Epilogo

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Gián osservava la tavola imbandita a festa. Era felice, dopo tanti secoli era finalmente felice.
I suoi figli erano con lui, tutti sotto lo stesso tetto, si amavano e si rispettavano l'un l'altro ed erano amati in egual modo.
Li osservava tutti, uno ad uno. Elisabeth seduta accanto a Saori, già gli aveva detto che sarebbe tornata in India presto e senza indugiare anche Diva l'aveva informata che l'avrebbe seguita tornando nel Jamir dove era vissuta fino a quel tempo.
Ovviamente Mu e Shaka erano andati da lui quella mattina per informarli di quella notizia è se era possibile lasciare il tempio e lui non aveva negato loro la libertà. Era il primo a voler essere libero e se i suoi santi gli chiedevano di partire li lasciava fare. Ammetteva comunque di essere un po' egoista, stranamente come una calamita le sue figlie erano state tutte attratte verso uomini forti e valorosi i quali erano gli ex gold saint di Athena. Era quindi convinto e sicuro Giánnis che ovunque loro sarebbero andate le sue figlie sarebbero sempre state al sicuro.
Le osservava tutte, Marin stringeva tra le braccia il piccolo Lyon e nel farlo lanciava spesso uno sguardo ad Aiolia all'altro capo del tavolo, Miho anche si carezzava il ventre intanto che prendeva in giro Athena per una cosa o per l'altra. Di loro due Gián ancora non sapeva cosa avrebbero fatto, al contrario  Freya progettava di tornare ad Asgard con Hilda per controllare come stesse andando nella loro patria. Dopo avrebbe poi raggiunto Fryg in Siberia per poi iniziare a fare da spola tra ghiacciai sovietici e l'olimpo.
"Parlerai con tua moglie, vero Alessandro?" Chiese al figlio sempre con lo sguardo vigile.
"Non qui con tutti voi presenti, credo sia giusto lasciarle i suoi spazi." Rispose, stranamente Giulia si era trovata con Saori ed ora le sedeva accanto durante quel pranzo caotico ed insolito.
"Vino?" Chiese Esmeralda tendendo la coppa al padre
Egli annuì e intanto che gli versava il vino la osservava. Nonostante ella non potesse lasciare l'Olimpo aveva dei progetti, voleva studiare così da poter insegnare a tutti i giovani che raccoglieva in giro per il mondo.
Anche Elios fin quando sarebbe riuscito a nascondere la giovinezza che si portava dentro avrebbe continuato a lavorare in ospedale come tirocinante.
June dopo gli ultimi avvenimenti, si era iscritta ad una scuola superiore e avrebbe dato un esame di ammissione a settembre. Così poi avrebbe potuto accedere ad una scuola o università medica per diventare ostetrica.
Rosa e Saga con Kanon al seguito sarebbero ripartiti presto per Parigi. Lei avrebbe continuato col suo lavoro di stilista, lui avrebbe cercato qualcosa che non avesse avuto a che fare con la moda, era stato molto chiaro con sua moglie su quel punto.
Dohko e Shion sicuramente sarebbero rimasti con lui, a fare da spola con Santorini visto il lavoro che stava svolgendo l'ariete col suo compagno.
"Sai già cosa faranno Marin e Aiolia?" Chiese a Shion.
"So che resteranno sull'Olimpo o almeno è la decisione di tua figlia." Rispose questi.
Gián la osservò tenendo lo sguardo puntato su di lei, così da attirare la sua attenzione. Quando finalmente ella si accorse dello sguardo paterno eccola che si voltò.
"Hai bisogno?" Chiese al padre, consapevoli che il padre degli dei stava prendendo la parola con una delle figlie tutti intorno tacquero prestando attenzione alla conversazione.  
Intanto il padre degli dei annuì. "Resterai qui al tempio di Zeus mi hanno detto."
Lei scosse la testa per poi scambiarsi un'occhiata con le due sorelle che annuirono.
"In realtà noi saliremo sull'Olimpo celeste." Annunciò al padre.
"Ma noi non siamo ancora riusciti a trovare l'entrata." Ammise Hera.
Gián annuì per confermare le parole di sua sorella. "Sono sedici anni che cerco senza ottenere alcun risultato."
"Questo perché tu non custodisci le porte dell'Olimpo." Ammise Freya.
Le porte dell'Olimpo? Gián osservò le sue figlie, poi ricordò. "Quello è compito vostro." Disse alle ragazze.
Freya annuì. "Ed in quanto tali solo noi tre possiamo aprire e chiudere le porte. Per questo tu non le hai mai trovate."
Marin sorrise ed alzò il capo verso il soffitto. "In questo periodo in cui sono stata qui sono riuscita a trovarle e adesso che siamo tutte insieme possiamo aprirle." Annunciò.
"Quindi..." sospirò Theresa. "Questo vuol dire che finalmente abbiamo trovato casa."
La rossa annuì a sua madre con sguardo sincero. "La vostra ricerca di casa è terminata, l'avete trovata."
Emozionata Hera prese per mano Zeus che le sorrise.
"Come funziona adesso?" Chiese alle figlie.
"Nulla." Rispose Miho. "Voi continuate con la vostra vita terrena e ogni qual volta vogliate tornare a casa noi vi apriremo le porte." 
"Anche tu resterai qui?" Chiese Gián a Miho.
Lei sospirò. "In realtà io ho scelto così e Marin mi ha seguita." Ammise incrociando le mani sul ventre. "Io non voglio starci più in questo posto, Saori lo sa, ogni qual volta che ha bisogno di me potrà chiedermi di raggiungerla. Ma poi basta." Terminò risoluta.
Gián tacque, in fondo cosa poteva risponderle. Aveva compreso che in quella pazzia che aveva condiviso con Hera sarebbe stato meglio non far nascere a nuova vita anche i suoi figli. Questo perché chi per un motivo, chi per un altro alcuni non erano adatti alla società moderna, Eireen, Ebe e Dike ne erano un'esempio lampante.
Era stato ovviamente un periodo costruttivo, tutti loro si erano messi in gioco. Lo stesso Gián aveva rivalutato tutti i suoi figli trascorrendo del tempo con ognuno di loro senza farsi oscurare completamene dall'amore per Athena.
"Vorrei che tu possa fare tutto ciò che è in tuo potere per essere felice, quindi se il tuo desiderio è tornare a casa non avrò nulla da obiettare." Le disse.
La giovane assentì, nonostante avesse ritrovato da poco Milo, quella sua scelta non cambiava, non c'era più spazio per lei lì tra gli umani.
Nessuno parlò o fece domande, segno che stavano riflettendo su quanto appena udito. Il pranzo terminò così con i bambini che parlottavano e gli altri che terminarono di mangiare.
Quando uscirono all'aperto Gián guardò oltre le nuvole alla ricerca delle porte dell'Olimpo, ma ancora non vedeva nulla.
Allora le tre sorelle si guardarono e andarono verso un punto specifico del giardino, unirono le loro mani ed espansero i loro cosmo aprendo un varco e poi a seguire una gigantesca porta in pietra bianca, creando una larga cortina di nuvole bianche e dense.
Il volto per aria tutti ammirarono quello spettacolo, con le porte spalancate si palesò sopra di loro un mondo fino ad allora nascosto.
Un'ulteriore vetta divisa in più piani fino alla punta apparve dinanzi gli occhi increduli di tutti. Dei templi si stendevano alla base in forma circolare, seguiti da altri andando sempre più su.
"Ecco, questa è la nostra dimora, custodi delle porte saremo sempre qui ad accogliervi. I vostri tempi lassù adesso sono vuoti, ma non disperate ce ne prenderemo cura noi." Affermò Miho.
"Pace, giustizia e legalità veglieranno sempre su di voi. Athena tu che ti sei proclamata protettrice dell'umanità resterai a proteggerla e semmai ne avrai bisogno noi verremo in tuo soccorso." Narrò Freya
"Tuttavia ci sentiremo sempre libere di ammonirti semmai dovresti abusare di tale potere. La vita umana non è un gioco e ciò che ti chiediamo è rispettarla, che sia una persona indifesa o anche un tuo guerriero. La vita va preservata sempre!" Terminò Marin cercando con lo sguardo Aiolia.
Il leone con in braccio il piccolo sorrise alla sua compagna poi lanciò uno sguardo allo scorpione. "Io e te siamo proprio destinati  a stare sempre vicini eh!"
"Dai che ti poteva andare di peggio!" Asserì ammiccante lo scorpione. Non sapevano il futuro che li avrebbe attesi, sarebbe stato sicuramente lungo ed era un'eventualità a cui ancora stavano abituandosi. Avrebbero vissuto come dei fino all'eternità e com'era giusto che fosse, ritirarsi altrove era forse l'unico modo per non interferire in fatti che ormai non riguardavano più loro.
Le parole che Zeus aveva detto loro al risveglio dalla morte mesi prima, risuonavano come un campanello nelle teste dei quattordici santi dorati.
"Questa rinascita per voi sarà punizione e redenzione. Punizione perché non potrete più proteggere Athena. Redenzione perché avete dato la vita per l'umanità e la pace, tanto da meritarvi un posto nei cieli ed una vita eterna."
Ci avrebbero mai creduto loro? No, impossibile. Ma intanto quella era la realtà e la loro nuova vita. Era il momento di lasciare il posto ad una nuova generazione di santi, loro sarebbero stati solo un fragile ricordo che si sarebbe portato forse avanti nel tempo oppure lasciato nel dimenticatoio. Un passato fatto di gloria e della vittoria del bene sul male. 

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Siamo alla fine, si abbiamo finito e vi ringrazio davvero tutti, negli ultimi capitoli di ho veramente messo il cuore. Perché alla fine è vero I gold saint resteranno sempre un ricordo, forse un eco. Ma è un eco forte poiché per quanto abbiano fatto spazio alle nuove generazioni è sempre a loro che si volge lo sguardo quando si parla di gold saint. È sempre a Marin che ci si rivolge quando parli dell'Aquila e sarà sempre e solo Esmeralda l'amore della vita di Ikki.
Che dire, Themis è tornata sull'Olimpo, apro una parentesi e poi la chiudo anche.
Okada ha dovuto seguire una sua trama per Episode G ed io ho cercato di essere abbastanza coerente con la sua storia, ho fatto si che Iperione avesse i suoi tre figli divini in questa Saga da Febe, poiché nella mitologia loro erano sposati.
Ma Themis e Giapeto al contrario di quanto raccontato da Okada, non si sono mai sposati, Themis era la prima moglie di Zeus e non ha avuto altri mariti, ed ha sempre vissuto sull'Olimpo.
Prometeo è figlio di Giapeto e Climene, gli sono state assegnate altre madri ma per Themis ne faceva parola solo Eschilo.
Questa storia inoltre non ha tenuto conto del romanzo Gigantomachia che era una storia che riguardava tutti gli dei e non solo Athena, per questo non l'ho inclusa.
Ho cercato di metterci dei camei in riferimento a SS omega e Episode g Assassin, per quanto riguarda i lavori di Shun e Hyoga, il secondo aprirà un bar sì ma per ora è indirizzato in Siberia poiché mai nella serie originale il personaggio ha fatto pensare di volersi trasferire in Giappone e perché sarebbe invece logico trasferirsi ad Atene visto che Athena ed i santi vivono lì. In omega la palestra è l'isola dove vive Saori dovrebbe essere sempre in Grecia— Chiusa la parentesi xd
A breve seguiranno una serie di flashfic come romanzo a parte dove racconterò un po' il sequel di quello che accade, la nascita delle figlie di Miho, il matrimonio di Shiryu, l'avvento di Mars in SS omega e quanto più di disparato mi viene in mente.
Io spero vivamente che Agāpi vi sia piaciuto.
Ringrazio chiunque di voi che in questi sette mesi mi ha seguito e mi ha letto.
Grazie grazie a tutti voi. 😘

Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora