Quiete e ombra
Tokyo 10 aprile 1990
Saori scrutava la sua migliore amica con caparbietà, ella allo stesso modo le dava le spalle non lasciando trapelare ciò che il suo volto ed il suo animo nascondevano. Seiya e Shun erano fuori nel parco adiacente al collegio dove i bambini giocavano a calcio e come sempre i due ragazzi si erano aggregati al gioco. Erii aveva detto a Miho che avrebbe badato lei ai bambini mentre le due amiche prendevano il the insieme.
Erano rientrati da tre giorni dal regno di Poseidone, Shaina era tornata in Grecia, Hyoga e Shiryu rispettivamente in Siberia e Goro Ho, Ikki come al solito era sparito.
"Parla Miho, lo so che sei arrabbiata con me." Le disse spazientita la dea dai lunghi capelli
"Sarebbero parole spietate. Tanto non mi ascolti comunque." Disse Miho, Mimiko era caduta e piangeva, Erii andò incontro la piccola e la coccolò per farla smettere.
"Non avresti fermato Poseidone..,"
"... come non avrei fermato la freccia, come non avrei fermato Saga..." proseguì Miho voltandosi.
Lo sguardo risoluto e scuro sull'amica "Mi stai sottovalutando così come sopravvaluti troppo te stessa. Alla prossima guerra come ti giustificherai? Quando perderai altri saint cosa farai? Non è la morte la via per la pace."
"Io cerco di parlare con i miei avversari sempre." Si giustificò Saori alzandosi dal divano.
"Non sono arrabbiata, sono delusa. Le mie parole andranno comunque sempre al vento." Precisò Miho "Quando capirai che non sei la dea della pace sarà sempre troppo tardi."
Miho andò a sedersi sulla poltrona di fronte a quella di Saori e poggiò le mani intrecciate sullo stomaco. "Quando Eris si è impossessata di Kyoko, ella te lo disse chiaramente: tu non sei la dea della pace e le guerre che scateni con le battaglie non fanno che alimentare la morte e la distruzione. Sei Athena, dea della sapienza e della ragione! Pensa a questo e come sfruttare bene le tue doti."
Miho prese il suo the e se ne abbeverò lentamente mentre Saori tornava a sedersi.
"Alla prossima guerra..." disse titubante Athena
"È vicina! La sento l'oscurità estendersi su tutto il pianeta e sono sicura che anche tu la senti." Rispose Miho
"È Hades. Il mio più grande nemico!" Affermò la dea.
Miho la guardò, un ombra oscurò il suo sguardo dolce, una lacrima le scese sul volto candido "Io non potrò esserci!"
Saori sussultò "Hai detto che saresti stata sempre con me. Al mio fianco ed ora..."
Miho chinò il capo. Tanto non l'avrebbe comunque portata con se perché Saori era testarda "Mi avresti chiesto di venire con te?"
Saori la guardò intensamente e scosse la testa "Non approvi che ci siano spargimenti di sangue e non vuoi difese se non le tue stesse parole e la tua forza. No! Non te lo avrei chiesto." Affermò sincera la dea.
Miho si avvicinò a lei e la abbracciò ormai non trattenendo più le lacrime. "Se ben ricordo tutte le guerre che ti hanno vista affrontare il Dio degli inferi ti hanno visto si vittoriosa ma anche..."
Saori annuì col capo stringendosi a lei in un abbraccio sincero. La morte, ma era pronta ad affrontare Hades e morire per un bene superiore.
Miho si strinse più forte a lei piangendo tutte le sue lacrime. Non avrebbe più pianto con e per Saori. "Sappi che l'ombra della pace sarà sempre con te. Anche se non mi porterai dietro, quando sarà il momento io ci sarò, basta che mi chiamerai e la mia aurea ti raggiungerà e supporterà." Le confidò
Saori le credeva, anche se non aveva mai avuto modo di sentire o percepire l'aura di Miho, lei era così brava da riuscire ad occultarla. Si lei esprimeva il suo potere in modo diverso dal suo, nonostante sapeva che il suo cosmo era lì presente Miho non ci aveva mai giocato sopra, anzi in silenzio si era avvicinata al male e lo aveva sconfitto.
"Mi giuri che non mi raggiungerai?" Chiese Saori
"Non posso!" Disse Miho
Di nuovo quelle parole. Ma Saori non le credeva, sapeva che se voleva Miho sarebbe andata ad aiutarla "Non vuoi!" Le disse allora, era una guerra e lei non vi partecipava.
Miho si asciugò le lacrime tornando al suo posto e si sfiorò ancora la pancia "Non posso, ho avuto un ritardo e se anche questo mese sarà così..." Terminò
Saori la guardò stupita osservando la sua posizione, quelle mani che in più di un'occasione erano andate a posarsi sul ventre da quando era arrivata. "Non puoi!" Affermò
"Chiamami se avrai bisogno." Disse Miho cercando il suo sguardo che si ritraeva. "Saori chiamami."
La dea la guardò e si alzò dalla sua poltrona. Ma non le rispose, al contrario uscì dalla stanza e raggiunse Seiya e Shun che avevano finito la partita, Miho la seguì.
"Lascio il Giappone, andrò a riposare al grande tempio, tu per favore prenditi cura di loro." Disse indicando i ragazzi che giocavano con i bambini
"Come sempre." Affermò Miho
"La silver saint dell'Aquila si é offerta di ritrovare Seika. È in viaggio, spero al mio ritorno di avere buone notizie."
Miho sorrise, Marin sapeva come muoversi ed aveva fiducia in lei, anche se omise di dirlo a Saori chan. Al contrario le sorrise fiduciosa "speriamo di ritrovarla allora."
Il giorno dopo Saori era partita, aveva lasciato i bronze lì a Tokyo e si era diretta verso il santuario dove ad attenderla c'erano i gold saint.
Una volta ad Atene aveva convocato tutti i saint ed aveva dato loro l'ordine di non permettere a Seiya e compagni di farli accedere al santuario e di prepararsi ad una nuova guerra. Lo stato d'allerta era stato annunciato.
STAI LEGGENDO
Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright