Parte 75ª - Il gigante Toante

24 0 0
                                    

09.07.1990 - Tokyo
Il telefono del collegio suonò a intermittenza, nessuno andava a rispondere, Miho si riservò nelle sale correndo e con affanno prese il telefono sperando di non aver perso la chiamata.
"Pronto!" Disse intanto che si chiedeva dove fossero finiti Valentin e Astrid.
"Ci abbiamo messo un po' di tempo a rispondere." Disse la voce a lei sconosciuta dall'altra parte del telefono.
"Sono tutti fuori in spiaggia, chi cercate?" Chiese Miho.
"E tu da brava bambina resti chiusa in casa. Sono Alessandro, Alessandro Diaz, sei Miho vero?"
A Miho batté forte il cuore, suo fratello Alessandro, Ares per la precisione. Era la prima volta che lo sentiva da quando era praticamente nata. "Si, sono io!"
"Sei al sicuro bambina? Ti stai proteggendo?" Chiese Ares.
Miho tremò e non ne capì il motivo. "Sì. Sono al sicuro."
"Ne sono contento, perché non saranno le arpie a infierire su di te." Miho gelò e ferma sul posto ascoltava le sue parole. "Ascoltami bene, ho la mela della discordia e tra poco metterò in moto il mio piano semmai Athena torce un solo capello a mia moglie..." disse il Dio della guerra e poi proseguì mentre la dea della pace ascoltava le sue parole sicure e decise attraverso la cornetta. Era la fine, la sua fine.

"Dove sei stata?" Chiese Aphrodite quando Miho tornò negli appartamenti.
Lei scosse la testa. "È suonato il telefono di là." Disse, l'aria sconvolta sicuro non abbandonava ancora il suo  volto.
"Tutto bene?" Chiese il santo dei pesci.
"Sembra che a breve ci sarà una nuova guerra. Il Santuario è in pericolo." Terminò lei.
Aphrodite le si avvicinò e le cinse le spalle. "Stai tranquilla. Athena e i suoi santi sapranno difenderlo, non è cosa che riguarda te." Le disse
"È cosa che riguarda me, parliamo di fratelli e sorelle e quando c'è di mezzo la famiglia..." iniziò lei.
"Tu devi pensare a te." Disse deciso Valentin toccandole il ventre. "Miho la tua famiglia è qui, ed è a lei che devi pensare."
Miho fissò l'amico. Come avrebbe voluto dirgli della telefonata di Ares e della mela della discordia. Ma non poteva, non con tutti i pensieri che già aveva nella testa.
"Hai ragione. Ma non riesco a fare a meno di preoccuparmi." 
"Stai serena Miho e vedrai che tutto si sistemerà." Affermò Valentin e lei annuì, ovviamente doveva essere così.
"Dov'è Astrid?" Chiese cambiando argomento.
"Ancora a letto, stamattina ha difficoltà a svegliarsi!" Rise Valentin.
"Tu invece? Hai dormito un po'!" Gli chiese Miho.
"Non ho bisogno di dormire cara, stai tranquilla." Le rispose lui che ormai passava le notti tra la ronda e le braccia di Astrid.
"Ho ricevuto una telefonata ieri, papà sta valutando chi poter mandare entro domani. Contento?" Chiese
"Sarò contento quando Astrid ci dirà cosa nasconde." Disse lui.
Miho si allontanò andando a preparare del caffè da dare all'amico. "Puoi portarla in spiaggia, a lei piace andare al mare e potreste distrarvi un po'."
Lui prese il caffè che gli porgeva e iniziò a sorseggiarlo guardando verso la spiaggia. "Non voglio lasciarti sola."
Miho tacque senza dire altro, non voleva chiedere a Valentin di mandare Astrid da sola, da quando le aveva detto che le arpie sembravano studiarla non era tranquillo e non voleva essere lei ad alimentare quella tensione. Un tonfo sul tavolo la fece sobbalzare, Valentin aveva sbattuto la tazza di caffè mentre fissava oltre l'orizzonte.
"Cos'hai?" Chiese la ragazza.
"Cos'è quello piuttosto?" Disse lui indicando verso la spiaggia.
Dal mare stava emergendo un uomo dalle spalle larghe circa tre metri, la testa era il triplo della loro e piano piano che emergeva si scopriva un corpo gigantesco scuoiato di colore verde. "Gigante?!" Chiese Miho aggrappandosi al santo.
"Dove sono i bambini?" Domandò il santo
"Padre Tetsu li ha portati a Shinagawa. Non sono qui." Sussurrò lei.
"Può entrare?" Chiese lui.
"Spero di no, non finché ha scopi bellici." Rispose lei andando a prendere un coltello.
"Le rose blu! La mia nuova creazione in tuo onore, creata su tua richiesta. Hanno il potere di catturare un nemico senza infliggere loro del male. Lo fermeranno!"
Miho annuì guardando oltre il collegio alla spiaggia e stringendo le mani intorno il braccio di Valentin.
"Non abbiamo paura."
"Assolutamente n...." Disse Valentin abortendo la negazione. "Astrid!" Disse osservando il parco del collegio.
"Dove sta andando?" Chiese Miho...

Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora