Hyoga e Shun salutarono Esme appena la videro, chi con confidenza come il primo, chi con riverenza come il secondo; la giovane salutò entrambi con un sorriso, presentando poi loro la divina Persefone.
Entrambi i bronze rimasero sorpresi della somiglianza tra la signora dell'oltretomba e la loro dea, anche se come sempre Hyoga rimase impassibile e Shun nella sua discrezione non fece domande.
Esme al contrario chiese ai due come stessero e si informò anche di Shiryu sperando si fossero tutti del tutto ripresi. In realtà la preoccupava più fra tutti il dragone non avendo potuto seguire il suo processo di guarigione. Ma i due la rassicurarono che anche Shiryu stava bene e portava avanti una vita tranquilla in Cina.
Al che Shun cambiò argomento chiedendole dei suoi esami. Esmeralda fu contenta di quella domanda, visto che era segno di vero interesse. Disse a Shun che nonostante adesso fosse in trepidante attesa, aver presentato tutto le era di grande aiuto visto che era stata in ansia fino a pochi giorni prima.
"Adesso cosa farai?" Le chiese il bronze
Lei sembrò pensarci un po' torturando le dita sulla bocca. "Cosa fanno le ragazze normali solitamente?" Chiese al fratello di Ikki
Shun sembrò cadere dalle nuvole mentre Hyoga ricordando chi ella fosse e delle privazioni che aveva avuto nella sua giovane vita fino ad allora le sorrise.
"Dovresti uscire e andare a divertirti." Le disse
Miho annuì. "Sì, ci sono i parchi dove poter andare a passeggiare, oppure le ragazze vanno anche in discoteca e a fare shopping."
"Discoteca?" Chiese Shiwa curiosa.
"Si è un posto dove le persone ballano." Spiegò Miho divertita, potevano essere monaci ed eroi di alto rilievo ma della vita normale nessuno di loro era a conoscenza.
"Andiamo! Mi alletta come idea." Disse Esme. "Sai quanta gente troveremo?"
"Soprattutto ragazzi che ti cadranno ai piedi." La giovane si toccò il ventre. "Io però resto qui, portate Astrid e lady Valentin."
La bionda annuì guardando divertita verso Shiwa. "Sicuramente anche tu non sei dei nostri."
"Assolutamente." Disse lei. "Preferisco darmi alla preghiera che a queste cose frivole. Nulla contro di voi ovvio." Disse al gruppo
Miho scosse la testa divertita invitando anche Shun e Hyoga ad andare con loro.
"Qualche volta non potrebbe che farvi bene andare a divertirvi." Aveva detto loro.Saori era rimasta sorpresa nel trovare al collegio
una perfetta copia di se stessa, colore di occhi e capelli a parte, Elisabeth Diás era identica a lei in statura e per i lineamenti del viso. Lo aveva notato anche Seiya che appena aveva visto la dea Persefone aveva iniziato a blaterare e puntare senza alcun ritegno. Erano state lei è Miho a dargli una regolata.
La giovane bikhuni, così voleva essere chiamata, le rivelò che sua madre Greta era stata la gemella di sua madre Yeleni, per questo anche loro si somigliavano in modo impressionante.
Saori era rimasta sorpresa a quella rivelazione, come anche alla richiesta di Miho. Ella non si aspettava da parte dell'amica tanta fiducia dopo i loro ultimi scontri.
"Avresti piacere di ospitare tu Persefone ed il suo seguito a Villa Kido?" Le chiese in disparte.
E lei aveva accettato, quella ragazza era il suo legame a ciò che era la sua storia prima del nonno.
Così alla sera mentre i ragazzi portavano Ebe a ballare, lei portava Elisabeth e gli altri monaci a casa sua.
"Sicura che non vuoi andare con loro?" Chiese Lis alla cugina.
Lei scosse la testa. "Non mi attrae l'idea o il pensiero di andare a ballare. Sono invece contenta di poter passare del tempo con te." Disse Saori riconoscendo tra il suo seguito i due uomini che erano venuti alla lettura dei testamenti di Shaka.
Shiwa annuì, era onorata della scelta di Saori.
"Esme ci ha fatto promettere che non l'avremo aiutata in caso le fosse capitato qualcosa con Geras." Disse Shiwa durante il tragitto. Sperava che Athena ed i suoi saint potessero supportare la loro sorella, in fondo Esmeralda aveva detto che Ikki era un santo di Athena.
"Penso che Ebe se la sappia cavare benissimo da sola. Quindi ha fatto bene a chiedervi di non intromettervi, soprattutto perché entrambe siete in dolce attesa." Disse Saori indicando i loro pancioni.
Lis la guardò sgomenta. "Non interverrai in suo aiuto?"
"No. Come lei stessa ha ricordato è una dea pacifica e Geras stesso non ha eserciti. Quindi me ne lavo le mani e faccio la brava come spesso mi chiede Miho."
Shiwa annuì capendo che dietro c'era ben altro. Ma cosa? In fondo Ebe l'aveva aiutata, dopo che avevano fatto il salto nel tempo, ad evitare la furia di Zeus e la morte dei suoi quattro santi.
"Si sono ripresi i tuoi santi poi? Sono riuscita ad aiutare Ebe e te quel giorno?" Chiese.
Lei sorrise "Shiryu sta bene adesso. Gli altri Ebe li ha tenuti con se al tempio di Zeus, comunque sì, si sono ripresi tutti. Hyoga e Shun erano tra i santi in questione."
"Sembra che a loro piaccia Ebe." Indagò la dea.
"Non so come abbia fatto ma li ha conquistati. Non mi stupisco di Shun, ma Hyoga mi ha sorpreso. Seiya stasera è andato con loro solo perché c'erano i suoi amici non per Ebe." Sorrise Athena. "A lui la dea Ebe, non lo ha incantato."
"È una persona buona, non penso che li abbia incantati. Perché sei così reticente?" Chiese Shiwa.
"Sai che ha scelto Ikki come un suo prescelto? Vuole portarlo dalla sua parte." Disse Saori.
Lis la guardò, era quindi questo il nocciolo della questione? "Lei lo ha scelto ben prima che Ikki diventasse il santo della fenice e si congiungesse ai suoi fratelli e a te. Quindi potresti essere tu a risultare colei che ha usurpato un guerriero ad una sorella." Spiegò Shiwa.
Saori fece per parlare, ma lei alzò una mano per poter continuare. "Adesso lei mi sembra che non abbia preteso nulla da voi, ne ad aprile, né in passato, né in questi giorni. Quindi questa tua ritrosia mi sembra assurda, non puoi avercela con lei per gelosia. Non pensavo che i tuoi santi dovessero esserti tutti fedeli anche nei rapporti con gli altri. Tu sei la loro dea, ti sono devoti, altre persone possono essere loro compagni di vita a cui donare il cuore e l'amicizia. E fidati, sono sicura che se Ebe decidesse di rivelarsi al santo della fenice lui la seguirebbe." Concluse.
"Non è questo il problema." Disse Saori andando sulla difensiva. "Shiryu ha una ragazza, stanno crescendo un bambino. Milo aveva come compagna nostra sorella Miho, infine il santo dell'ariete era sposato ed anche lì non ho avuto nulla da ridire."
"Ti sei trovata la ragazza di Shiryu quando lui si è unito a voi, stessa cosa per lo scorpione, hai scoperto di lui solo alla sua morte." Le ricordò Shiwa.
"Si ma per Mu? Ho accettato che avesse una compagna, una sposa addirittura. Non li ho legati a me indissolubilmente." Affermò Saori.
Shiwa le sorrise ed annuì "Capisco. Come ha preso la moglie di Mu la perdita del compagno? Sta bene? Era preparata come Miho? Altrettanto forte a reagire?" Le chiese interessata
Saori aprì bocca per rispondere. "Nel testamento Mu ha detto che il piccolo Kiki sapeva tutto e ci avrebbe pensato lui."
"Kiki?! Vi ha presentato lui?" Chiese curiosa Shiwa.
"No Kiki, il discepolo di Mu. Non ci ha presentato."
"Ah un discepolo. Anche i ragazzi che sono con me Shiva e Agorà sono dei discepoli, potrebbero conoscere Kiki." Le disse lei accomodante
"No, Kiki è in realtà un bambino di otto anni. Quando è in Giappone Miho lo tiene con se al collegio."
Shiwa annuì seriamente. Questa volta preferì tacere sull'argomento anche se gli premeva di più occuparsi della moglie dell'ariete in quel momento. Non si poteva lasciare ad un bambino una responsabilità simile.
"Dovresti comunque cercare un contatto con la sposa dell'ariete. Da come parli sinceramente mi confermi solo che tu escludi a priori eventuali compagni ai tuoi santi. Alla fine cosa ha fatto di male questa donna se non essersi innamorata di un ragazzo?" Disse lei
"Ma no... non escludo nessuno e dò ha tutti l'occasione..."
"... cerca un incontro con quella donna. Conoscila e non partire prevenuta come con Ebe. Lei non ha fatto nulla di male se non aiutarti e tu lo prendi come un affronto personale."
Saori scosse la testa. Non era offesa e non era gelosa, lei era comprensiva ed andava sempre incontro a chiunque, giusto?
Il suo sguardo incrociò quello della sorella, non era di ammonimento quello di Shiwa. Era anzi pensieroso, come se in realtà non fosse lì con lei nell'abitacolo dell'auto.
"Hai ragione. Scusami, chiederò a Kiki di farmi conoscere la sposa dell'ariete." Le disse.
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Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright