Esmeralda avrebbe voluto provare l'estasi di andare al mare e godersi una giornata di spiaggia come vedeva fare alle ragazze comuni. Al limite portando con se Erii che sembrava sempre più intenzionata a volere decidere della vita sua e di Hyoga.
June le aveva raccontato dell'incontro tra la gemella e Freya, dove Erii aveva leggermente preso di mira la principessa di Asgard poiché amica del cigno. Era giunto quindi il momento di far ragionare Erii e per farlo ci voleva qualcuno che avesse pugno e fermezza con la ragazza.
Al che la bionda dea della giovinezza decise di chiedere aiuto a Rosa, era la maggiore delle sorelle e sicuramente ne sapeva di amore, molto più di lei e di Erii. Ella aveva ben detto che si sarebbe organizzata ed avrebbero affrontato Erii una volta e per tutte.
Così inaspettatamente ecco che quel giorno al tempio di Zeus si era presentato Ermes.
"Buon giorno sorelle bellissime. Il vostro chaperon è al vostro servizio per tutta la giornata." Disse con un inchino andando a dare un bacio alle due sorelle.
"Cosa intendi?" Chiese Erii saltellandogli accanto. Intanto anche Ernesto parve raggiungere il gruppetto, indossava abiti civili, un pantalone a fiori rossi che gli arrivava al ginocchio con una canottiera.
"Pronte per una giornata di mare bambine?" Chiese il Dio Efesto.
Esmeralda a sentire quella proposta scattò felice. "Andiamo in spiaggia?" Chiese
Ermes annuì "Vi porto a Santorini, preparatevi nel frattempo che vado a salutare i miei amici al tempio ospedaliero." Disse lui volendo passare a trovare Milo e Aiolia.
Esme prese la mano di sua sorella e le sorrise. "Forza andiamo. Sarà uno spasso!" Sua sorella Rosa sapeva sempre come risolvere il morale a tutti e lei era contenta di questa proposta cui bramava da tanto tempo.Ermes passò a trovare i suoi amici gold restando piacevolmente colpito nel constatare che loro stavano... bene. Decisamente bene e in forma. Certo non erano i bei ragazzi che aveva conosciuto ma Ermes vedendoli in piedi si rallegrò.
Milo era in piedi appoggiato al lettino con le braccia, mentre sempre sullo stesso letto Aiolia era steso a schiena retta. I loro amici erano a gambe conserte su un altro, quello che si chiamava Shaka, notò Ermes era nella posizione del loto tipica di chi faceva yoga forse?! Non ricordava che tipo di disciplina fosse in realtà e non voleva stare lì a pensarci.
Il gruppo dei cinque uomini annuì salutandoli col capo e nella sua mente giunsero anche le voci di Aiolia e Milo.
"Ehi state bene?" Chiese Ermes.
"Decisamente meglio dell'ultima volta." Disse Milo
"Come sempre d'altronde." Terminò Aiolia
"Mmm... quando vi verranno tolte queste escoriazioni? E quando..."
"Ogni cosa a suo tempo Ermes!" Proruppe la voce di Apollo che giunse in quel momento.
"Lascia che la pelle si riproduca da sola. Sto riformando il loro apparato otorinolaringoiatria, adesso si reggono anche in piedi seduti oppure come Milo sostenendosi a qualcosa. Vedrai che per settembre saranno come nuovi." Spiegò il Dio del sole.
Ermes spalancò la bocca, sinceramente non aveva capito cosa si doveva riformare.
"Settembre è vicino." Disse raggiante.
"Come mai sei qui?" Chiese Apollo.
"Rosa mi ha chiesto di portare lei e le altre al mare. Tornano a Santorini, vieni anche tu?" Chiese allegro.
Apollo fece un passo verso Milo ed i compagni per misurare loro la febbre, forse era il caso se Rosa voleva parlare ai fratelli di Bellona che andasse anche lui.
"Ci sarà anche Miho? Credo sia il momento di conoscerla." Chiese ricordando che la ragazza passava sempre l'estate a Santorini, voleva capire se fosse lei la ragazza della visione.
Ermes scosse la testa. "Fortunatamente no. Anche quest'anno ha dato forfait." Disse guardando Milo. "Almeno non dovrò mentirle anche perché..."
"Subito capirebbe che le nascondi qualcosa." Intervenne Milo
"Già. Non vedo l'ora di dirle che sei vivo." Disse Ermes tirando il petto in fuori.
"Non ancora. Almeno non fin quando non mi reggerò da solo sulle mie gambe e possa muovermi in modo decente." Affermò Milo. Lo sapeva, era orgoglioso, ma non accettava di farsi vedere come un relitto da Miho, anche se lei si sarebbe presa cura di lui senza pensarci due volte. Non voleva la sua pietà, gli bastava il suo amore.
"Facciamo che vengo lo stesso e porto Artemide con me." Affermò Apollo.
"Stai raccontando una barzelletta?" Chiese Ermes, non riusciva a immaginare Diana in spiaggia, al sole.
"Ovvio che no. Touma ha raggiunto sua sorella Marin e lei adesso si sente sola." Spiegò Elios.
"Il fratello di Marin?" Chiese Aiolia.
Apollo si avvicinò a lui misurandoli la temperatura corporea ed annuì. "Si, Touma uno dei nostri angeli è suo fratello, sia da parte di madre che di padre." Spiegò per poi avvicinarsi a Dohko e misurare la temperatura anche a lui. Fece una smorfia osservandoli ad uno ad uno.
"Avete tutti la febbre a quaranta. Volevo portarvi con me al mare ma non si può." Disse prendendoli in giro
Milo e Aiolia gli fecero una guardata che diceva tutto, mentre una risata, quella di Dohko arrivava alla mente dei due dei.
"Non saremo venuti lo stesso." Affermò Shaka
Ermes si avvicinò al santo della vergine e gli pose una mano sulla spalla.
"Ragazzo mio, sei noioso. La vita non è mica solo preghiera." Affermò
"Per me sì." Rispose fiero Shaka
Ermes sbuffò guardando il fratello. "Andiamo?"
Lui annuì. "Sì e Kanon lo possiamo portare con noi." Disse Apollo fiero che il santo dei gemelli fosse ormai sulla via della guarigione.
"Le scottature?" Chiese Ermes seguendolo fuori
"Tolte tutte, ha la pelle delicata ma esce anche qui. Devo vedere quanta resistenza ha alla luce del sole!" Spiegò mentre svanivano alla vista dei santi.
Aiolia guardò tutti poi si lasciò andare stanco sul letto.
"Io sono qui mentre Marin ha ritrovato suo fratello e sta seguendo la gravidanza da sola. Assurdo!" Disse, stava perdendo tanto della vita della sua compagna e questo lo irritava. Era in quei momenti che preferiva essere morto, voleva vederla ed accertarsi lui stesso delle sue condizioni. Non voleva le parole sporadiche dei fratelli.
"Ci stanno nascondendo qualcosa." Rispose Milo andando a stendersi anche lui. "Apollo era troppo interessato a Miho e Camus ancora non è rientrato dalla sua missione."
Shaka annuì "Anche io percepisco che c'è qualcosa che non torna. Come se ci stessero nascondendo qualcosa di importante, voi due siete i fidanzati delle sorelle. Ma perché escludere anche noi altri tre?"
"Perché per Apollo e Zeus è importante che noi ci riprendiamo. Qualsiasi cosa omettono può dipendere da questo." Spiegò Mu
"Quindi pensi che ci stiano proteggendo?" Chiese Dohko
"No, penso che finché saremo in queste condizioni non serviremo. Quindi ci escludono concentrandosi sulla nostra ripresa." Spiegò Mu
"È anche vero che Apollo si divide tra noi e la regina di Asgard. Quindi la tua tesi cade Mu." Intervenne Dohko
Milo fece una risata divertita. "Maestro la regina di Asgard ha tutta la sua attenzione perché a lui piace."
"Già è palese. Però si concentra lo stesso anche su di noi." Disse Aiolia confermando ciò che aveva detto lo scorpione.
"Io per ora proporrei di continuare il percorso di guarigione. Poi appena stiamo bene ci confrontiamo con loro." Propose Shaka
I cinque si guardarono ed annuirono.
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Agápi gia ton Olýmpou (Saint Seiya)
FanfictionPrologo di Saint Seiya dopo i fatti di Hades. © M. Kurumada © Michi Himeno © Shingo Hiraki © Toei L.T.d Storia basata sulla saga del maestro Kuramada Saint Seiya. Vietato copiare i diritti di copyright