Parte 57ª - Nelle terre di Zeus

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Asgard 10 giugno 1990
Hyoga era rimasto come promesso un altro giorno ad Asgard. Aveva cercato di parlare con Hilda personalmente, ma invano.
Aveva infatti trascorso la giornata con i due fratelli regnanti e con Lifya, la nuova celebrante e ricettacolo per qualche ora del Dio Odino.
Aveva assistito ad una celebrazione della fanciulla che quel giorno era stata molto più loquace con lui. Gli aveva infatti chiesto dei gold saint e se avesse conosciuto Aiolia.
Hyoga non si aspettava una domanda così diretta, le rispose quindi che non aveva avuto molta confidenza con il santo del leone e quindi poteva dirle poco e niente.
La celebrante comunque lo aveva ringraziato per averle risposto dicendogli che al contrario la Santa dell'aquila era stata molto reticente a parlare di Aiolia e dei gold saint.
Alche Hyoga cercò di giustificare Marin chiedendosi come mai fosse passata ad Asgard.
"Aiolia e Marin erano molto legati. E non ti parlo di pochi giorni o di una missione, ma di anni. Forse per questo Marin non ha voluto parlarne."
A sentire quell'affermazione Lifya sbiancò, Aiolia era legato alla donna rossa che era stata lì poco meno di dieci giorni fa? Il bambino che portava in grembo quindi... che gaffe enorme aveva fatto con quella donna.
"Se la incontri chiedile scusa da parte mia per favore."
Hyoga sorpreso aveva annuito, si vedeva che la giovane celebrante era una persona sincera ed ingenua. "Tranquilla, lo farò."
Per il resto della giornata era rimasto con Frey e Freya, si era allenato con Sigmund e dopo cena era stato invitato nelle stanze di Hilda, la regina voleva salutarlo prima che andasse via.
Una volta nella stanza al capezzale della donna trovò Freya, che non vedeva dalla mattina presto quando aveva abbandonato la sua stanza.
"Hilda, mi fa molto piacere incontrarla."
"Hyoga, scusami se non sono stata in grado di ospitarti come si deve. Ma come avrai ben capito non sono molto in salute."
"Tranquilla milady. Spero vi riguardate presto."
Hilda sospirò "Lo spero anche io Hyoga. Mi raccomando porta i miei saluti ad Athena adesso che tornerai a casa e parla loro di Lifya, Frey e Freya."
"Lo farò milady, ne sia certa."
"Grazie mio caro. Freya ti accompagnerà nelle tue stanze, ti aspettiamo sempre con piacere ad Asgard." Lo salutò.
Hyoga si inchinò mentre Freya andava a raggiungere la sorella dandole un bacio sulla fronte. "Buonanotte sorella."
"Buona notte piccola mia, a domani." Freya annuì e aiutò sua sorella a stendersi poi guidò Hyoga verso le sue stanze.
"Marin è stata qui pochi giorni fa?" Le chiese strada facendo
Freya gli sorrise. "Si, è venuta a cerarmi."
Hyoga la guardò curioso, al che Freya gli spiegò. "È mia sorella maggiore."
Hyoga restò sorpreso da quell'affermazione, giunsero nelle sue stanze ed aprì la porta aspettando che anche lei entrasse. "Quindi verrai in Grecia una volta lasciata Asgard."
Lei scosse la testa. "Finlandia o limitrofi. Cioè il confine tra la Svezia e la Russia per ora." Hilda le aveva detto dove poteva trovarsi la casa dove era stata lasciata a suo padre e avrebbe dovuto iniziare da lì le ricerche di Lachesi.
Lui annuì, si avvicinò a lei sospingendola verso la porta che chiuse così da lasciare il mondo fuori. "Lo scoprirò." Le sussurrò sulle labbra prima di baciarla.
Il mattino dopo era partito, cercando di recuperare tutto il tempo possibile con Freya prima di lasciare il palazzo. Salutò i principi con Gregg, Lifya, Sigmund e Frodi l'altro god warrior rimasto e partì.

Freya stava dedicando le sue giornate a Hilda ormai, non lasciava difficilmente il suo capezzale se non per andare a dormire. Dormiva però poco, troppo preoccupata per lei e quel poco che riusciva a dormire da quando Hyoga era stato lì ad Asgard rendeva irrequieti i suoi sogni, a ricordarle ciò che avevano fatto, i suoi baci e le sue carezze, le sensazioni che aveva provato.
"Freya... lady Freya."
La bionda si destò, Hilda la osservava con apprensione mentre Lifya richiamava la sua attenzione.
"Dimmi Lifya." Chiese
"C'è un giovane ai cancelli, dice di essere vostro fratello e che è venuto qui su invito di Marin." Disse la giovane.
"Oh... vengo ad accoglierlo. Non pensavo Marin mandasse gli altri miei fratelli ad Asgard." Sorrise ad Hilda "Torno presto, va bene?"
Hilda le sorrise rassicurante, voleva nascondere a sua sorella la delusione nello scoprire la sua grande famiglia. "Vai pure e poi portami a conoscere tuo fratello." Le aveva detto.
Freya annuì ed uscì dalla stanza, seguì Lifya fuori i cancelli e una volta all'aperto scoprì un ragazzo alto e dagli stessi colori di Marin ad attendere, i capelli ricci e ribelli sembravano raggi solari intorno al viso perfetto.
"Eunomia!?" La chiamò lui.
Lei annuì avvicinandosi, la chiamava col nome divino! Lo guardò attentamente ricordando la fine della guerra con Loki e la battaglia che si tenne dopo al grande tempio, Athena e Artemide avversarie. "Apollo?!" Chiese
Lui annuì "Mi dicono che i mortali medici non riescono a curare tua sorella."
Lei annuì e lo guardò speranzosa era giunto fin lì per Hilda. "Sei venuto qui per lei?"
Apollo la prese a braccetto. "Direi proprio di sì. Mi porti da lei?"

Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora