Parte 45ª - Aiolos e Saga guerrieri di Dike pt 2

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PREMESSA: Poiché spesso trovavo incoerente che personaggi di 13 anni avessero comunque delle responsabilità di persone maggiorenni ho fatto un salto di età a tutti i personaggi che è di +3 per tutti quindi la guerra galattica inizierà il 1989 anziché il 1986. Terrò invece tutti gli eventi in ordine cronologico, quindi la storia si completerà nell'arco di aprirle 1990, 24/25 ('87 nel manga) contando anche il tenkai hen e l'inizio next dimension. La FF nonostante sia un What if? Cerca di collegarsi a tutti gli eventi accaduti in manga, anime e spin off per questo qui verranno raccontati i buchi mancanti. PS in riferimento a Saintia Sho prendo solo situazioni coerenti con il manga/Anime Originale
ATTENZIONE: © delle Fanart prese in giro per il Web se le riconoscete come vostre basta che me lo facciate sapere e provvedo a inserire i credits; e e Troverete la maggior parte dei volti dei nuovi personaggi
COPYRIGHT: Storia basata sulla saga del maestro © Masami Kuramada ©Saint Seiya; Tutti i diritti della serie sono del sensei, della Toei e della casa editrice Shueisha; Per le immagini © Michi Himeno © Shingo Araki;
Melpomene diritti d'autore © Ryoko Ikeda/Shingo Araki/Michi Himeno © Versailles no bara - Jean La Motte

Tempio di Zeus © Assassin creed

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Aiolos e Saga si erano dovuti subito organizzare per far stare bene la divina Dike, avevano fatto uscire tutti e dato ordine che nessuno la disturbasse.
Quando bussarono alla porta Saga andò ad aprire sapendo che non aspettavano visite, intanto Aiolos seguiva ogni spostamento del ragazzo che gli somigliava come una goccia d'acqua, per la stanza.
Un ragazzo dalla pelle candida e gli occhi verdi entrò nella casa guardando i tre, il sagittario allora guardò il ragazzo identico a lui. "Tethis ti cercava." Gli disse congedandolo, poi si affiancò al gemello per affrontare il nuovo arrivato.
"Ha bisogno?" Chiese Saga, prova che non sapeva chi fosse il tizio.
"Sono il fratello di Marin. Mi ha chiamato lei fin qui." Disse il giovane
"La divina Dike ci ha detto di un fratello che sarebbe arrivato, ma adesso riposa." Accennò Aiolos.
Hermes si voltò verso l'uomo che aveva parlato restando scioccato.
"Si, sono suo fratello maggiore." Disse allora arrivando al punto. "Lo conoscevi?"
Lui annuì "Eravamo amici con Aiolia."
La storia che si ripeteva, pensò il sagittario, due persone si piacevano e venivano a crearsi legami con le famiglie.
"Marin é spossata. Sapevi che attendeva un bambino?" Chiese allora il gemello al ragazzo dai capelli verdi.
Hermes guardò spaesato i due, poi scosse la testa. "Ma Aiolia è..." Non c'era bisogno che finisse la frase, abbassò le spalle rassegnato e tornò sui due.
"Lo ha capito solo adesso di attendere un bambino." La giustificò Saga.
Hermes si diresse alla porta dando loro le spalle, scostò il mantello, rivelando una Kamui che gli copriva il corpo con calzari alati, prese l'elmo che teneva tra le mani e lo mise in testa.
"Capisco... torno in Grecia, prendo nostro fratello Apollo e ritorno. Credo che voi possiate fare poco per lei a differenza sua." E così dicendo a una velocità impressionante e con una folata di vento sparì.
"Muoverci da qui adesso sarebbe impossibile vero?" Chiese Aiolos
"Troppe divinità. Faccio sparire i gemelli." Gli disse Saga, il sagittario annuì e senza chiedere altro si diresse verso la stanza della madre.

Aeolus era stato convocato da Tethis appena era rientrato. Prima aveva mandato i bambini ad allenarsi fuori con Andreas e Galene poi l'aveva raggiunta.
La nonna gli aveva chiesto cosa era accaduto da fargli perdere la testa, lui che riusciva sempre a mantenere la calma. Al che il ragazzo gli raccontò dei fatti accaduti in radura e di come ignorasse, l'amica, dell'esistenza del bambino.
"Forse non era preparata ad una gravidanza, spesso noi saint siamo preparati a tutto ma non ad una famiglia." Disse la donna
"Tu hai avuto una famiglia." Rispose il nipote.
"Io ed Eolí abbiamo voluto una famiglia, era proprio nei nostri progetti."
Aeolus la guardo dolcemente. "Creare una famiglia deve essere qualcosa di responsabile."
"E tua madre non lo era, quindi ti prego non stare a crucciarti per il tuo destino o per quello di Marin, che a differenza di Melpomene è sempre stata molto saggia."
"Non ti è proprio mai piaciuta...." affermò il ragazzo.
"No, non le piaceva." Intervenne una voce alle sue spalle.
Aeolus si irrigidì mentre avvertiva la presenza del sagittario farsi più vicina. "O almeno non negli ultimi periodi." Disse il gold fermandosi alle sue spalle. "Come ti senti?"
Tethis guardò i suoi due uomini e sorrise loro, non potevano vedere la sua aria sprezzante. "Era la differenza tra Saga e Kanon, il secondo dimostrava il suo lato oscuro quindi non poteva sorprenderti, Saga invece ne era manopolizzato e si capiva quando perdeva la ragione. Lei invece era cattiva di natura e lo nascondeva bene, intramava i fili dei suoi burattini e poi faceva la finta ingenua. Ha messo contro i suoi fratelli, ha inscenato un litigio per allontanarti perché non voleva sapessi del bambino. Inoltre con tutto che sapeva quale fosse il tuo destino ha voluto avere un figlio che sapeva l'avrebbe uccisa..." raccontò, volse lo sguardo di metallo al nipote.
"Io ti adoro, ma da una veggente mi aspetto che muova bene le sue carte e non che delinei la strada alla fine ed alla distruzione. Lei ha sempre avuto in pugno Kanon ed intanto lo ha spinto a ribellarsi a ciò in cui crediamo, invitandolo a fare piani meschini ad includere Saga."
"Vi prego basta!" Intervenne il gemello entrando in camera. Tutti si voltarono verso di lui, Aeolus vedendo lo zio gli sorrise e poi sorprendendo Aiolos si lanciò su di lui abbracciandolo.
"Sono contento di rivederti."
Saga gli sorrise, arruffandogli i capelli per poi allontanarlo. "Quanto sei cresciuto!"
Il ragazzo si grattò il naso allontanandosi da lui. "Dall'ultima volta sì."
"E questa volta non vuole uccidermi. L'ultima volta quella era la sua intenzione, poi ha optato per un: non voglio più vederti." Spiegò ad Aiolos.
Il sagittario guardò l'amico e la madre, infine si concentrò sul figlio. "Non ho mai programmato un figlio, non con tua madre nelle sue condizioni fisiche. Ma sappi che se soltanto avessi immaginato della tua esistenza non ti avrei abbandonato." Gli disse infine memore del discorso che aveva sentito poco prima.
Aeolus chinò il capo, tutti sapevano come erano andati i fatti, quindi lui lo avrebbe abbandonato. O forse no? Se sua madre non avesse mentito a tutti come diceva Tethis forse gli eventi sarebbero andati diversamente.
Rialzò il capo e sorrise "Lo zio Saga mi ha raccontato tanto di te, era come se ci fossi anche tu."
"Momento di lucidità." Disse lui alzando le mani al cielo. Poi tornò su Tethis. "Vorrei solo che tu non parlassi male di mia sorella, non è più qui e stare a rimuginare sui se ed i ma non poterà da nessuna parte. Alla fine ciò che è successo è stato solo per le mie azioni. È colpa mia." Disse ancora
"Tu... tu per quanto abbia fatto del male, tanto male Saga!" Iniziò la donna togliendosi la maschera, il volto che scoprì aveva lineamenti delicati e occhi scuri, a testimonianza che i suoi due figli assomigliavano al compagno. Il viso era segnato da rughe che non ne nascondevano l'età, quanti anni poteva avere? "Ma non posso accusarti di nulla. Hai sempre agito per il meglio, nonostante il tuo stato d'animo hai deciso di crescere Aeolus in nome della tua antica amicizia con Aiolos. Lo hai addestrato, gli hai fatto da padre e mai hai pensato di torcergli un capello.
Infine meno di due anni fa gli hai raccontato la verità su ciò che facesti sedici anni fa, e gli hai anche dato occasione di ucciderti sapendo che non avresti risposto ai suoi attacchi. Il giuramento fatto a Melpomene in punto di morte e la tua coscienza ti avrebbero impedito di reagire.
Per quanto quindi tu abbia fatto del male, non posso dire che ne hai fatto a noi. Mi hai permesso e concesso di conoscere mio nipote e di vederlo crescere, hai concesso a lui di avere una famiglia affidandoci i tuoi figli. Eri plagiato dal male ma il bene che ti restava dentro sei riuscito a tenerlo per noi quindi te ne sarò sempre grata, io per me ti ho perdonato ancora prima di sapere cosa avessi fatto ad Aiolos." Terminò andando a poggiare la testa sul cuscino con un leggero affanno.
I tre uomini si avvicinavano al letto preoccupati, ma Tethis alzò la mano in alto.
"Mi piacerebbe andare senza lasciare dubbi e domande e consapevole che tra di voi abbiate risolto."
Aiolos guardò verso la madre. "Io e Saga abbiamo già risolto, ma tu adesso riposa."
Qualcuno bussò di nuovo alla porta, Saga si allarmò. "Appena puoi raggiungi i ragazzi alla radura e sta con loro."
Disse mentre dei passi si avvicinavano alla stanza, riapparve Hermes in tutto il suo splendore divino. Al suo fianco un ragazzo poco più alto di lui dai capelli rossi ed una ragazza bionda di altezza media.
Saga alzò un sopracciglio incredulo, assomigliava a Rosa quella ragazza.
"Avete chiesto un medico?" Chiese la bionda.
Aiolos che riconobbe subito Apollo anche se indossava un jeans ed una t-shirt nera chinò il capo con riverenza.
"La divina Dike è nella stanza vicina." Affermò il sagittario.
I tre annuirono, ma Apollo entrò nella stanza osservando attentamente Tethis. "Non la trovo molto bene signora, posso permettermi di controllarla?"
Tethis osservò il ragazzo. "Lei è..."
"Elios Diás, sono laureato in medicina e lavoro al Niguarda Ca' grande di Milano sa?"
Tethis sollevò un sopracciglio. "E dovrei fidarmi?"
Il ragazzo fece una smorfia. "Sarei Apollo!"
La ragazza bionda rise divertita prendendo in giro il fratello. "Io vado da Dike mentre tu litighi con la signora."
Tethis guardò con riverenza il ragazzo rosso che adesso si era seduto sul letto al suo fianco. Le poggiò una mano sul collo e l'altra andò a stringerle la sua chiudendo gli occhi, poi la sacerdotessa avvertì un calore immenso diffondersi tra le membra, mentre il rosso si concentrava.
Aiolos afferrò il figlio per le braccia e con Saga si ritrasse verso la porta seguendo l'opera del Dio. Sapeva che era molto contrario alle azioni di Zeus in quei giorni, ma aveva capito una cosa di lui, aveva un'etica professionale per quanto riguardava gli ammalati che gli faceva onore. Non gli importava che qualcuno gli piacesse o meno, se doveva curare le persone Apollo si faceva avanti.
Quando il suo cosmo si affievolì il dio abbandonò il corpo della donna e si alzò in piedi osservandola.
"Il suo cuore non è messo bene. Ha subito un attacco cardiaco recente, ma non è stato unico. Negli anni ha avuto almeno altri quattro attacchi cardiaci lievi, lo sapeva?" Chiese il dio alla saint.
Tethis scosse la testa lievemente, ignorava che i dolori avuti in passato fossero dovuti al suo cuore.
"Quanti anni ha?" Chiese allora Apollo.
"Sessantadue divino Apollo." Rispose ella.
"Le sconsiglio un intervento chirurgico. Il cuore è abbastanza rovinato e potrebbe non reggere all'anestesia e all'intervento. Però posso alleviare il suo dolore dandole delle medicine e assoluto riposo. Se mi promette questo potrebbe arrivare almeno a fine anno."
Quella era una sentenza, pensarono tutti.
Tethis prese a carezzare la sua maschera. "Se non volessi seguire il suo consiglio?" Chiese allora.
Apollo la guardò accigliato, in suo aiuto venne Saga. "Marin attende un bambino."
Tethis annuì, questo lo sapevano, ne avevano parlato poche ore prima. Era sicura Tethis che sarebbe stata una madre splendida.
"Non vuoi conoscere il figlio di Aiolia?" Chiese allora Aiolos.
Tethis li fissò sorpresa, fin quando la commozione non sopraggiunse. La donna non riuscì a trattenere le lacrime, non si nascose e osservò il dio anch'egli apparentemente stupito da quella rivelazione.
"Cosa devo fare divino Apollo?" Chiese allora.
"Seguire tutte le mie direttive e accettare il mio potere da guaritore."
La donna annuì. "Farò tutto quello che mi chiederà." Disse lei allora

Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora