Saori uscì dalle sue stanze con aria risoluta. Richiamò a se i suoi santi e senza tergiversare aveva loro avvertito che c'era un piano di attacco nei confronti di Bellona. Aveva quindi dato appuntamento a tutti alla sesta casa, che avvertissero la divina Cloto della riunione per poi parlarne tutti insieme.
"Seiya ti chiedo per favore di chiamare Shaina, credo tu sappia dove lei vive. Shun tu invece riunisci Jabu e gli altri, Hyoga vieni via con me." Disse la dea.
I ragazzi ai guardarono curiosi ma obbedirono alla loro dea. Seiya si diresse dove sapeva viveva Shaina, bussò alla porta ed attese che ella aprisse. La trovò impassibile come sempre, con la tuta da allenamento ed i capelli scuri scompigliati.
Si sentì in imbarazzo, cosa avrebbe potuto dirle? Se stava bene? A lei che aveva sempre avuto premura di lui? E lui per la silver saint? Ci teneva a lei, come teneva a Miho e Marin. Ma definirlo amore, poteva forse dire di amare con venerazione lady Saori, questo sì.
"Athena ci ha chiesto di riunirci alla sesta casa!" Le disse senza fare troppe cerimonie o buttare lì frasi imbarazzanti.
"Va bene Seiya, arriviamo subito!" Disse la donna.
Arriviamo? Marin era dunque tornata ed era con lei? Scostò leggermente il capo per guardare alle sue spalle, ma ciò che vide lo sorprese? Jabu era lì! Cosa ci faceva a casa della sacerdotessa guerriero?
Shaina intanto uscì e Jabu andandole dietro guardò verso Seiya con sfida, tra i due non scorreva buon sangue si sapeva. Ma l'unicorno non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa dal Pegasus.
"Andiamo?! Athena ci aspetta." Ordinò Shaina avviandosi.
Jabu si chiuse la porta alle spalle e la seguì dietro di lui Seiya subito lo raggiunse.
"Cosa facevi qui?" Chiese.
Jabu gli lanciò uno sguardo assassino. "Quel Numa l'ha minacciata di farla diventare una sgualdrina, secondo te?" Chiese l'unicorno con disprezzo. "Ero a confortarla, perché gli amici questo fanno Seiya!" Concluse lui.
Non andavano d'accordo, erano sempre ai ferri corti, però Jabu aveva accettato che tra i due Athena aveva scelto lui come sui difensore. Aveva accettato i compiti che la dea gli aveva assegnato in quei mesi anche, aveva accettato che il suo comandante fosse una donna. Shaina, silver saint che aveva scoperto essere una grande donna e guerriero. Una donna forte ma anche con un animo sensibile e, per quanto possibile, loro due erano diventati amici o almeno confidenti tra una guerra e l'altra. Tra le ronde al santuario e l'organizzazione delle file belliche e dei lavori al santuario. Loro due erano amici e lui si era sentito in dovere di raggiungere l'ofiuco per accertarsi che stesse bene. A differenza di Seiya che sapeva solo inventare parole, ma che in cambio non era mai grato alla silver saint per tutto ciò che per lui aveva fatto durante quell'anno.
Giunti nei pressi delle dodici case si riservò dietro la silver saint in modo che Seiya non potesse replicare o fare ulteriori domande e quasi come se avesse il diavolo alle calcagna si sbrigò a raggiungere la sesta casa.
Al suo interno c'erano già tutti, la divina Persefone osservava il cielo azzurro oltre il soffitto distrutto, la divina Cloto invece giocava col suo bambino e con Kiki, infine Athena era accomodata accanto a loro, Hyoga al suo fianco che teneva lo sguardo verso il pavimento, perso in chissà quali pensieri.
Shun e i suoi compagni, Ichi, Gerki, Ban e Nachi erano in attesa in un angolo.
"Divina Athena!" Salutò Shaina inchinandosi a lady Saori.
Ella annuì e sorrise a tutti. "Miei cari santi. So che da poco abbiamo affrontato una battaglia non indifferente con il Dio degli inferi. Ma ancora una volta dopo l'assalto delle truppe di Bellona vi devo chiedere di tornare in campo. Le nostre forze difensive lo sappiamo sono allo stremo. Siamo in pochi, ma possiamo farcela. Bellona può avere eserciti di uomini mostruosi, ma voi al contrario siete valorosi e guidati dal cosmo che tutti vi protegge e tutto vi fa fare." Disse loro la dea Athena.
Effettivamente erano rimasti in dieci, undici se si contava Ikki di Phoenix, pochi, troppi pochi per fronteggiare un nemico numeroso.
"Divina Athena, ci sono novità da parte delle Saintia e di Marin dell'Aquila?" Chiese Jabu.
Lei annuì. "Le ragazze ci raggiungeranno presto. In quanto a Marin..." La dea soppesò un attimo cosa dire, poi sospirò. "Ella ha lasciato il santuario ed il ruolo di silver saint dopo la guerra contro Hades. Non posso chiedere il suo aiuto."
Un mormorio si alzò nella stanza, Shaina sussultò alzando il capo sulla dea.
Seiya si fece avanti. "Come lasciato? Impossibile, non è da Marin!" Disse il santo.
"Aiolia..." sussurrò Shaina.
Il gruppo si voltò verso la guerriera in maschera.
"Cosa hai detto Shaina?" Chiese Saori.
"Io..." Shaina si maledisse, quello che era il rapporto tra l'amica ed il gold saint era sempre stato un sospetto per lei e non poteva puntare il dito. "Forse L'Aquila è rimasta molto colpita dalla dipartita dei suoi amici. Aiolia e Aldebaran, Milo anche, erano amici." Affermò.
Saori annuì "In realtà Marin era una dea nascosta dietro una maschera, era qui in quanto giudice degli dei, a farne le veci e carpire il male che circondava il santuario. Terminata la sua missione la divina Dike ha lasciato il santuario." Spiegò loro Saori.
Dike? Pensarono i santi guardandosi sospettosi.
"In realtà..." Intervenne Hyoga osservando la dea Persephone che si carezzava il ventre gonfio. "Ella è lontana da guerre e conflitti per scelta, sia Eiren che Eunomia, hanno raccontato di una sua gravidanza. Quindi anche se si provasse a contattarla non credo accetterebbe il vostro invito a combattere."
Shiwa annuì. "Si, Dike è in dolce attesa ed Ilizia le ha suggerito di stare molto a riposo, poiché gli scontri con Poseidon e Hades hanno minato alla gravidanza." Raccontò la donna al gruppo.
Shaina si sentì sia stupita che tradita. E come si faceva a reggere se il padre di tuo figlio muore? Se ne percepisci il cosmo scomparire? Perché Shaina ne era sicura, anche se mai ne avevano parlato e mai loro avevano fatto trapelare voce alcuna, che quel bambino fosse il figlio del leone.
"Siamo quindi solo noi a poter scendere in campo contro Bellona. Come dobbiamo comportarci?" Chiese Shaina ripensando alla sua amica. Come ci si sentiva? Com'era quando la persona che amavi ricambiava i tuoi sentimenti e riusciva anche a farti sentire donna? Donna nonostante una maschera, donna facendoti dono del bene più grande, un figlio! Lei Shaina lo sapeva, un privilegio del genere non lo avrebbe mai avuto. Amare Seiya era una strada a senso unico, come anche vivere nella speranza di un suo abbraccio. Marin aveva invece avuto tutto ciò, a che prezzo però? L'anonimato e la morte del tuo compagno, non poterlo piangere sulla sua tomba, perché Marin ai funerali non c'era stata, era già andata via in quel periodo.
"Il piano di attacco è questo!" Disse la dea guardando la sacerdotessa. "Shaina comanderà Seiya, Jabu, Ban e Nachi partiranno per il tempio di Bellona ad Alatri. Io, Hyoga, Shun, Gerky, Ichi e Ban restiamo al santuario. Voi ultimi tre..."
Disse fissando Gerky. "Proteggerete le mie sorelle e il piccolo Ras. Confido in voi e so che saprete vincere su Bellona e ritornare a casa tutti incolumi." Disse la dea.
"Avete quindi deciso di combattere Milady?" Chiese Shun alla sua dea. E se si perché aveva deciso di tenere fermi lui e Hyoga?
"Sì, combattiamo Shun. Fonti certe mi dicono che Eris si sia alleata con Ares e tutti sappiamo che lui è il marito di Bellona. Devo estirpare il male alla radice." Spiegò la dea.
"Eris è tornata?" Chiese Seiya.
La dea annuì. "Vi ricordo che..." iniziò lei.
"Erii ha ripreso possesso della sua forma divina dopo che ha trovato la mela d'oro di Kyoko." Intervenne Hyoga.
C'era qualcosa che sfuggiva a Seiya, ma non comprendeva cosa. Perché d'improvviso sembrava che il suo amico sapesse più di tutti loro, eppure avevano viaggiato insieme dal Giappone alla Cina e poi lì in Grecia. Non si erano mai allontanati se non quando Athena lo aveva mandato a chiamare Shaina.
"Come fai a sapere tutte queste cose? Forse sono solo delle voci." Disse il santo di Pegasus.
"Purtroppo è stato lo stesso Ares ad informarmi. È passato a trovarmi alla tredicesima casa e mi ha raccontato tutto!" Disse la dea Atena intervenendo.
"E tu ci credi Saori? Andiamo, Ares vuole muoverti guerra e non ti torce un capello?" Affermò Seiya.
Saori sorrise. "Ha detto che non vuole togliere il divertimento a Bellona." Disse lei.
"Siete stati parecchio a parlare." Affermò seccato Seiya.
"Sì un po', mi ha messo al corrente dei suoi piani." Disse la dea per poi concentrarsi sulle sue sorelle.
"Ricordo ciò che mi avete detto, ma mi dispiace si combatte." Disse alle due.
Shiwa annuì mentre Diva alzandosi raggiunse la silver saint. "Alla prima casa mia cara troverai un'armatura celeste che saprà proteggerti più di quella dell'ofiuco."
"Perfetto direi. Adesso riposate, domani mattina presto il jet vi porterà in Italia." Disse ai suoi santi Athena.
Le tre dee si scambiarono un'occhiata con un cenno della testa. Segno che tra di loro concordavano e appoggiavano la dea della guerra.
Seiya lasciò la stanza seguendo Shun e Hyoga, era accaduto qualcosa, lui era sempre partito con i suoi amici. Quel nuovo team era controproducente.
"Perché ci hanno separato?" Chiese il santo
"Athena teme che Eris possa essere in compagnia di Bellona, mi tiene qui come precauzione." Spiegò Hyoga.
E Shun? Che spiegazione c'era per lui? Seiya sapeva che non poteva venir meno a seguire gli ordini della dea. Ma quelle scelte non gli piacevano proprio.
Alla sera raggiunse Saori nelle sue stanze, lei e Tatsumi parlavano dell'arrivo delle Santia al santuario, attese che terminassero e quando finalmente ebbe la loro attenzione espose i suoi dubbi alla dea.
"Milady mi chiedo perché ha organizzato una squadra mai collaudata contro Bellona. Shaina ha detto che i suoi soldati sono forti."
"Metti in dubbio le mie scelte Seiya?" Lo riprese lei.
"No Milady solo che...." Iniziò lui.
"Devi imparare ad avere fiducia in tutti i tuoi compagni Seiya e non limitarti ai tuoi soli fratelli." Disse la dea.
"Milady non è questo!" Disse Seiya.
"Al comando della spedizione c'è Shaina, come ho detto a lei, farò con te. Non dovete ferire Bellona. Se dovesse accadere qualcosa alla dea, Ares ci farà guerra!" Gli riferì la sua dea.
Quante limitazioni gli stava impartendo Athena, come avrebbe fatto a sconfiggere Bellona se non poteva ferirla neanche.
"Milady..."
"Segui i comandi di Shaina, Seiya." Lo congedò Saori.
Seiya restò sbalordito, cos'era tutta quella freddezza? Salutò e sgomento andò alle stanze che aveva lì alla tredicesima casa. Quelle scelte non le comprendeva, proprio no.
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Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright