienti in questo hotel, anche noi l'abbiamo trovato per puro caso e per nostra grande fortuna oserei dire!" Esclamò il minore, prima di alzarsi e di togliersi la camicia bianca, cercando un po' di frescura nella brezza primaverile che entrò nella stanza dopo aver aperto la finestra.

Yoongi scosse la testa, non ancora convinto "E il fumo? Come ha fatto a capirlo?" Nuovamente Jimin gettò la testa all'indietro in una risata genuina "Puzzi di fumo peggio di una nave che trasporta illegalmente sigari, non è molto difficile capirlo: quando entri in una stanza il tuo alito appesta l'ambiente!" Esclamò divertito il ragazzo, fregandosene di portare rispetto al maggiore, che estrasse dalla tasca posteriore dei pantaloni marroni un pacchetto mezzo aperto di sigarette e un accendino.

Normal life is too boring for usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora