PREMESSA: Poiché spesso trovavo incoerente che personaggi di 13 anni avessero comunque delle responsabilità di persone maggiorenni ho fatto un salto di età a tutti i personaggi che è di +3 per tutti quindi la guerra galattica inizierà il 1989 anziché il 1986. Terrò invece tutti gli eventi in ordine cronologico, quindi la storia si completerà nell'arco di aprirle 1990, 24/25 ('87 nel manga) contando anche il tenkai hen e l'inizio next dimension. La FF nonostante sia un What if? Cerca di collegarsi a tutti gli eventi accaduti in manga, anime e spin off per questo qui verranno raccontati i buchi mancanti. PS in riferimento a Saintia Sho prendo solo situazioni coerenti con il manga/Anime Originale
ATTENZIONE: © delle Fanart prese in giro per il Web se le riconoscete come vostre basta che me lo facciate sapere e provvedo a inserire i credits
COPYRIGHT: Storia basata sulla saga del maestro © Masami Kuramada ©Saint Seiya; Tutti i diritti della serie sono del sensei, della Toei e della casa editrice Shueisha; Per le immagini © Michi Himeno © Shingo Araki;Novembre 1989
Milo era rientrato in Grecia. Dopo essere passato per il Kobotek dove viveva Fryg. Era passato a Parigi, dove sapeva vivesse Leelan la sorella di Camus. Della seconda non aveva trovato traccia, l'anziana governante dei Dubois gli aveva riferito che Leelan era andata via per un viaggio sabbatico cinque anni prima e da allora non si era più sentita. Coralie aveva accolto con dispiacere della morte di Joel e aveva riferito a Milo che avrebbe fatto in modo di far avere la notizia alla ragazza.
Fryg invece l'aveva presa in modo abbastanza positivo, quella ragazza aveva una carica e un'energia assurda e quando gli aveva dato la notizia di Camus non era rimasta scalfirà, nessuna lacrima o urla disperate. Gli aveva sorriso e gli aveva detto solo: va bene così. Aveva incontrato solo una volta Fryg, un uragano in tutti i sensi, logorroica, vivace sempre disponibile ad accogliere chiunque nella sua vita e nella sua casa. In pratica l'opposto di Camus, era stato divertente conoscere una persona così 'solare' anche se non immaginava Camus accanto ad una persona così essendo lui abbastanza taciturno e introverso. Era rimasto con Fryg due giorni, si voleva capire se stava realmente bene come lei stessa affermava e forse doveva dargliene atto. Mai una lacrima, ne un cedimento, era andata avanti ed aveva aiutato spesso i compagni del villaggio oppure si era messa a tessere per portare avanti il suo lavoro. L'aveva salutata dopo due giorni per poi recarsi spedito al Santuario, almeno così avrebbe capito come dovevano muoversi. Cosa Athena voleva loro facessero.
...
Athena non c'era! Lady Saori Kido era rientrata in Giappone con i bronze che le erano rimasti ed aveva lasciato a loro la custodia di Seiya e gli altri alla fonte di Athena. Aiolia e Aldebaran lo informarono della decisione della dea, un giorno aveva preso e deciso di tornare a casa. Sinceramente Mu non stette lì a spiegare a nessuno di loro dell'incontro che avevano avuto lui e la divina Athena nel bosco verso la fonte e non gli parve opportuno mettere così a nudo la giovane, così tacque.
"Visto che sei tornato io farei ciò che ci ha consigliato la dea. Torno a casa, giusto il tempo di sistemare delle cose e rientro." Disse l'Ariete
"Credo dal momento che anche la minaccia di Eris è stata debellata che farò lo stesso anche io." Intervenne Shaka con lo sguardo nascosto agli altri.
Milo e Aiolia si guardarono, poi il secondo annuì "Tranquilli, ci pensiamo noi qui."
Ormai erano collaudati loro due, potevano litigare e discutere su tante cose, e lo facevano, ma quando si trattava di adempiere ai propri doveri mettevano da parte i loro screzi. Certo aver scoperto la verità su Aiolos adesso avrebbe aiutato a chiudere qualche divergenza, eppure in fondo se l'erano sempre cavata ed anche litigare e discutere li aveva sempre portati a confrontarsi in un modo o nell'altro.
"Voglio ricordarvi che ci sono anche io." Intervenne Aldebaran.
Milo lo guardò "Non vuoi tornare a casa per un po'?" Gli chiese, lui per esempio in quel momento sarebbe stato con piacere Miho.
"Credo sia giusto restare qui per ora."
I due annuirono e dopo aver salutato l'Ariete e la vergine si sparsero per il santuario. Aldebaran andò alla Fonte di Athena a controllare i ragazzi, Milo si affrettò all'ottava casa per riposare e Aiolia invece si diresse a Rodorio in cerca di Marin.
...
Mu arrivò nel Jamir il giorno dopo, preferiva non usare il cosmo quando non era necessario. E poiché lo stesso Shaka la pensava come lui i due fecero il viaggio in aereo insieme.
"Andrai a prendere Kiki?" Chiese il Buddha
Mu sospirò guardando oltre il finestrino "Non credo. È da quella ragazza..."
"Ragazza? Ha otto anni!" Disse Shaka sorpreso Mu si fermò e guardò Shaka sorridendo, sul viso aveva un espressione indecifrabile ma sapeva che era curioso di capire quale ragazza.
"In Giappone Seiya e Shiryu hanno un amica che vive in un orfanotrofio. A lui piace stare lì con lei.." Spiegò allora
"Un orfanotrofio? Quindi è una donna..." fatta avrebbe voluto continuare.
"Miho ha la stessa età di Seiya se ho ben capito." Terminò Mu dando un nome alla donna.
Una donna di fatto, pensò Shaka. "Torni per trovare tua moglie." Ricordava ciò che aveva detto ad Athena settimane prima
Mu annuì "Non sposa... ma fidati anche tu lo faresti se avessi una compagna."
Shaka annuì "Infatti è ciò che sto facendo."
Nessuno dei due fece domande su quelle rivelazioni. Nessuna curiosità o illazione, i due accettarono quella loro confidenza per come era: un dato di fatto.
"La ragazza dell'orfanotrofio è la fidanzata di Seiya?" Chiese ancora Shaka. Com'era precoce certa gente.
"Non che io sappia. Ha accolto Seiya all'orfanotrofio e poi anche Kiki."
"Una piccola grande mamma." Affermò Shaka per poi continuare "Kiki sente la mancanza di una figura materna."
"Credimi. Diva è una figura materna per lui."
"Diva?" Chiese Shaka
"La mia compagna..." Spiegò <
Shaka tacque poi congiunse le mani in segno che stava per mettersi a meditare. Anche in aereo! Mu poggiò la testa allo schienale e continuò a guardare fuori.
"Shiwa. Vive tra l'India e il Tibet quando non sono a casa." Sentì l'Ariete, si voltò verso il biondo e vide che stava chiudendo gli occhi estraniandosi del tutto.
Shaka gli aveva lasciato l'onore di avvertire sua moglie in caso gli fosse accaduto qualcosa.
...
Il Jamir era freddo. Poco importava se era inverno o primavera lì le temperature difficilmente si alzavano. Ma a lui andava bene così, quella era la sua casa! Raggiunta la torre aveva posato il suo Cloth in un angolo della stanza, intorno a se vi erano armature di ogni tipo da riparare. Era mancato più di un mese ed il lavoro arretrato si vedeva, eppure non voleva stare lì in quel momento. Non sapeva quando sarebbe rientrato Kiki e voleva approfittare di quella libertà relativa per stare con Diva. Si diede una rinfrescata e si recò sul fiume Karakul, dove distanziata dal villaggio di Xinjiang si trovava la piccola casa in pietra dove viveva Diva.
Quando arrivò la trovò sulla porta ad attenderlo. Sorrise, assurdo pensare si nasconderle che era arrivato. Era bellissima nel suo vestito viola e nero, i lunghi capelli ricci e rossi racchiusi in una treccia e gli occhi verdi carichi di aspettativa, ebbene si era tornato a casa.
Diva aveva una potente percezione delle cose ed alle volte era stata capace anche di usare la telepatia nonostante non avesse avuto insegnamenti ad usarla. Pensare che Mu l'aveva conosciuta proprio così, era accaduto otto anni prima in una splendida giornata estiva. L'aria era fresca e frizzante e lui stava riparando l'ennesima Cloth che il santuario gli aveva mandato. Intorno a se era silenzio, ammetteva di amarlo quel posto proprio perché non aveva nessuno che potesse andare a infastidirlo, qualcuno quando lo vedeva giù in paese lo guardava strano. Un ragazzo così giovane che si era precluso di vivere la vita, un ragazzo di quindici anni che faceva l'eremita. Sentiva le voci intorno a se e capiva gli sguardi, non leggeva nella mente delle persone, non gli piaceva scorgere pensieri intimi per giunta senza permesso. Non era quello il motivo per cui era un telepate, stava di fatto che tutti pensavano che fosse un peccato che un ragazzo così bello se ne stesse da solo lassù! Lassù dove nessuna persona normale sarebbe potuta arrivare, perché gli ostacoli da affrontare erano tanti e la morte ti bussava ad ogni passo.
Così riusciva a stare solo lì su con gli strumenti, le armature ed i suoi pensieri, i ricordi del maestro e le domande su quella notte di cinque anni prima. Quando aveva percepito il cosmo del suo maestro svanire nel nulla! Quando aveva perso una parte fondamentale di se! Mu voleva capire cosa fosse successo, il maestro non c'era più, Aiolos era stato additato come traditore dopo aver rapito una bambina e tutto era cambiato. Il rapporto fraterno che il suo maestro Shion, voleva si instaurasse tra i giovani gold fu distorto. Nessuno si fidava più degli altri, il sagittario aveva tradito, Shura aveva cercato di riportarlo indietro ottenendo solo di ferirlo mortalmente e qualcosa si era spezzato. Si, chi li teneva legati tra di loro, Aiolos, non c'era più. Volavano illazioni contro Aiolia e lui era smarrito, possibile che fosse il solo a non percepire più il cosmo del maestro Shion? Lui in fondo era il Sommo sacerdote. Era andato via, era partito e non era tornato più. Ed ora eccolo lì a quindici anni a trovare ancora le risposte che non arrivavano, quando d'improvviso sentì un vagito..
Mu si guardò intorno, possibile che qualcuno fosse giunto fin lì e lui non se ne fosse accorto?
Intanto il vagito continuava imperterrito.
Interdetto Mu continuò a guardarsi intorno. Si toccò sul petto le mani, sporche di polvere di bronzo, si stesero sul tessuto della maglia. Pulito non lo era proprio, uscì dalla stanza delle armature e fece il giro della torre, ai piedi dell'entrata senza porta si trovava una culla, con all'interno un neonato.
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Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright