172: Chiarimenti e strategie

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"Allora, con calma" disse Maya, invitando Sofia a sedersi sul divano. "Chi ti ha detto che quella donna aspetta un figlio da Bata("
"Mi ha chiamata sua sorella... ha detto che era incinta di Bata... e che voleva che io lo lasciassi, perché altrimenti l'avrebbero cacciata dalla tribù dei gitani di cui fa parte!" E Sofia riprese a piangere disperatamente. "Mi aveva detto che non l'avrebbe più vista, e invece mi ha tradita un'altra volta..." Prese un respiro profondo, si alzò in piedi e si lanciò contro il tavolino. "Ma io lo ammazzo! Lo Ammazzo, LO DEVO AMMAZZAREEEE!"
"Sofia, Sofia, Sofia, vieni qua... vieni qua... siediti, da brava... ecco, così" le disse Fede, spingendola delicatamente verso il divano e facendosi anche piuttosto male alle mani per trattenerla. "Respira... un bel respiro profondo..."
"Sì... adesso sono più calma... molto più calma... sì..." disse piano. "Ora... voglio fare solo una cosa... LO VOGLIO AMMAZZAREEEE!" E scattò di nuovo, finendo addosso a Fede, che per afferrarla si fece così male alle mani che dovette gemere a labbra strette per non lanciare un urlo di dolore.
"Sofia, tesoro, facciamo una cosa... adesso tu vieni con me... ti calmi, ti rilassi e domani parliamo con Bata."
"No, Flor... io lo voglio vedere adesso! Dov'è?"
"Sofia, Bata ha il turno al bar, ricordi? Adeso ti devi calmare, ti prepariamo una bella tripla camomilla e domani, a mente lucida, gli parli."
"No... io vado al bar e lo distruggo!"
"Tu vieni con me!" sbottò Flor, esasperata, stringendo i denti. "Altrimenti le corna te le faccio crescere fisicamente, e senza chiedere alle mie fatine... su, avanti, vieni!"
In quel momento a Fede venne da ridere nel rivedere la vecchia Flor, che prima parlava con calma, poi, se qualcuno la portava all'esasperazione, si trasformava in una magnifica matta.
Flor portò Sofia al piano di sopra, nella stanza che condivideva con Fede, e la fece accomodare sul letto.
"Sofia, ascolta. È mio cugino, lo conosco da quando eravamo piccoli... non lo farebbe mai."
"L'ha già fatto una volta... perché non dovrebbe rifarlo?" sospirò Sofia, con gli occhi rossi di pianto.
"Beh... diciamo che non lo rifarebbe mai. Senti, vuoi un po' di latte caldo? Te lo preparo io."
Sofia pianse più forte. "Il latte caldo! Lui me lo ha portato a letto..."
"Va bene... niente latte caldo..." Afferrò un peluche di Margarita dalla mensola. "Questo ti potrebbe calmare... anche da adulti dormire con un pupazzo..."
"Oh... John! Il pupazzo del mio Bata!" singhiozzò ancora Sofia.
"Oh santo cielo!" sospirò Flor. "Vediamo... un film! Potrei farti vedere un film, no?"
Sofia sembrò non agitarsi, stavolta.
"Sì... quale film?"
"Vediamo... Go!st! Potrei farti vedere..." Ma Flor se ne pentì un secondo dopo.
"Una volta non riuscivamo a dormire e l'abbiamo visto!"
Per tutta la notte Flor rimase accanto a Sofia, a consolarla, mentre Fede rimaneva in salotto, ad occuparsi dei bambini... finché non venne il momento del latte.
"Oh santo cielo!" sospirò. Li portò al piano superiore ed entrò nella camera di Flor. La ragazza aveva gli occhi semichiusi mentre Sofia continuava a parlare di tutte le cose che lei e Bata avevano fatto insieme, prima e dopo la riconciliazione.
"Scusate... io... io non vorrei disturbare, ma..." balbettò Fede, incerto.
"No, amore mio, non preoccuparti" disse Flor. Aveva già capito, quindi prese i bambini uno per volta, si girò di spalle e li allattò.
Quando i bambini si furono finalmente addormentati, Fede andere il posto di Flor... e quando la povera Sofia, sfinita, si addormentò, anche lui fece lo stesso, ma sul pavimento.
Flor si svegliò un paio d'ore più tardi e lo vide disteso lì accanto.
"Oh, amore... poverino..." disse piano. "Ehi! Signor Freezer..."
L'uomo non si mosse, quindi Flor si chinò su di lui e lo baciò sulla spalla.
"Amore... coraggio, vieni... magari andiamo in un'altra stanza, così non la svegliamo..." disse sottovoce Flor... ma vedendo che lui non dava segni di sentirla o di volersi svegliare, decise di sedersi accanto a lui e lo fece appoggiare con la testa sulla sua spalla. In quel modo, il giovane riuscì a dormire un po' meglio... ma quando Greta andò a chiamare i due perché era ora di mettersi all'opera i dolori alla schiena e al collo si fecero sentire.
"Oh... loro essere molto puoni, ja!" disse tra sé. "Herr Federica... Floricienta... per favore, svegliarsi!"
I due giovani aprirono gli occhi a fatica... questa volta era stato meglio che la donna non avesse fatto affidamento sul drastico metodo di risveglio prussiano.
"Oh... che ore sono?" chiese Fede.
La donna gli rispose in lingua madre.
"Scusate, ma io non ho capito niente... non è che uno dei due potrebbe ripetere, per favore?" chiese Flor, con voce impastata dal sonno.
"Ha detto che sono le otto" rispose con calma Fede, alzandosi a fatica.
Flor si alzò a sua volta. Guardò i bambini, che ancora dormivano placidamente, per fortuna.
Quando i due scesero in sala da pranzo trasportando le carrozzine con i loro figli, tutti notarono che avevano passato una lunga notte... ma ne fraintesero il senso.
"La famiglia cresce?" chiese Matias, battendo il cinque con l'amico.
Lui strinse i denti e l'avvocato ricordò che aveva le mani scorticate per il suo secondo lavoro.
"No... ho paura che ci sarà una frattura, in famiglia, se non interveniamo subito" rispose il giovane.
"Di che stai parlando, Fede?" chiese Nicolas.
"Sembra che una delle gitane abbia detto a Sofia di aspettare un figlio da Bata" rispose Flor, ancora stordita dal sonno.
"E lei si è sfogata con voi per tutta la notte, immagino."
"Esatto, Reina" rispose Fede. "Ma non mi fraintendere, mi dispiace per lei... è solo che se passiamo un'altra notte così ci sarà difficile lavorare."
"Per non parlare dei bambini" continuò Flor. "E poi sono una coppia così bella, quei due... io non ci credo che Bata possa aver fatto una cosa del genere..."
"Fatto cosa?" chiese l'interessato, entrando a sua volta in sala da pranzo.
"Bata... siediti, per favore" gli disse Fede.
"Che ti prende? Sei tornato alle vecchie abitudini o cosa?" chiese Bata.
"Bata... ascoltami: una delle due zingare ha chiamato Sofia, dicendole di essere incinta... e che è opera tua..."
"Cosa? Ma se è da più di un anno che non la vedo?" saltò su Bata, irritato.
"Senti, ragazzo" intervenne Gonzalo, "penso che sia venuto il momento di ringraziare queste persone per quello che hanno fatto per me. Quella è la mia famiglia... io ed Amelia possiamo indagare, se volete."
"Sì, magari... ma non dovete ringraziarci di niente" disse Flor.
"Però questo conferma le mie sensazioni" aggiunse Fede. "Per me era sincero... e su queste cose, da un anno a questa parte, difficilmente mi sbaglio."
"Ma ora Sofia dov'è?" chiese Bata.
"È di sopra" rispose Roberta, "in camera di Flor. Magari..."
"No! No, fermo!" intervenne Flor, mettendosi prontamente in mezzo. "Se vai da lei adesso come minimo ti lancerà un intero ramo del mio albero... è meglio se rimani qua. Dobbiamo aspettare che tornino Gonzalo e Amélie!"
"Devo andare a parlarle!" ripeté il ragazzo.
"Tu resti qui!" gli disse Flor, spingendolo verso la sedia. Bata riprese a lottare, ma non ebbe il tempo di raggiungere la porta, perché fu Sofia a scendere.
"Eccoti qua, brutto traditore che non sei altro!" esclamò Sofia, facendo per saltargli addosso.
"Sofia, no! Posso spiegarti! Non è così, fer... ahia!"
"Sofia!" Fede la trattenne e la fece sedere su una sedia.
"Voglio che se ne vada di casa, Fede! Voglio che..." Poi si accorse di Titina, che la guardava atterrita. "Scusa... dimenticavo che..."
"Sofia... vita mia, ascolta una cosa... sono sicura che mio figlio non ti farebbe mai una cosa del genere... anche perché la prima a dargliele sarei io!"
"Potrei anche essere io, veramente" intervenne Reina. "Nessuno può permettersi di far del male alle mie sorelle!"
"Mi assocerei se Bata avesse fatto qualcosa, ma sono certa che non sia così" intervenne Flor, vedendo gli occhi letteralmente spiritati del povero ragazzo.
Amélie e Gonzalorientrarono un'ora dopo. Erano elettrizzati e avevano gli occhi luminosi.
"Cara Sofia, puoi dormire tra tutti i cuscini che abbiamo in casa" disse Amélie. "Lola e Mora ti stavano solo prendendo in giro. Sono solite fare queste cose, ma i loro fratelli non devono saperlo. Non è bello che una ragazza del nostro gruppo faccia queste cose... soprattutto cercare di sedurre un ragazzo impegnato. Dovrebbe valere anche per gli uomini, però..."
"Sei... sei sicura?" singhiozzò Sofia, speranzosa.
"Ma certo che sono sicura" si aggregò Gonzalo.
"Oh, amore mio, per favore, perdonami!"
"No!" esclamò Bata, respingendola visto che lei gli si era avvicinata. "È facile così, eh? È facile credermi, ora che hai le prove... ma tu dovresti fidarti di me!"
"Oh, ma finitela, voi due! Quando litigate siete insopportabili!" esclamò Flor, sbadigliando.
"Amore, perché non vai a letto?" chiese dolcemente Fede.
"E tu?" chiese lei.
"Tu non ti preoccupare... io mi ricarico alla grande... e poi ho dormito con la testa sulla spalla di un angelo... direi che questo può bastare!"
"Però non hai una bella cera, tedesco" si aggregò Matias.
"Forse... ma se non mi presento quegli avvoltoi inizieranno a fare domande!" esclamò il giovane.
"Ho un'idea!" scattò Maya. "Potrei trasformarmi in te!"
"Aspetta... cosa?" le chiese Fede. "Tu vorresti andare in ufficio al posto mio?"
"Ma certo, fratellino! Io li ho studiati, gli affari di famiglia!"
"Questo è vero! L'ha fatto quando aveva paura che i tuoi sacrifici vensssero buttati al vento" disse Flor.
"D'accordo, ma gli sviluppi recenti non li conosci... potrebbero scoprirti" ribatté l'uomo.
"Matias potrebbe istruirmi. È sempre con te sul posto di lavoro, saprà cosa dirmi... e i nomi degli affaristi li farò dire prima a lui. Starò sempre con lui."
"Non troppo vicina, però... altrimenti potrei non rispondere delle mie azioni" rise l'avvocato.
"Ehi, tu! Stai parlando sempre di mia sorella, capito?" lo apostrofò giocosamente Fede, ma era così stanco che l'imitazione del Freezer non gli venne benissimo.
"Eddai, fratellino, ti prego! Prometto che non combinerò nessun guaio!" esclamò Maya.
"Facciamo così. Tu vieni con me, ci sdraiamo per un paio d'ore e poi, quando sarai un po' più carico, faremo in modo che tu riceva una chiamata da casa da qualcuno di noi, tanto i problemi qui non mancano mai, e tu avrai il tempo di andare e tornare, diciamo così" disse Franco.
"Ma certo... ci penserò io!" disse Flor, sorridendo. "Dai, amore, vieni... hai bisogno di riposare un po' anche tu."
"Oh, e va bene! Ma solo per oggi, d'accordo? Non ti ci voglio lasciare troppo a lungo, nelle mani di quegli avvoltoi!"

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora