Parte 49ª - Volontà

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PREMESSA: Poiché spesso trovavo incoerente che personaggi di 13 anni avessero comunque delle responsabilità di persone maggiorenni ho fatto un salto di età a tutti i personaggi che è di +3 per tutti quindi la guerra galattica inizierà il 1989 anziché il 1986. Terrò invece tutti gli eventi in ordine cronologico, quindi la storia si completerà nell'arco di aprirle 1990, 24/25 ('87 nel manga) contando anche il tenkai hen e l'inizio next dimension. La FF nonostante sia un What if? Cerca di collegarsi a tutti gli eventi accaduti in manga, anime e spin off per questo qui verranno raccontati i buchi mancanti. PS in riferimento a Saintia Sho prendo solo situazioni coerenti con il manga/Anime Originale
ATTENZIONE: © delle Fanart prese in giro per il Web se le riconoscete come vostre basta che me lo facciate sapere e provvedo a inserire i credits; e e Troverete la maggior parte dei volti dei nuovi personaggi
COPYRIGHT: Storia basata sulla saga del maestro © Masami Kuramada ©Saint Seiya; Tutti i diritti della serie sono del sensei, della Toei e della casa editrice Shueisha; Per le immagini © Michi Himeno © Shingo Araki;
Tempio di Zeus © Assassin creed

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Milos Island - fine aprile 1990
Morte...morte ovunque! Astrid era stata pervasa dalle anime che erano destinate a morire la notte tra il sedici e il diciassette aprile. La sua mente si era persa dietro quelle anime che facevano uno ad uno il passaggio dalla vita alla morte. Cercava di tagliare quei fili che si susseguivano senza il supporto delle sue lame affilate.
Fortuna voleva che Milo non era lì in quel periodo, da circa sette giorni infatti il santuario di Athena era in allerta e il santo dello scorpione aveva preventivamente mandato lei e Dios su Milos. Il comando era quello di restare su Milos fino a nuovo ordine e loro come sempre obbedivano.
Chiusa nella casa dello scorpione la giovane si era svegliata di soprassalto verso le undici di sera, avvertendo intorno a se l'aria lucubre che saliva dalle tenebre del tartaro. Inferno... inferno era il luogo dove era vissuta con le sue sorelle fino alla sua vita precedente.
Conosceva la sensazione dell'aria satura che si respirava lì, in fondo rispetto ad un eternità vissuta all'inferno, fino a pochi decenni prima, era difficile dimenticare ciò che era stato e che aveva vissuto. Adesso era vero, respirava aria pulita e viva, eppure lei conosceva benissimo la sensazione come conosceva l'istinto che le diceva di brandire le forbici e tagliare... tagliare all'infinito fino a che una guerra appena iniziata non giungesse al suo compimento e con essa tutte le morti che si portava dietro. Non avendo più le sue cesoie Atropo aveva per la prima volta lasciato andare il suo cosmo e con la mente ed un gesto della mano destra recideva le vite, sperando di fare al meglio, di non mancare nessuno e di eseguire come sempre un lavoro magistrale.
Aveva continuato il lavoro al mattino, ignara dell'eclisse esterna la casa, troppo intenta ad eseguire il suo dovere, altre morti infatti si aggiungevano (queste di normale amministrazione) a quelle della guerra in corso. E lei tagliava inesorabile fin  quando tutto non finì e crollò stanca sul freddo pavimento di casa.
Si era risvegliata due giorni dopo, sentendosi stanca e spossata. Tra le mani un altro filo, di quelli forti e potenti, il cui portatore era di sicuro un santo di Athena. Sembrava in bilico tra la vita e la morte eppure non sapeva cosa farne, entrò così in comunione con l'anima di sua sorella Lachesi. Non sapeva dove ella si trovasse ma aveva bisogno di sapere e di capire cosa doveva fare del ragazzo con le ali bianche.
Finalmente ad Atropo si legò un cosmo, vibrante e squillante.
"Sorella!"
"Buon salve a te sorellina."
"Hai avuto problemi in questi giorni? Ti serve aiuto?"
"Si sorella! Seiya di Pegaso, non capisco se devo o meno recidere!" Disse la dea
"Oh l'eroe moderno di Athena... sto leggendo la sua trama così ti dico sorella!" Rispose il cosmo di Lachesi.
"Grazie mia cara."
"Grazie a te per avermi contattata. Temevo di essere sola, invece avvertirti è stato un barlume di speranza."
"Scusami."
"Shh... da esseri umani abbiamo un destino da compiere." Rispose l'altra dea. "Trovato... il giovane eroe di Athena ha una vita lunga sorella. Lunga e travagliata, quindi non devi decidere anche se flebile si riprenderà."
"Va bene. Grazie sorellina... ci vedremo presto?"  Chiese Atropo.
"Non leggo le nostre trame per non influenzare la vita degli umani o per scoprire la nostra morte. Ma spero di sì." Rispose lei
"Sai che la nostra morte è la nostra nuova ascensione alla vita immortale (1) ." Rispose lei che avvertì una risata.
"Non pensiamoci adesso. Avremo poi di nuovo l'eternità per stare insieme. A presto sorella!"
"A presto Lachesi." Salutò altrettanto allegra Atropo.
Quando il legame fu sciolto osservò il fuso e lo ripose poi ne prese uno nuovo che comparve sulla pila che aveva al suo fianco. Quella era una donna che sarebbe morta in un incidente d'auto tra meno di un'ora...
Trascorrere le sue giornate così era produttivo dal punto di vista della dea, noioso e ripetitivo per la ragazza di venti anni quale era. Quanto aspettava che ritornasse Milo o che arrivasse giugno e che Miho li raggiungesse alle isole Cicladi. Decisamente gli mancavano entrambi e le mancava il Milo più sciolto che spesso si trovava in compagnia di sua sorella. Ancora non c'erano stati ordini dal santuario per un loro rientro o  notizie di un suo ritorno, ne dedusse che la guerra contro Hades doveva averlo trattenuto al grande tempio di Athena più del previsto.
Proprio per questo ad un certo punto Díos aveva deciso di partire e recarsi a Rodorio per avere nuovi ordini dal santo dello scorpione. Quando bussarono alla porta quel giorno però, Astrid non si era aspettata il breve rientro del suo supervisore.
"Diós! Sei già rientrato?" Disse con un sorriso  invitandolo ad entrare in casa. L'uomo scuro in volto la seguì e andò a sedersi, ella prese un bicchiere e dell'ouzo che mise davanti all'uomo.
Diós si versò il  liquido chiaro nel bicchiere e lo buttò giù in un sorso poi prese a guardarla intensamente.
"Milo ci ha lasciato." Affermò secco, sapevano entrambi che era un saint di Athena, con un dovere verso l'umanità.
Astrid si sentì una stupida, quella notte aveva reciso tanti fili della vita da non prestare attenzione, più intenta a cercare di non tralasciare nessun destino che a scoprirne nomi e cognomi. Non era da lei non lo aveva mai fatto, perché iniziare adesso? Perché sentire quel dolore dentro allora? Non era da lei, sempre ligia al suo dovere, mai a provare sentimenti alcuni verso il destino assegnato alle persone.
Perché allora un singhiozzo saliva alla gola? Perché lo aveva vissuto, ecco perché! Aveva conosciuto personalmente Milo, Diós e sua moglie, Sophia e Miho. Sapeva che  sarebbero morti tutti, come sapeva che di tutti loro Miho l'avrebbe ritrovata poi tra gli dei dell'olimpo, ma faceva male il pensiero di dover vivere le loro morti. E allora pensò e sperò che finire prima di loro poteva essere la soluzione.
Si asciugò la lacrima che solcava il viso e annuì a Diós.
"Lascerò la casa appena avrò organizzato le mie cose."
Diós scosse la testa. "Puoi restare qui, sono sicuro che a Milo avrebbe fatto piacere. Piuttosto non so se hai ereditato un lascito, settimana prossima ti porto con me al Santuario e vedremo cosa la dea Athena avrà da dirci."
Astrid sollevò lo sguardo su di lui e sospirò. "Devo avvertire Miho... devo partire per il Giappone." Disse pensando alla persona più vicina a Milo, da sorella doveva esserle vicina, da amica di Milo non poteva lasciarla e da dea doveva supportare chi aveva un ruolo fondamentale come il suo.
"Aspettiamo di incontrare Athena,  Milo non ha mai voluto condividere Miho con la sua vita al grande tempio, dobbiamo quindi rispettare questo suo desiderio, poi andrai da lei. Ti accompagno io stesso."
La castana annuì al suo supervisore. "Dovremo svuotare la casa dello scorpione."
Diós annuì. "Si, adesso però riposa, poi domani vedremo ciò che c'è da fare." Disse alzandosi, l'uomo era amareggiato, doveva dire di Milo ai suoi 'genitori.' Si Sophia era sua madre, ma alla fine con suo padre Petro e Nikos avevano cresciuto Milo. Tutti a Plaka avevano conosciuto, amato e cresciuto Milo, nessuno si era risparmiato per quel bambino venuto fuori dal nulla e buono con tutti, sempre allegro e presente nella vita di tutti, a dare una mano e un supporto. Quando a sette anni era stato scelto per essere gold saint di Athena era stato l'orgoglio di tutti gli isolani e lui si era erto a loro protettore. E adesso lui non c'era più, tutti su Milos erano preparati al fatto che il saint di Athena avesse un destino segnato, ma nessuno avrebbe creduto che il suo destino si sarebbe compiuto così presto, aveva solo ventitré anni Milo e non era più tra loro. Salutò Astrid e dopo essersi congedato andò a dare la notizia alla madre e i suoi amici, quello sarebbe stata più dura.

Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora