Fuori dall'ospedale c'era Bata. Da mesi cercava di riallacciare i rapporti con Sofia, ma non vi riusciva. Certo: con tutto quello che stava accadendo lei pensava ben poco alle sue relazioni.
Bata prese a camminare avanti e indietro davanti all'ospedale, nervoso, con le mani nelle tasche. Avrebbe voluto entrare, abbracciare Sofia, dirle che l'amava e che sarebbe stato sempre dalla sua parte. Aveva mille dubbi, ma alla fine, non sopportando più l'attesa, si decise ad entrare in ospedale. Stava per raggiungere le porte scorrevoli, ma un dubbio atroce lo fece fermare di colpo e, più teso che mai, si voltò per andarsene, quando...
"Bata! Ehi, aspetta! Aspetta, ti prego!" lo chiamò una voce e Bata, voltandosi, vide Fede. I suoi occhi divennero duri: i loro rapporti non erano mai stati molto amichevoli, ma stavolta il biondo non sembrava volerlo insultare... sembrava molto amichevole.
"Che cosa vuoi? Ho fatto qualcosa?" si mise sulla difensiva Bata.
"No... no, non hai fatto nulla. Ti prego, aspetta!"
Stavolta sembrava che il giovane volesse davvero parlargli gentilmente. Flor aveva raccontato tutto al suo "fratellone", e per qualche strano motivo lui le aveva creduto. Aveva cercato di recuperare con Sofia da allora, ma c'era stato ben poco da fare.
Aveva saputo del suo ritorno per i funerali, ma all'epoca non aveva osato avvicinarsi a lei, già provata dal dolore per la scomparsa di un amico.
"Io lo so perché siete qui" disse Bata. "Vi guardo sempre... so tutto e non poter fare nulla mi fa rabbia... non ho poteri!"
"Questo non lo puoi sapere, se non ci provi" lo incalzò Fede. "Però... volevo chiederti un favore enorme... per la tua sorellina adottiva e per la donna che ami."
Al sentir parlare di Flor e di Sofia, Bata si rilassò del tutto.
"So che stanno male... ma cosa credi che possa fare io?"
"Puoi fare moltissimo, credimi! Io ci ho messo due vite ad impararlo, ma l'amore può fare tantissimo... prova a parlare con Sofia, per favore" supplicò il biondo, afferrando le braccia del moro.
"Flor è praticamente in un'altra dimensione e Sofia, dopo quella stupida svista, non mi vuole neanche vedere."
"Non è così, te lo giuro! Lei è orgogliosa. Tutt'e tre le sorelle sono orgogliose, e purtroppo lo sono anch'io, ma se tu adesso entrassi lì dentro, lei si convincerebbe che le vuoi bene. Sua sorella non ti ha mai trattato tanto bene e non ha mai potuto chiarire con te direttamente... ma ora che è cambiata e Sofia è legata a lei, se tu mostrassi il grande cuore che hai, faresti un grande regalo a te stesso, a lei... e anche a noi."
"Che ti hanno fatto, in Paradiso, un elettroshock?" chiese il moro, sorpreso.
"L'elettroshock me l'hanno fatto le cassette su cui quella strega della mia madrina ha messo la sua voce grossa per sbattermi in faccia tutte le... carognate che ha fatto e che ha indotto sua figlia a fare!" disse Fede, stavolta ridendo. "Ah, a proposito... sei davvero un grande amico! Ora che so perché ti fingevi il ragazzo di Flor ti devo ringraziare di cuore, perché l'hai protetta."
"È mia sorella, in un certo senso... lo rifarei altre mille volte... e avrei fatto a pugni con il vecchio te, se l'avessi maltrattata!"
I due si diedero reciprocamente un colpetto sulle spalle.
"Allora... amici o conoscenti?" chiese il biondo.
"Facciamo che te lo faccio sapere appena Sofia mi fa capira che intenzioni ha, ma hai guadagnato parecchi punti!"
E detto questo Bata attraversò le porte scorrevoli ed entrò in ospedale. Incrociò Flor, che nel frattempo stava andando a prendere un po' d'aria, e le fece l'occhiolino per poi dirle: "Flor, ritiro tutto! Quell'uomo è un grande!"
Flor raggiunse Fede.
"Sai, ho sentito la fine della vostra conversazione." disse. "Scusami."
"Mai come stavolta non mi dispiace..."
"Sei stato davvero dolce... sei nel periodo delle scuse?" chiese Flor.
"Sì, ma mi manca ancora Robertina." le rispose lui. "Ho scoperto che quella brutta strega prima l'ha riempita di regali, poi, quando ha scoperto che non era chi credeva che fosse, l'ha trattata come un mostro."
"Ti hanno fatto rivedere tutto, quando sei stato lì?" chiese Flor, sorpresa.
"Sì... e, con rispetto parlando, mi volevo sotterrare... poi mi hanno ricordato che qualcuno l'aveva già fatto per me" rispose lui.
"Oh, povero amore mio... non ti preoccupare: Robertina l'ha già capito" lo tranquillizzò lei, sorridendo.
Intanto, all'interno della stanza di Reina, Sofia era voltata di spalle. Avrebbe voluto dirle qualcosa, ma non riusciva a fare altro che piangere. Con disperazione prese la sua mano bianca e fredda e le lacrime bagnarono anche la sua pelle. Reina avrebbe voluto parlare a Sofia, ma non ottenne nulla: sua sorella non poteva sentirla.
Improvvisamente due braccia robuste le cinsero la vita.
Non ebbe bisogno di girarsi, perché quella stretta forte, forse troppo, a volte, ma mai davvero dolorosa, poteva dargliela una sola persona.
"Bata..." sussurrò Sofia.
"Sì... sono io" rispose lui. "Forse non ti fa piacere che io stia qui, però... però volevo dirti che per tutto quello che ti occorre... io ci sono... e poi, ecco, io... è vero, ho sbagliato e tutto, ma non sono andato fino in fondo e quando sei partita... mi sono sentito come se mi stessero per strappare il cuore a morsi!"
Erano passati mesi. I ricordi di quel tradimento erano ormai sbiaditi, ma non si poteva dire lo stesso di quello che c'era stato di bello tra loro. Se l'amore si fonde con il tempo, ci metto la mano sul fuoco, a un certo punto le ferite smettono di bruciare e si riducono a semplici graffi.
Graffi che non provocano più dolore.
E fu esattamente per questo che Reina sussurrò: "Perdonalo, sorellina... lui ti vuole bene."
E Sofia, come se l'avesse sentita, si voltò lentamente verso di lui e crollò tra le sue braccia, in lacrime.
"Ti amo" disse piano.
"Anch'io ti amo... ehi! Lei è una tipa tosta e non sarà un pezzo di vetro a portarla via." disse Bata, scompigliandole affettuosamente i capelli.
Lei sorrise debolmente. "Quante me ne avete combinate, voi due!" esclamò tra una lacrima e un sorriso.
Rimasero lì per un po', poi Flor e Fede andarono a dar loro il cambio e quando il moro riconobbe il biondo disse sottovoce: "Se mi sono convinto a venire a parlarti lo devo a lui!" Poi, rivolgendosi a Fede, disse: "Amici..."
E si scambiarono un altro colpetto sulle spalle.
Bata accompagnò a casa la ragazza e per un po' restò lì con lei.
In ospedale, Flor riuscì a malapena a parlare con sua sorella.
"Lo sai, Reina? Adesso capisco perché ti sei arrabbiata per il fatto che tra te e Fede non andava più tanto bene, denaro a parte... è una bellissima persona e... Capo, io ti devo ringraziare per avermelo riportato... ti giuro che senza di lui mi sentivo sola, come il pesciolino di cui mi raccontava mio padre... quello del Rio de la Plata."
Reina sorrise: "Veramente l'hai scoperto tu, perché io all'epoca ero troppo superficiale per riconoscere la sensibilità di quest'uomo." disse. Fede poteva sentirla e posso capire perché le sue guance si tinsero leggermente di rosso, perché sotto l'aspetto dell'imbarazzo sono come lui! Il giovane si spostò dal lato opposto del letto, prese l'altra mano della ragazza e chiese: "Quando hai intenzione di risvegliarti, eh? Sai dov'è l'uscita?"
E questo parve un richiamo: perché in quel momento il corpo della ragazza ebbe un piccolo sussulto.
"Oh mio Dio... guardala, Fede, guarda cosa fa!" esclamò Flor, e in quel preciso istante Reina aprì gli occhi e un lieve gemito venne fuori dalla sua bocca.
"Ehi! Sorellina, sono io, Flor! Di' qualcosa, ti prego... mi senti?"
"Le... le... gambe..." balbettò Reina.
"Che vuoi dire? Ehi!" chiese Fede, agitandole una mano davanti agli occhi.
"Non sento le gambe... non sento le gambe!"
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Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||
FanfictionA Fede viene concesso di tornare sulla Terra, ma dovrà superare alcune prove. La prima ad incontrarlo sarà Flor, attraverso una visione. Infatti l'incontro con Fede della prima serie non sarà l'ultimo. Dopo il ritorno, poiché le leggi della natura s...