(150: Colloquio con i suoceri del terzo tipo)

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Giunsero in giardino, accanto all'albero. Padre e figlia, da soli, dopo molto tempo. Ma stavolta nemmeno Eduardo sapeva se e come avrebbe fatto a confortare Flor.
"Non riesco a togliermelo dalla testa, papà" disse la ragazza, accasciandosi a terra. "L'incidente, voglio dire. Ed è tutta colpa di quell'uomo... di quel Francisco! A lui girava storto e il mio principe ci è andato di mezzo. È una cosa orribile, capisci? E lui ne porta i segni: ora è là dentro, è malato, e tutti gli anni sarà lo stesso... e quello che mi fa più male è che, febbre o no, lui capisce tutto... non pensa a se stesso, ma a noi, e più ci pensa, meno si sfoga... meno si sfogherà e più male starà il prossimo anno, e quello dopo, e quello dopo ancora..."
"Oh, magari uno di voi due farà una brutta fine prima che questo si ripeta" disse una voce.
"Maledetta strega!" esclamò Flor, gettandosi contro di lei... ma improvvisamente sentì qualcuno avvolgerla in una specie di abbraccio.
Mentre Eduardo respingeva la strega con successo, Flor si voltò e rimase sorpresa da quello che vide: il ritratto del suo principe, ma con una ventina d'anni in più, almeno.
"Freezer grande... cioè, signor Fritzenwalden!"
"Devo dirlo. Mio figlio ha davvero buon gusto... sei decisamente meno peggio di quello che pensavo, ragazza!" disse, scoppiando a ridere, Fritzenwalden senior.
"Insomma, Derick!" esclamò una voce più dolce. "Cara Flor, mi fa davvero tanto piacere parlare con te!"
"Signora Maria... com'è possibile?" chiese Flor, meravigliata. "Lei... e il signor Freezer... signor Fritzenwalden... oh, ma perché sono così imbranata, perché?"
"Piccola, non c'è nulla di male... e tu finiscila di guardarla con quella faccia da duro, andiamo!"
"Non capisco... che ci fate qui? Cioè, come avete fatto a..."
"Siamo venuti a tirarti un po' su il morale!" le rispose la signora Fritzenwalden. "Abbiamo visto che non stai bene, Flor... abbiamo visto che lui si prende cura di te... che TU ti prendi cura di lui. Siamo venuti a darvi la nostra benedizione!"
Flor rimase lì, ferma. Come doveva reagire? Doveva mettersi a piangere, scoppiare a ridere, entrambe le cose? Come si faceva un colloquio con i suoceri? Insomma: era passato un secolo dall'ultima volta, e la situazione tra Flor e Fede, per quanto loro non volessero, era altalenante.
"Non preoccuparti per la protezione." disse Derick.
"Che? Cosa vuol dire?"
"Il fioretto è un tramite. Siete voi la protezione della casa." spiegò Derick... e, come per incanto, la F sul tetto della casa tornò a formarsi... ma questa volta era di metallo, non di vetro.
"Non posso crederci!" esclamò Flor, sconcertata.
"Piccola, ti confermo quello che ti ha detto mio figlio" disse Maria. "Per voi ci sarà un finale felice... ve lo posso assicurare!"
"È... è che a volte... a volte penso che qualcuno abbia cancellato quella scritta!"
"Il fatto che siate in difficoltà non vuol dire che le cose non finiranno bene."
"Non credere che non mi sia costato, ragazza" disse il signor Fritzenwalden, "ma devo ammettere, ti ripeto, che mio figlio ha scelto bene."
"Ehi, Freezer senior!" esclamò Flor, alquanto irritata. "Io sono Flor, al massimo Florencia, ma se mi chiama di nuovo "ragazza", parola mia, la faccio diventare un frullato di fantasma, mi ha sentito?"
"Bel caratterino, Flor!" disse la signora Fritzenwalden. "Ma con lui c'è poco da fare... Fede l'hai recuperato perché non è sempre stato così..." Derick la guardò in tralice. "E non guardarmi così, tesoro! Lo sai che è vero! Ma comunque, cara, adesso sei un po' più tranquilla, vero?"
"Sì.. sì, va meglio." rispose Flor. "Grazie a tutti e due!"
E, prima che sparissero, Flor gridò: "E lei, la prossima volta che fa visita al mio Freezer gli permetta di abbracciarla o gliela faccio pagare! Nessuno nega un abbraccio al mio principe!"
Maria e Derick scoppiarono a ridere. Chissà se Fede aveva mai visto suo padre ridere di cuore come stava facendo in quel momento? A pensarci, per un istante, Flor sentì il cuore sprofondarle nel petto. Avrebbe tanto voluto che il giovane li vedesse, in quel momento... certo, poteva comunicare tranquillamente con loro, essendo stato dall'altra parte per un po', ma chissà se li aveva mai visti entrambi contenti. La mamma sicuramente... ma il padre? Sembrava così austero, così ligio, da far quasi spavento.
Nel frattempo, dopo un po', nella stanza in cui era Fede ci entrò Matias.
"Non si preoccupi, Nilda... resto io qui con lui."
La donna infatti aveva una faccia decisamente stanca.
"Perlomeno non ha più le allucinazioni... povero ragazzo, dev'essere stato terribile" disse con tenerezza Nilda. "Coraggio, caro... ancora un po' di pazienza e ti passerà... ci sono passata anch'io, lo sai?"
"Lei... davvero?" chiese piano il giovane.
"Oh, sì... quando mi sono sentita male, per un attimo ci sono stata, dall'altro lato. Poi, a quanto pare, mi hanno riportata indietro... ma sono stata male, un anno dopo... vedevo mia nuora con la faccia di un drago."
Gli lasciò un bacio sull afronte infuocata e si allontanò, lentamente, reggendosi al suo bastone. In corridoio incrociò Emma, con l'ombrello che fungeva da bastone.
"Ciao, cara" la salutò gentilmente.
"Oh... signora Nilda, tutto bene? Come sta Fede?" chiese preoccupata.
"Tutto bene, piccola, non preoccuparti" le rispose la donna.
"La prego, venga" disse la ragazza. "Lasci, lo tengo io, questo... si regga pure a me." E la prese gentilmente sottobraccio. Sua madre i genitori non li aveva, e quanto al padre... era come se non li avesse. In fondo, era come se la stessa Emma fosse stata un'orfana.
Condusse la donna in camera sua, poi la fece accomodare sul suo letto e le posizionò le mani ai lati del volto, ma senza toccarla direttamente. Nilda ebbe la sensazione che tutta la sua stanchezza fluisse via, lentamente, mentre il calore della ragazza, partendo dalla testa, le avvolgeva poco a poco tutto il corpo. Dopo qualche secondo, la donna si alzò lentamente.
"Che cos'è?" chiese con curiosità.
"Oh, questa non è una procedura magica... è una tecnica di rilassamento giapponese. Si chiama Reiki... me l'ha insegnato Titina. Beh... forse nel mio caso l'effetto è amplificato perché... perché sono strana. Forse per questo non ho avuto bisogno di caricarmi o di fare un trattamento completo... far rilassare le persone, in un certo senso, è il mio mestiere. Diciamo che se mio padre mi vedesse adesso..."
"Se tuo padre ti vedesse, dovrebbe vergognarsi di tutto quello che ti ha fatto passare, piccola mia. Guardati! Nonostante tutto quello che ti ha fatto, nonostante le cicatrici che porti, nonostante tutto quello che hai perso" e le coprì gli occhi con le mani per lasciarle intendere cosa voleva dire, "tu sei rimasta buona. Continui ad avere fiducia nella vita, nelle persone... e lui dovrebbe solo vergognarsi."
"Non chiedo che mio padre si vergogni di quello che mi ha fatto" disse lei, con rassegnazione. "L'unica cosa per la quale vorrei che provasse vergogna è quello che ha fatto a Flor e Fede... solo di questo, vorrei si vergognasse."
"Sì, ma non sei tu che devi farti carico di qualcosa che dovrebbe accadere a lui!"
Nilda prese la mano di Emma: "Siediti qui, cara." le disse.
La piccola si mise a sederee accanto alla distinta signora e le sorrise.
"Tu sei un angioletto... tutti noi ti vogliamo bene... per quanto giovani, per Flor e Fede sei praticamente un'altra figlia... beh, per loro tutti i ragazzi sono un po' come figli. Comunque... Flor ti proteggerà... e quando Fede si rimetterà in sesto, anche lui tornerà a proteggerti come prima."
"Proteggere la figlia di un assassino... uno che tra l'altro a momenti lo separava dalla famiglia."
Nilda sospirò. Non bastavano le sue parole a tranquillizzarla. Aveva subito troppe violenze, troppo dolore. Ma se quello non l'aveva distrutta completamente, l'"incidente" di Fede la logorava... e quella era la peggior forma di altruismo. Le faceva male qualcosa che era accaduto a qualcun altro.
(Nota Autrice: probabilmente non importerà ad anima viva, ma ogni tanto mi piace fare quella importante, che avvisa quando sparisce. Mi sto preparando per un esame, quindi per le prossime due settimane dovrò "congelare" i nostri eroi... beh, il nostro principino non avrà troppo freddo, perché ha già un bel febbrone... a proposito: Freezer cuore d'oro, portami tanta fortuna, ti prego!)

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora