PREMESSA: Poiché spesso trovavo incoerente che personaggi di 13 anni avessero comunque delle responsabilità di persone maggiorenni ho fatto un salto di età a tutti i personaggi che è di +3 per tutti quindi la guerra galattica inizierà il 1989 anziché il 1986. Terrò invece tutti gli eventi in ordine cronologico, quindi la storia si completerà nell'arco di aprirle 1990, 24/25 ('87 nel manga) contando anche il tenkai hen e l'inizio next dimension. La FF nonostante sia un What if? Cerca di collegarsi a tutti gli eventi accaduti in manga, anime e spin off per questo qui verranno raccontati i buchi mancanti. PS in riferimento a Saintia Sho prendo solo situazioni coerenti con il manga/Anime Originale
ATTENZIONE: © delle Fanart prese in giro per il Web se le riconoscete come vostre basta che me lo facciate sapere e provvedo a inserire i credits
COPYRIGHT: Storia basata sulla saga del maestro © Masami Kuramada ©Saint Seiya; Tutti i diritti della serie sono del sensei, della Toei e della casa editrice Shueisha; Per le immagini © Michi Himeno © Shingo Araki;
1966/68 Con Juno i rapporti erano sempre più distaccati. Solo dopo la nascita dei gemelli in ella si ammorbidì un po' con Giànnis. Juno notava la sua presenza costante con lei e con i loro gemelli. Faceva da genitore anche agli altri e nel frattempo cercava una domestica che potesse badare a loro. Era andato in aspettativa con il suo lavoro da pilota per esserle vicina e di questo gliene fu grata. Ma Juno non cambiava idea, nonostante ella sapeva benissimo che quelle relazioni fossero state prima di lei nel suo inconscio non accettava quella situazione. Lo riteneva un tradimento bello e buono e non riusciva ad accettarlo. Gli altri figli di Giánnis erano chi vivaci come Dimitri, il bambino avuto da Anya, e Hermes. Chi più tranquilli come i gemelli di Rosalie Diana e Elios. Anche la sua bellissima Rosa era molto tranquilla, doveva ammetterlo Juno e Giánnis stravedeva per lei, forse aveva troppi maschi intorno per non fare lo stesso con Alessandro o forse era vero che essendo anche il loro piccolo molto vivace, a fine giornata al padre veniva naturale dedicarsi alle due bambine che gli regalavano invece tanti sorrisi e poco lavoro. Era bellissimo vederlo dedicarsi ai bambini indubbiamente e lo avrebbe fatto anche con lei l'uomo se Juno non lo avesse ripetutamente rifiutato. Si, rifiutava di farsi toccare da lui o di amarlo ancora, aveva bisogno di un distacco e appena fosse stata pronta avrebbe preso Alessandro e Rosa e sarebbe tornata a Lecce, lontano da lui.
Poi purtroppo quella favola non favola volse al termine Gián le disse che doveva riprendere a lavorare e dopo averle trovato qualcuno che l'aiutasse con i bambini era dovuto partire. Juno aveva allora deciso di restare un altro poco ad Atene, non aveva nulla da fare a Lecce quindi restare lì non le pesava, sopratutto perché Arianna,la governante assunta da Gián, badava a tutti i bambini.
Non sapeva cosa faceva Gián in giro per il mondo, non sapeva come si muoveva e con chi era, sapeva solo che ritornato da un viaggio in Norvegia sembrava più risposato.
"Hai conosciuto una donna!" Lo accusò subito lei.
Gián la osservò stupito. "Conosco sempre gente quando viaggio. Ma si ho conosciuto una donna, una ragazza e un uomo. Tutte persone gradevoli, all'aeroporto di Oslo hanno aperto un nuovo bar e il gestore con i dipendenti sono molto alla mano." Spiegò lui parlando francamente. Non aveva nulla da nascondere, Juno aveva deciso di chiudere la loro storia da un po' ormai, era libero anche se la realtà era che si, aveva conosciuto Theresa, la ragazza che serviva ai tavoli del bar, ma più che parlarci e riuscire a stare sereno con lei non aveva fatto nulla. Quindi la sua coscienza era più che pulita. Era rientrato! Era tornato a casa e Juno era già sul piede di guerra. Così senza crearsi problemi cercò di dedicarsi ai bambini e di stare quanto più tempo con loro. In vista delle vacanze di Natale ancora una volta Gián chiese a Juno di non andare via e di non lasciarlo, poiché si amavano. L'aveva sedotta e lei sembrava essersi resa conto che erano fatti l'uno per l'altra. Il sesso, anzi no, l'amore tra loro era sempre straordinario.
Ma lei fu irremovibile "Resto per Natale ma dopo capodanno andrò via." Aveva detto dopo con distacco e così era stato.
Gián non l'aveva più vista, continuava i suoi viaggi e aveva iniziato nel frattempo una relazione a distanza con Theresa, ogni volta che andava in Norvegia lei era lì ad attenderlo. Theresa non si faceva illusioni oppure non gli chiedeva ossessivamente cosa faceva in giro per il mondo e con lei Gián stava bene.
Tutti i suoi bambini intanto avevano compiuto un anno ed era stato ad aprile durante il primo compleanno di Rosa e Alessandro che Gián aveva scoperto la nuova gravidanza di Juno.
Dopo che avevano messo a letto i bambini e che anche l'attenzione di Arianna non era più su di loro Giannis volle chiarirsi con lei.
"Quando me lo avresti detto?" Le chiese amaramente
Lei sbuffò, si portò i capelli scuri dietro la spalla e abbassò lo sguardo "Chi ti dice che sia tuo?" Lo sfidò
Gián sollevò un sopracciglio e poi sorrise "Ti conosco troppo bene come tu conosci me." Disse allora
"Come si chiama lei?" Chiese Juno
Fu lui a sbuffare stavolta "Theresa. Allora me lo avresti detto si o no?" Chiese
"Si." Sospirò "ovvio che te lo avrei detto, avevo solo bisogno di tempo e se non fosse stato per il compleanno dei gemelli sinceramente avrei preso più tempo."
"Perché non dirmelo subito invece?" Chiese lui
"Perché tu mi avresti trattenuto a te, guardati invece come stai bene adesso. Io non voglio stare con l'ansia che ad ogni volo mi tradisci."
Lui scosse la testa amareggiato. "Durante tutta la nostra relazione non ti ho mai tradita, come adesso non tradisco Theresa. Perché hai questa convinzione?"
"Perché sono fatta così e basta. Io accetto te e tu devi fare lo stesso con me." Terminò lei. E Gián accettò questa sua scelta
"Quando nasce il bambino?" Chiese allora "Agosto, inizio settembre... quando vorrà lui." Rispose lei. E lui prese per buona quella risposta.
Era stato luglio l'ultima volta che Gián aveva visto Theresa, poi improvvisamente la sua bionda preferita era scomparsa, così come era apparsa nella sua vita. Gián si era chiesto spesso dove potesse essere andata ma le sue domande non trovavano risposta.
Il punto è che lui non se ne diede neanche più peso, poiché quando non lavorava doveva e voleva comunque dedicarsi ai suoi pargoli. Con luglio arrivò anche agosto e di nuovo andò in aspettativa visto il parto imminente di Juno. Aveva preso tata e bambini e con tanta pazienza si era trasferito nella casa dei Santoro a Lecce.
Solo dopo due mesi dalla nascita di Ernesto, Gián era tornato a viaggiare, era tornato anche ad Oslo, nel bar dove lavorava Theresa, ma come prevedibile non la trovò. Al contrario trovò sua sorella Monia che lo osservò accuratamente.
"Il famoso Gián. Dirò a Theresa che sei passato a trovarla." Disse infine guardinga.
Gián ne ebbe seri dubbi e quando partì di nuovo fu sicuro che poteva mettere anche la bella scandinava tra le file delle sue ex. Forse aveva ragione Juno, lui non era in grado di amare. Si era anche stancato di cercare un amore che alla fine non sarebbe venuto, un amore che lo accettasse per ciò che era: un uomo dei cieli. Aveva creduto ciò di Theresa, eppure si era sbagliato.
Poi... poi ecco che un giorno (al compleanno di Rosa e Alessandro) alla loro porta bussò Theresa*
Theresa era una ragazza che apparentemente, agli occhi di Juno, sembrava avesse la sua stessa età, vent'anni anni circa. Era bionda e riccia, anche i suoi occhi erano di una tonalità particolare, un verde intenso e le iridi sembravano un sol colore con le pupille.
Theresa si presentò a Juno e quando Gián andò loro incontro e la riconobbe ne rimase sbalordito.
"Cos... come sei arrivata fin qui?" Chiese sorpreso. Voleva chiedere anche perché in realtà ma si trattenne.
"In aereo. Un uccellino mi ha detto che hai bisogno di una domestica." Riferì la nordica. Gián annuì, doveva averglielo detto sua sorella Monia.
"Vieni accomodati." Disse allora lui. E Theresa subito prese in mano la situazione. Più che mettere Juno la bionda a suo agio fu l'altra a fare il contrario. Prese il piccolo Dimitri in braccio per ammansirlo e diede le sue referenze.
"In realtà sarebbe un lavoro temporaneo. Giusto per pagarmi il viaggio in Giappone, sogno di andarci sin da bambina lo sai." Aveva detto. Un sospiro di gioia fece Juno, quindi non sarebbe rimasta per sempre al fianco di Giánnis, anche se percepiva che tra i due c'era un'evidente attrazione. Lo sapeva che quella Theresa era stata la sua ex, si capiva.
"Perché hai lasciato la Norvegia?" Stava chiedendo lui Avrebbe voluto rispondere piccata Juno: vuole andare in Giappone. Ma si trattenne...
"Sono alla ricerca della via di casa." Rispose lei
"La via di casa non è il Giappone ma la Norvegia." Disse acida Juno. Era troppo sospettosa, le piaceva quella ragazza veramente. Ma perché tra tanti posti era andata lì ad Atene, non era di strada per il Giappone.
"Scusala! Juno è fatta così." Disse Giannis per giustificare l'atteggiamento della donna. "Mi piace l'idea che tu cerchi la casa... casa in fondo è dove stiamo bene." Continuava Gián guardandola intensamente, era contento che fosse andato da lui, anche solo per il lavoro. Intanto a Juno saliva sempre di più il nervoso
"Vedo che mi hai capita. Anche se io ho una visione forse più elevata." Disse la donna "quindi dovrei occuparmi di quattro dei bambini giusto? Come mai vai via Juno?"
Chiese Theresa a quel punto. Scrutò la mora da sotto le ciglia. L'anno prima più volte Giannis le aveva raccontato di lei, di come l'amasse e successivamente di come lei lo avesse lasciato perché non si fidava di lui. Perché prima di lei aveva avuto altre storie. Gián le aveva detto di amarla, per questo quando si erano messi insieme Theresa non aveva mai preteso parole d'amore da lui, sapeva di non appartenergli. Così come sapeva quando aveva scoperto della gravidanza che non era giusto Giannis si accollasse altre responsabilità. Anche lei in fondo aveva un cammino da portare avanti e non poteva badare alle figlie. Tre gemelle! Aveva avuto tre gemelle da Giannis Diás e anche se a malincuore appena nate le aveva lasciate ai suoi fratelli adottivi e a sua sorella Monia. Sapeva che così non li avrebbe mai perso, ma prima doveva trovare la strada di casa, e quella casa forse era in Giappone.
"Io..." disse Juno
"Incomprensioni. Quanto tempo abbiamo per trovare poi un'altra collaboratrice mia cara?" Chiese lui con confidenza
Juno si stizzì ancora "Giánnis dovrà tornare a lavoro io con i bambini verremo a trovarlo spesso. Ma comunque ha questi altri quattro e come puoi ben vedere danno da fare." Disse Juno marcando sui tanti figli di Gián.
Theresa guardò dall'uno all'altra. "Spero sei mesi. Bisogna vedere quanto riusciamo a mettere da parte io e mia sorella."
"Per me può andare, c'è già Arianna che si occupa dei gemelli e con te almeno prende un po' di respiro. Tua sorella... anche lei è qui?" Chiese Giánnis
"Si, lei lavora in una caffettiera" Rispose con un sorriso Theresa, la bambina che cresceva lei alla fine era l'unica con cui era rimasta in contatto.
"Grazie Gián per questa opportunità e grazie anche a te Juno." Disse Theresa
Juno cercò di sorriderle senza essere arcigna ma non ci riuscì tanto.
"Quando puoi trasferirti?" Le chiese ancora Giánnis. E intanto Juno ascoltava i loro accordi sempre più urtata. Come lui la guardava, si capiva che le piaceva e in quella stanza c'era anche lei. Purtroppo non aveva motivi per impedire a Theresa di lavorare per Giánnis, era lui che doveva assumerla ed era per lui che avrebbe lavorato. Lei era solo la sua ex, aveva perso il diritto di entrare in causa nelle sue scelte quando aveva detto che tra loro era finita. Ma non era finita, lei era ancora in quella casa e fino a quando ci sarebbe stata avrebbe fatto intendere a Theresa che Giánnis era suo.
...
Theresa si era trasferita da lì a pochi giorni a casa Santoro. Quando restavano in casa solo lei e Juno tutto scorreva tranquillo, spesso andava in suo aiuto anche sua sorella Monia e le tre insieme passavano giornate relativamente tranquille. Il problema giungeva quando rientrava Giánnis, Theresa percepiva che tra i due ci fosse tensione e avrebbe voluto aiutare però a lungo andare capì che anche lei era causa di quegli attriti. Si tenne quindi in disparte quanto più possibile e prese a preoccuparsi solo dei bambini. Almeno fin quando Giánnis non andava a cercarla per chiederle informazioni su di loro. Giánnis era un uomo straordinario, gentile e sempre disponibile, inoltre a Theresa piaceva che fosse un uomo responsabile con i suoi figli, forse se le avesse detto che Astrid era sua figlia l'avrebbe accettata comunque e l'avrebbe amata come faceva con Rosa e Diana. Un giorno quando capì che la loro amicizia stava riprendendo piega gli chiese di Juno.
"Perché avete litigato? Perché tanta rabbia?"
Lui scosse le spalle "Io.. non lo so. Era gelosa anche prima che ci mettessimo insieme. Lei è fatta così ." Rispose lui. E se era quella sua gelosia a prevalere non poteva farci nulla. Il passato... lui non poteva cambiarlo e si imparava dai propri errori.
Theresa gli prese la mano e gli sorrise e Giánnis seguendo quel gesto la osservò ricambiando il suo sorriso "Grazie." "E di cosa? Sono qui se hai bisogno."
Un colpo di tosse li interruppe, tranquilla Theresa spostò la mano e salutò Juno cordiale "bentornata. Com'è andato il controllo medico?"
"Bene." Disse la sua coetanea, poi guardò Giánnis. "Tempo che preparo le valige e parto per Lecce, il mio tempo qui è finito." Lo informò gelida e così facendo abbandonò la stanza.
Giánnis guardò ora lei, ora Theresa. Quanto avrebbe voluto che Juno fosse più indulgente proprio come Theresa. Senza indugiare troppo si alzò dal divano raggiungendo Juno nella sua stanza, bussò ma non attese che gli dicesse di entrare.
Si chiuse la porta alle spalle e si mise davanti per non permetterle di uscire "Sai che non devi andartene vero?"
"Ne abbiamo già discusso." Disse lei fredda Le mani di Giánnis si posarono sulle sue braccia e cercarono di attirarla a se. "Possiamo riprovarci ancora. Juno io ti amo."
"Smettila... tanto lo so che ti piace Theresa. È chiaro, prima me ne vado e prima potrai portartela a letto." Disse lei. Gián tacque non voleva continuare a discutere per cui la lasciò a preparare le sue cose
....
Juno era andata via da un mese. Durante quel mese aveva deciso di lasciare Atene e di tornare a vivere a Santorini, l'estate era il periodo dell'anno in cui si lavorava di più ai vigneti e lui aveva bisogno di stare con i suoi amici. Scrisse una lettera a Juno dove le disse che le lasciava l'appartamento ad Atene e che l'avrebbe vista con piacere a Santorini. La risposta di lei fu un telegramma solo: grazie della gentilezza. A presto
Juno si stava allontanando da lui e Giánnis non poteva farci nulla. Ne aveva parlato con Kyros e lui le aveva detto che era il momento che Juno volasse con le proprie ali. Sbuffò, sembrava che Kyros avesse sempre buoni consigli e la cosa non gli piaceva tanto.
"Tu e Theresa state insieme?" Chiese l'amico
"No cazzo." Rispose lui
"Però vi piacete, si vede sai?" Disse Kyros
"Lei è... lei non pressa. È molto dolce e gentile e comunque è anche bella, indubbiamente. Ma non ho mai pensato a lei in quel senso... no..." disse allora Giánnis, perché l'amico gli aveva messo in testa questi pensieri assurdi?
Ormai trascorreva le giornate tra i vigneti e la casa padronale. Al mattino andava in spiaggia con Theresa e i bambini e si nella mente di Giánnis iniziarono a farsi pensieri strani. Tutti a Fira quando li incontravano pensavano a loro come una famiglia, vedevano Theresa più come sua moglie che come la badante dei suoi bambini. E in lui cresceva sempre di più il desiderio di riprendere con quella ragazza ciò che avevano bruscamente concluso la scorsa estate, voleva una famiglia con lei. Erano passati solo due mesi da quando Juno lo aveva lasciato ma lui... lui andava avanti e forse con lei quella era la strada giusta.
"Sposami." Le disse quella sera
Theresa alzò lo sguardo sorpresa. Si guardò alle spalle, forse era tornata Juno. Ma di lei non c'era traccia, si voltò di nuovo incrociando lo sguardo di Giánnis.
Lui le sorrise "sembra una follia lo so. Ma credo che la casa che tu cerchi io l'abbia trovata con te. Vuoi sposarmi?"
Theresa lo guardò sgomenta, lei non sapeva cosa dire. Non si aspettava quella proposta. "Perché io?"
"Ma fai stare bene. Ami i miei figli e non giudichi senza prima chiedere, informarti o ponderare. Sei... giusta."
Al che lei gli sorrise "Come hai fatto a capire?"
Lui si avvicinò a lei e titubante le carezzò il viso "io e te parliamo."
"Tanto." Disse lei con voce tremante, ma aveva un segreto che forse non avrebbe capito.
"Sposami." Disse ancora lui e lei allora annuì
...
Si sposarono due settimane dopo, nella stessa basilica dove Giániss era stato trovato da piccolo a Perissa. L'autunno incombeva e intanto Giániss era occupato a distillare i vini con Kyros. Quando Juno era andata a trovarli a conclusione della stagione turistica i bambini erano cresciuti come anche i bambini che teneva lei. Juno sembrava amareggiata e Theresa era preoccupata per lei.
"Ce l'hai con me. Perché ho sposato Giánnis." Le disse spiccia
"No. Non c'è l'ho con te, si vedeva sai. Anche se lui negava." Le disse Juno "lui ha cercato di trattenermi l'ultimo giorno ad Atene, ma io no! Sono stata egoista me lo sono presa l'ultima volta e gli ho detto di andare via." Confidò
Theresa non sapeva che dire. Non immaginava, o almeno sapeva che loro erano stati insieme e Gián le aveva detto che ci aveva provato tanto con Juno. Ma allora se anche lei lo aveva amato perché non aveva accettato di rimettersi con lui e giungere a un compromesso.
"Sai vero che non siamo stati insieme prima che tu lo lasciassi definitivamente?" Chiese Theresa
Juno la guardò, era sorpresa. Fino all'anno prima Giánnis era stato più impulsivo, si sarebbe lasciato andare al desiderio invece che alla ragione. Quando c'era stato questo cambiamento? Con Theresa? O forse prima? Si prima che si mettessero insieme era iniziato allora ad essere più accorto.
"Sono incinta." Disse all'amica Theresa, si voltò verso di lei, la guardò e lasciando l'aria sorpresa si toccò il ventre.
Juno scosse la testa... come era stata stupida, gli aveva praticamente gettato Giánnis tra le braccia.
"Lo avete programmato?" Chiese allora e lei annuì ancora
"Si e... penso nascerà in Giappone. Partiremo in dicembre e mi sa che il bambino nascerà lì."
"In Giappone? Il tuo sogno si avvera." Disse lei
Theresa le prese la mano e la guardò "Si ma tu potrai raggiungerci tutte le volte che vuoi. Sei mia sorella, proprio come Monia."
"Partirà con voi?"
"Si. Ci darà una mano con i bambini, stanno diventando grandi e da sola non posso farcela."
"Allora divertitevi."
"Mi raggiungerai?" Chiese Theresa, lei scosse la testa. "Se non riesci a giungere verremo io e Gián o almeno solo lui."
...
Come promesso da Giánnis la famiglia partì per il Giappone a dicembre. Trovarono nel sol levante una Tokyo innevata e fu proprio a Tokyo che il marzo di quell'anno nacque la loro prima figlia, Marin Dáiz
STAI LEGGENDO
Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright