"Emma! Tesoro, aspetta!" Franco fece l'atto di seguirla, ma Flor lo trattenne.
"No, Franco... aspetta, vado io da lei... io una cosa simile l'ho provata un po' di tempo fa, e... ecco... posso parlarle!"
Flor si riferiva alla finta perdita del bambino. Si era sentita in colpa per molto e poteva capire.
Poteva capire cosa provava la ragazza: sempre con quel senso di colpa piantato in testa.
La vide poco lontano dal giardino di casa e la fermò.
"Piccola... ne vuoi parlare?" chiese amorevolmente. La ragazza rimase lì, ferma, ai bordi della strada.
"Flor, non ne posso parlare... perché... perché a te sicuramente non è mai successo."
"Oh, sì... sì che mi è capitato, piccola mia!" le disse Flor.
"Che vuoi dire?"
"Vuoi che ti racconti, tesoro?" le chiese Flor, gentilmente.
"Te la senti?" le chiese Emma.
"Certo... ma non dire a Reina che ancora me ne ricordo... vedi, lei non è sempre stata così buona come la vedi adesso."
"Oh, sì... sì, ricordo che me l'avevi detto." le disse Emma.
"Beh, vedi, in passato... lei e Fede... stavano insieme, e... e lei, per tenerlo legato a sé, ha inscenato una gravidanza... e... dopo alcuni mesi è successa una cosa. C'erano stati dei problemi tra me e Fede, quindi io mi sono vestita da bambinaia russa. La chiamavo... Petrovna... e, beh, ecco, lui a un certo punto mi ha riconosciuta e abbiamo finito per baciarci, ma lei ci ha visti ed è caduta giù da una scalinata... quella da cui sei caduta tu... allora... ha fatto credere a tutti che l'aborto era avvenuto per colpa mia... e io le ho fatto da serva... ora, ovviamente, non ce l'ho più con lei... ma volevo che tu sapessi... che io so com'è sentirsi in colpa per qualcosa di più grande di noi... per un bambino o un incidente."
"E tu come hai fatto? Passa, il dolore? Perché io non lo reggo più, non ce la faccio più... me lo tengo dentro da così tanto tempo... che..."
"Sì, certo che passa... soprattutto perché non è colpa tua. Devi capire che il fatto che tu sia figlia di quel tale non fa di te la colpevole. È stato lui, non tu... e poi tu hai fatto così tanto per questa famiglia che siamo noi in debito con te e non l'inverso."
"Non lo so... è che... è che io... ho avuto a che fare con la persona che ha fatto più male a lui, a te... io non... non..."
"Oh, tesoro! Tu non c'entri, non c'entri! E poi secondo me ti sei presa anche i sensi di colpa del Conte Minimo!"
"Ma non è colpa sua... lui è stato travolto!"
"Lo so... lo so, Emma... il problema è che avrebbe potuto guardarla, la strada! Non che sia lui il colpevole, non dico questo... ci stava lasciando le penne... ma l'incidente non gli ha insegnato niente, è rimasto un irresponsabile... una persona così frivola che io... oh, scusami... ti sto facendo sentire anche peggio... ma tu devi ricordarti questo: la colpa non è tua... tu non sapevi cosa sarebbe successo... e poi, per fortuna, lui è tornato... e, sai, ora è anche meno rancoroso di me. Pensa: ora è lui che mi ferma, che m'impedisce di sbottare, e siamo anche più uniti di prima!"
"La cosa peggiore è che si sta avvicinando il giorno... cioè, il peggior anniversario di sempre... non dovrei dirlo a te, Flor, ma... se solo penso a quel giorno io comincio a pregare che la terra si apra e che..."
"Andiamo, vieni!" disse Flor. "Questa pratica cura tutti i mali! È un abbraccio da orsetto!"
Flor attirò a sé la ragazza e la strinse in un abbraccio. La piccola, dopo una ventina di secondi, sentì il suo corpo rilassarsi gradualmente. Flor la tenne più vicina. Quell'uomo aveva rovinato la vita a troppe persone: più di tutti a Fede e alla ragazza che stringeva tra le braccia. A lui l'aveva quasi interrotta, la vita, e a lei aveva dato una vita d'inferno. In quel momento sopraggiunse Bella. "Ragazze... io... oh, meno male!" disse sorridendo. "Sono felice che tu stia meglio, sorellina... sai, a volte anch'io mi sento un po' come te, però... Flor ha ragione. Non dovremmo essere noi a preoccuparci di quello che fa nostro padre. È lui che ha sbagliato... lui ha fatto del male a tutti..."
"Ragazze!" esclamò Emma. "Dobbiamo tornare indietro]
"Cosa c'è, piccola?" chiese Bella.
"Dobbiamo tornare indietro... adesso!" esclamò la ragazza.
Flor le afferrò le mani. "Ma tu... tu sei gelata... che ti prende?"
"Sofia! Sofia!" esclamò la ragazza, presa dal panico. "Torniamo indietro, vi prego!"
"Va bene... calmati" disse Flor, anche se lei stessa era presa dal terrore. Tornarono indietro e in effetti videro i bambini riuniti attorno a Sofia. Su di lei troneggiava quell'inquietante creatura nera, quella che aveva seguito Fede per tutto il tempo il giorno dell'incidente. La sua anima, che in un certo qual modo si stava nuovamente manifestando, stavolta si rivolse a loro in un altro modo. Non voleva che la lasciassero morire.
"Aiutatemi... per favore, aiutatemi..." supplicò, disperata.
"Tutti qui, presto!" esclamò Fede. "Fate come avete fatto con me... sbrigatevi, SBRIGATEVI!"
Si riunirono tutti attorno al letto e si afferrarono le mani, tendendo le braccia al massimo, fino a creare uno schermo tra Sofia e la creatura.
"La pietra... la pietr ache chiude il tunnel" disse a mezza voce Fede. "Eccola che arriva... AFFERRATELA, PRESTO!" E lui stesso, che ci si era trovato dietro, afferrò la pietra e stavolta si mise a tirarla con tutte le sue forze. Lo aiutarono tutti, ma quel sasso sembrava non volersi muovere.
"Sofia..." sussurrò Emma, avvicinando le labbra al viso della figura eterea. "Sofia, ascoltami... devi spingere... non ce la possiamo fare da soli... devi aiutarci anche tu... ti prego!"
E in quel momento, come se qualcosa si fosse sbloccato, la pietra schizzò via, batté contro qualcosa e finì in mille pezzi. L'anima di Sofia entrò rapidamente nel suo corpo e la ragazza aprì gli occhi.
"Sofia... sorellina mia, sei tornata!" esclamò Reina, gettandosi tra le braccia della sorella.
"Reina... ma tu... ma tu quando... quando sei tornata?" chiese Sofia.
In quel momento ci fu decisamente poco da spiegare, perché nessuna delle due riuscì più a parlare. Ormai neanche a loro era più chiaro come dover reagire, tanto che si misero tutti a ridere, compresa Sofia, che era in convalescenza. Molti avrebbero detto: "Che strani, questi Fritzenwalden!", ma, vedete, ognuno di loro ha il suo bel bagaglio di esperienze paranormali... qualcuna anche ultraterrena. (Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale... no, non è vero!)
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Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||
Fiksi PenggemarA Fede viene concesso di tornare sulla Terra, ma dovrà superare alcune prove. La prima ad incontrarlo sarà Flor, attraverso una visione. Infatti l'incontro con Fede della prima serie non sarà l'ultimo. Dopo il ritorno, poiché le leggi della natura s...