June seguiva Shaina in silenzio lungo i viottoli della terra santa, al loro seguito c'erano il ragazzo chiamato Jabu e gli altri quattro suoi scagnozzi.
Gerky quello che l'aveva quasi soffocata stava lamentandosi della scottatura che gli aveva inferto alle braccia. In quel momento June avrebbe voluto che il bronze saint avesse ricevuto molte più ferite.
Con le mani sul ventre ed il cosmo al minimo necessario cercava di capire e comprendere come stesse la sua bambina, preoccupata per lei e per il suo destino. Solo quando ne sentì il piccolo cuore si rassicurò che andasse tutto bene, anche se ancora si sentiva in bilico.
"Quindi, sei qui perché?" Chiese ancora Shaina.
June si destò dal suo stato di trance. "Per avvertire Athena che la divina Eireen è al sicuro e sta bene." Affermò lei.
"Quindi posso riferirlo anche io." Le disse ferma sulla sua posizione Shaina.
June alzò la testa sulla sua collega nonché superiore. "Fa come reputi giusto." Disse fermandosi. "A questo punto posso anche andarmene."
Avrebbe voluto dire che non era permalosa e non si scaldava per un niente, ma non sopportava quel trattamento di sufficienza che le riservavano.
"Sarebbe il caso che tu torni all'isola di Andromeda, sei rimasta l'unica custode giusto?" Chiese conferma Shaina.
Non le avevano mai detto che doveva vivere segregata sull'isola, quella per lei era una novità bella e buona. Però effettivamente era uno degli ultimi superstiti. "Ci sono Reda e Salzius ad Andromeda." Affermò, in fondo non era così incustodita come pensava l'ophiuco.
"Capisco, informerò Athena del tuo messaggio." Confermò Shaina. "Resterai alla prima casa nel caso ella voglia delle delucidazioni."
Oh che onore! Pensò sarcastica June riprendendo a seguirla lungo il percorso. Dietro di lei i cinque bronze saint lanciavano risatine soddisfatte. Realmente quella situazione non la reggeva, doveva consegnare definitivamente quella maschera e chiudere con Athena e i suoi santi.
Pensò mentre un muro nero si frapponeva tra lei e Shaina. Dove la stava portando? Quali trucchi si celavano dietro la scalata alle dodici case?
"Fermati Shaina." Ordinò Jabu.
"Adesso mi date anche ordini Jabu?" Disse l'ophiuco voltandosi verso l'unicorno che gli apparve preoccupato.
June era tra le sue braccia inerme. "Cosa succede?"
"Non lo so, ho fatto appena in tempo a sorreggerla." Rispose il Bronze saint.
"Portiamola alla prima casa, io intanto proseguo avvertendo Milady del suo arrivo e del suo messaggio." Ordinò la silver saint mentre Jabu si metteva bene in spalla la collega.
"Alla fine è una debole." Disse Gerky soddisfatto.
"Alla fine ti avrebbe schiacciato se Jabu non fosse intervenuto. Chi riesce ad espandere il suo cosmo come fa lei è sempre più forte, la stazza serve a poco Gerky." Lo ammonì Shaina che proseguì verso le dodici case.
Una volta nella prima casa portarono June in quella che era stata la camera di Mu, qui trovarono Kiki che si diede disponile ad avere cura di lei.
La silver saint diede quindi ordine ai ragazzi di tornare a fare ronda e a Jabu di controllare la collega poi partì verso il grande tempio.
Trovò Athena alla settima casa, intenta a liberare il passaggio da una coltre di ghiaccio,
Tutti erano al lato opposto della barriera, Shaina fu preoccupata da quel nuovo ostacolo.
"State bene? Cosa è successo?" Chiese dando un pugno alla lastra."
"Fermati Shaina, purtroppo è infrangibile. Queste è uno scudo divino." Le annunciò la dea Athena.
"Stiamo provando a romperlo con i nostri divini poteri ma ancora non riusciamo. Sii però tranquilla, stiamo tutti bene." Annunciò la divina Persefone.
"Come è stato possibile?" Chiese Shaina.
"Ho negato a mia sorella di andare via e lei per scappare ha creato questa barriera." Rispose Athena. "Cosa ti porta qui Shaina, credevo fossi a dormire. Non sei stata di ronda questa notte?"
"Sì mia divina. Sono stata svegliata da un cosmo molto forte che andava espandendosi. I bronze saint si sono scontrati con una di noi senza volerlo." Rispose la silver saint
"Si sono scontrati tra di loro?" Chiese Athena.
"Con June del camaleonte. È giunta fin qui per portarvi notizie di vostra sorella Eireen, dice che sta bene ed è al sicuro."
"Avete attaccato June del camaleonte?" Chiese preoccupato Shun. June era tornata!
"Sì, ma io li ho fermati. June ha perso i sensi ed ora riposa alla prima casa Milady." Ci tenne a precisare Shaina.
"Falla venire qui appena si riprende, vorrei chiederle di Miho, come fa ad avere queste informazioni." Ordinò la dea.
"Scendo alla prima casa e vedo se si è ripresa divina Athena." Disse Shaina tornando sui suoi passi.
Nell'attesa Saori cercò ancora e ancora di distruggere la barriera con il suo scettro, lo scagliava contro lo scudo e vi concentrava il suo cosmo ma senza alcun risultato. Non sapeva se quei nervi che le stavano salendo ad ogni tentativo fallito fossero dovuti alla presenza di Shiwa che tranquilla diceva che doveva esserci una falla in quella barriera, oppure nella presenza al santuario 'dell'amica' di Shun, o peggio, al fatto che Freya le avesse fatto uno scherzo del genere bloccandoli tutti lì alla casa.
Forse erano tutti e tre i motivi per cui alla fine si arrese sconfortata. "Non ne posso più." Disse amareggiata.
"Lascia provo io, forse tutto questo fervore non ci è di aiuto per liberarci dal ghiaccio eterno." Disse Shiwa chiudendo gli occhi e iniziando ad espandere il suo cosmo, quando giunse al limite concentrò tra le sue mani il suo potere di immensa luce e lo lanciò contro il grande muro di ghiaccio. "OM!"
Il suo potere si scagliò contro il ghiaccio e questi quasi rimbalzò contro la dea che con prontezza aprì il palmo della mano per richiamare a se tutta la luce. Riaprì gli occhi seria ed osservò il muro protettivo. "Sono riuscita a fare una crepa." Affermò.
I santi osservarono il muro mentre Seiya fece un sorriso soddisfatto alla dea. "Mi basta per distruggerlo del tutto."
"Pegasus ryuseiken!"
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Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright