Kehros - 11.08.1990
June era partita alle prime ore dell'alba diretta verso l'estrema punta della Tracia, lì dove si trovava il tempio di Ares.
Inutile dire quanto fosse preoccupata per Miho, lei che si era sempre presa cura di tutti da quando la conosceva, aveva corso il pericolo più grande di tutte. Morire e non riuscire a ritornare tra di loro e questo era davvero il più atroce dei mali e le aveva fatto comprendere quanto Gea fosse senza scrupoli e pericolosa.
Suo padre non si era fidato a mandarla da sola fino in Tracia, così si era vista accompagnata da Shura di Capricorn.
Sapeva di poter usare il cosmo e correre fin lì, poteva non essere veloce come lui ma valeva, eppure la giovane non voleva sforzarsi per via della gravidanza. Così con il suo compagno si era concessa ai mezzi di trasporto locali.
Giunsero a Kehros nel primo pomeriggio, intorno al tempio di Ares dei soldati erano di ronda e li accolsero in allerta.
"Sono Ilizia, sorella di Ares e gemella di Eris, sono giunta fin qui per ritrovare i miei fratelli, lui è Shura di Capricorn, un soldato di mio padre Zeus." Si presentò sperando abbassassero le armi e le intenzioni bellicose.
"Lasciateli passare." Intervenne una voce, June e Shura si voltarono verso il nuovo arrivato che la bionda subito riconobbe.
"Julius."
"Divina Ilizia, perdonate l'accoglienza. Ma meglio di me conoscete lo stato di allerta." Salutò il berserkers chinandosi a June.
Lei annuì e sorrise al primo soldato del fratello.
"Tranquillo Julius, comprendo benissimo. Potresti portarci da mio fratello, dovrebbe attenderci."
Il gladiatore annuì e indicò alla dea la strada, dopo che anche Shura aveva seguito la donna l'uomo aveva dato ordine di arginare di nuovo le difese e si era diretto verso il tempio principale di Ares.
Durante il tragitto June parlò del più e del meno, fino a quando poco prima di arrivare alle stanze di Ares non venne accolta da sua sorella Erii. "Ehi!" La salutò
La dea della discordia le andò incontro appena la vide e l'abbracciò. "Che bello averti qui, resti un po'?"
Lei scosse la testa. "Lo stretto necessario, nostro padre non ci vuole troppo esposte o tutte in un punto."
"Non si fida di Gea e posso comprenderlo." Rispose la voce profonda di Alessandro.
June ed Erii si voltarono verso il nuovo arrivato che a braccia aperte andò loro incontro avvolgendo entrambe in un abbraccio. "Sono però contento di avervi entrambe qui. Com'è la situazione a Priona?"
June diede un bacio al fratello. "Diciamo che va bene, il tempo scorre lento e siamo quasi sempre tutte sulla vetta Stefani."
Spiegò ai suoi fratelli.
"Capisco." Disse Alessandro per poi rivolgersi al gold saint. "Ti ringrazio per aver portato qui mia sorella Capricorn, se ti va puoi unirti a noi, o se vuoi i tuoi compagni sono nelle loro stanze in attesa della cena." Disse facendo gli onori di casa a Shura.
"Raggiungerò i miei compagni divino Ares, grazie." Disse lo spagnolo guardandosi intorno, qualcosa non gli tornava, ma cosa?
"So già che se sei qui non è per me sorella." Affermò poi Ares. "So che vuoi vedere Eireen ed anch'ella non vede l'ora di ritrovarti."
Ecco cosa mancava, Eireen. La ragazza che aveva affascinato un gold saint e che aveva tenuto la di lui attenzione più vigile che con la stessa Athena.
Zeus aveva chiesto di tenerlo subito aggiornato su come ella stesse una volta rientrato e purtroppo, data la sua recente gaffe incontrarla sarebbe passato in secondo piano.
"Allora vieni con me da questa parte, ti porterò io da Miho." Disse Eris alla sorella prendendola a braccetto.
"Capricorn un servitore ti porterà dai tuoi amici." Lo avvisò Alessandro prima di sparire con le sorelle.June trovò Miho su una panca intenta a ricamare o cucire, non seppe definirlo. Lo sguardo era posato gentilmente sul lavoro che stava svolgendo e non si era accorta della sua presenza fin quando Alessandro non fece un colpo di tosse.
La bruna sollevò allora il viso dal suo lavoro e nel trovarsi di fronte June sorrise felice. Lasciò andare ciò che stava facendo e si alzò andando incontro al gruppo di fratelli.
"Ma che bello rivederti dopo tutto questo tempo." Disse abbracciandola.
June annuì e ricambiò il suo abbraccio per quanto consentiva il pancione bello grande di Miho, era la stessa grandezza di quello di Marin anche se la rossa era più grande di un mese.
"È passato molto tempo, troppo direi." Ammise June carezzandole poi il ventre.
"La bambina sta bene, sai adesso si muove." La rincuorò Miho.
Lei pose entrambe le mani sul suo ventre basso ed annuì. "Adesso posso percepire distintamente il battito del suo cuoricino." Disse espandendo leggermente il suo cosmo.
"Prima non riuscivi a percepirlo?" Chiese preoccupato Alessandro seguendo i gesti della sorella nelle sue azioni.
"Prima era un battito apparentemente frenetico, che si accavallava." Disse con un sorriso. "Avevo infatti dei dubbi che potesse trattarsi di ben due feti, ma riuscivo a percepire solo questo accavallamento ed il sesso femminile. Adesso invece che siamo a sei mesi di gestazione è tutto più chiaro." Rispose
"Antares sta bene?" Chiese ansioso Alessandro
Miho rise allungando una mano verso suo fratello, lui la prese e gliela strinse.
"Tranquillo fratello mio, vedrai che no ci sono problemi. Vero June?"
La bionda sorrise ed annuì. "Come tutti i maschi è andato in panico. Comunque si Antares sta bene, il suo cuoricino batte a ritmo, come anche l'altro!" Disse sollevando lo sguardo sulla mora. "Sono due cuori distinti e separati adesso, prima erano uno solo e galoppanti. Sono due femmine e credo che il problema che ho riscontrato dipenda da..." disse chiudendo gli occhi e concentrandosi attentamente espandendo al massimo il cosmo. "Credo che all'inizio fossero una cosa sola, adesso invece sono riuscite a staccarsi, hanno entrambi i dorsi di una mano e di un braccio legati l'uno all'altra."
"Oh cazzo!" Esclamò Alessandro.
"Cosa vuol dire June?" Chiese preoccupata Eris.
"Siamesi." Rispose Miho al posto della sorella. "Le mie bambine sono gemelli siamesi e c'è la possibilità che saranno sempre unite." Delucidò gli altri tranquilla.
"E a te sta bene?" Chiese Alessandro
Miho prese le mani di June che sembrava mortificata e annuì serena a tutti. "A me va benissimo, è importante che stiano bene e questo denota solo che le mie bambine saranno unite e si ameranno per sempre." Sospirò e portandosi June con se accomodandosi sulla panca. "Conosco i gemelli siamesi, ne ho visto un caso al telegiornale ultimamente di due sorelle legate alla testa. Purtroppo per loro il futuro è incerto per il punto in cui sono legate, io sono fortunata, è solo un braccio." Disse ai fratelli. "E piuttosto dobbiamo festeggiare, sono due bambine."
Alessandro si avvicinò ad Eireen e le prese le mani. "I miei gemelli si prenderanno cura delle tue figlie." Asserì sicuro
June annuì. "Esmeralda si sta prendendo cura di loro, crescono e sentono la tua mancanza Alessandro."
Il dio della guerra annuì. "Appena porto in conclusione questa battaglia June tornerò a riprenderli e giuro che mi prenderò le mie responsabilità."
"Che padre giudizioso che sei." Lo prese in giro Erii.
"Oh basta, vi farò chiamare a cena pronta, ora vi lascio da sole." Disse il dio arrossendo e allontanandosi.
Si voltò sulla porta e puntò il dito su June. "Pretendo che riposi prima di ripartire, quindi stasera resti qui da noi e domani quando vuoi torni da papà." Le ordinò.
Lei rise per poi annuire. "Signor sì signore." Lo canzonò.
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Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright