05.07.1990 - Italia
Dopo il rito funebre e l'ultimo saluto a Tethis, Saga aveva consegnato a Marin ed Aeolus suo figlio Eros ed era partito alla ricerca di Anemone. In tutto ciò Aiolos dopo essersi assicurato che Agāpi e i suoi figli fossero sistemati a Catania aveva deciso di seguirlo.
La scusa era stata che Zeus voleva lo controllasse, ormai però sapevano entrambi che questo non era più verosimile. Aiolos voleva aiutare ed essere vicino a Saga e per questo non lo avrebbe lasciato.
"Marin e Aeolus partiranno per il santuario. Quel luogo è più che sicuro quindi posso venire con te!" Disse al compagno.
Alla fine Saga lo aveva ringraziato. I gemelli erano una sua responsabilità e il vecchio amico stava mettendosi a sua disposizione.
"Hai come trovarlo?" Gli aveva chiesto Aiolos. E Saga aveva sorriso annuendo.
"Ha un micro cosmo poco invasivo che solo chi come me sa che esiste può sentire." Rispose.
Aiolos ricambiò il sorriso e gli si avvicinò. "Dimmi dove devo raggiungerti e dopo aver lasciato loro due a Gravina ti raggiungo."
"Sono qui in Italia ancora. Dovrai salire a Roma!" Disse Saga.
"Ti troverò lì allora. Andiamo e ritorno quanto prima."
E così si erano lasciati, Aiolos puntando diritto verso il tacco dello stivale con Marin in braccio e Aeolus con Eros al seguito, Saga puntando invece in Calabria e poi da lì spedito verso la Campania e infine il Lazio. Se Bellona credeva di potersi prendere suo figlio e passarla liscia lo aveva decisamente sottovalutato.
Sulla strada verso Anemone ebbe poche distrazioni, quella più importante era a lui familiare. Fermandosi sulle coste calabresi osservò il cielo ed il mare azzurri e limpidi entrambi.
Dov'era Kanon? Perché avvertiva il suo cosmo? Sicuramente non era complice di Bellona, non dopo tutto ciò che lui aveva fatto per redimersi agli occhi di Athena.
"Kanon! Dove sei?" Lo cercò con la mente.
"Saga... sono sul mar Tirreno. Non chiedermi come ma ci sono!" Rispose il gemello.
"Sei solo?" Chiese allora lui
"No. Con la divina Aphrodite, abbiamo appena subito un agguato ed hanno portato via sua figlia." Lo informò Kanon.
"Figlia?..." Chiese Saga.
"Si ha una bambina piccola e indifesa e lei adesso insiste che devo portarla in salvo." Spiegò il gemello.
Ci fu un attimo di silenzio, poi la voce di Saga irruppe nella mente di Kanon.
"Se si tratta di Bellona assecondala. Quella maledetta ha rapito anche mio figlio, dirigetevi verso Roma a campo Marzio. Ci scambieremo, tu penserai ai bambini e io ad Aphrodite."
"Hai un figlio?" Chiese Kanon.
"Ti sembra questo il momento di parlarne? Riesci a portarlo in salvo o aspetto Aiolos?" Chiese Saga.
"Va bene lo faccio. Ma dovrai dirmi..." iniziò Kanon.
"Ho due gemelli di sei anni e mezzo. Bellona ieri ne ha rapito uno, ti giuro che ti parlerò di loro e te li presenterò appena avremo sconfitto Bellona."
"Mi andava bene sapere tutto dopo. Ma va bene, portiamo a termine questa missione poi vediamo il da farsi." Gli disse Kanon che interruppe la comunicazione.
Saga guardò oltre il mare, quello era il mar Tirreno, per questo aveva avvertito il suo cosmo. Il cielo era terso e tranquillo, nulla disturbava quella quiete se non due oggetti che volavano verso il mare in picchiata.
Saga li osservò attentamente, non erano oggetti! Espanse il suo cosmo e corse verso quelle due persone per soccorrerle o cosa e quando fu accanto alle due ne afferrò una per la vita e l'altra per le spalle per poi correre sulla terra ferma.
"Posso chiedervi come sia possibile che due ragazze volino giù dal cielo?" Chiese osservando le due. Una aveva tratti tipici orientali, indossava una Cheongsam tipica degli abitanti della Cina con delle rose stampate e un paio di ballerine nere.
L'altra capelli scuri tendenti il blu, occhi azzurri e pelle chiara ricordavo più un occidentale, anche nel vestito con temi floreali semplice, che indossava.
Erano delle comuni ragazze e la domanda che aveva fatto loro era più che giustificata.
"Sia ringraziata la dea!" Disse l'orientale baciando quasi la terra.
La ragazza occidentale invece lo osservava guardinga la bocca coperta con le mani.
"Tu sei Saga, il gemello di Kanon!" Sussultò.
Saga le osservò entrambe, Kanon era sul mar Tirreno aveva detto.
"Ancelle di Aphrodite!" Disse lui. "Avvertite la dea che state bene e cercate un posto dove stare, io devo andare." Disse il santo dei gemelli.
"Lasciaci venire con te. Bellona ha preso la dea Armonia." Disse l'orientale.
Saga si voltò irritato. "Siamo tre gold saint, penseremo noi a salvare la divina Armonia, voi statene fuori."
"Sì ma..." Intervenne l'occidentale.
"Sarete d'aiuto solo se consolate la vostra dea dicendole di stare bene. Quindi ditele di raggiungervi e state tutte tranquille." E così dicendo Saga partì lasciandole sole alla volta di Roma.
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Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright