"Miguel... ascolta, potresti coprirmi?"
"Certo, signore, ma perché? Che succede?"
"No, niente di grave... ma devo fare una cosa."
L'uomo si nascose dietro una colonna e si mutò in fantasma.
"Amore... perché ti sei fermato?" chiese Carina, la ragazza di Facundo.
"No, niente" rispose lui. "Non so, mi era sembrato di... di aver visto... beh, non importa, dai."
I due si allontanarono. Fede rimase per un po' in trasformazione e, quando fu certo che non fossero più in vista, tornò al lavoro.
"Mi scusi, signore" disse sottovoce Miguel, vedendolo ritornare al suo posto, "posso farle una domanda("
"Certo" rispose il giovane.
"Si vergogna di far vedere dove lavora?" chiese Miguel, esitante.
"Vergognarmi? Io?"
"Sì... voglio dire: perché si è nascosto?"
"Fosse per me non avrei problemi a gridare ai quattro venti che lavoro faccio... ma non posso farne uno solo, di lavoro, per mantenere la mia famiglia... capisci? Siamo un grosso battaglione... e io di mattina mi metto un paio di guanti e vado a lavorare in ufficio... invece di sera vengo qui..."
Non sapeva cosa lo spingesse a fare certe confidenze a quel ragazzo... ma non voleva assolutamente fargli credere che provasse vergogna all'idea di lavorare.
"E neanche tu devi provare vergogna per questo. Lavorare onestamente è la cosa migliore che possa capitare... il modo migliore per guadagnarsi il pane, anche poco."
Finirono molto tardi, quella sera. Fede tornò a casa, completamente distrutto, ma felice. Sul portico vide Flor... doveva essere uscita lì fuori per far prendere un po' d'aria ai bambini, si era seduta un attimo e si era addormentata lì, per terra, al fresco...
Andò silenziosamente in bagno, per cambiarsi e curarsi le ferite, poi tornò indietro.
"Vieni, tesoro" disse sottovoce. Prese tra le braccia Flor e la portò nella loro camera, per poi adagiarla sul letto.
Le rimboccò le coperte e andò a prendere le carrozzine dei suoi figli. Anche loro dormivano beatamente.
"Ehi... ciao fratellino!" disse una voce sottile.
"Ehi, Maya... come mai sei ancora sveglia?" le chiese gentilmente.
"Niente... pensavo a quando ricomincerà la scuola... non ti nego che ho paura."
"Paura? E di che?"
"Non so spiegartelo... ho saltato un anno, capisci? Sono stata fuori dai giochi... sono cambiata tanto e... insomma: sono diversa... più di quanto non lo fossi, voglio dire... riuscirò ad adattarmi?"
Il giovane non rispose. Non poteva dirle di sì, che ci sarebbe riuscita... cosa sarebbe successo se non fosse stato così? Se non ci fosse riuscita?
"Scusami... sono pensieri stupidi, da ragazzina immatura" disse, guardandogli le mani coperte di abrasioni.
"Tu sei una ragazzina. Hai appena sedici anni e quest'anno non sei neanche riuscita a festeggiare il tuo compleanno, piccola. Sei... sei una ragazzina, ma immatura non lo sei affatto" la rassicurò lui. "È normale avere paura. È umano. Anch'io ho paura."
"Eppure non sembra. Una cosa del vecchio Freezer è rimasta... però l'hai girata in modo positivo... voglio dire: ti mostri sempre sorridente, ottimista... non si direbbe che anche tu abbia paura... come me... e come gli altri ragazzi."
"Ti va di metterti a sedere qui?" chiese il giovane, indicando il divano.
Maya non se lo fece ripetere... e quando Fede la vide sedersi, la imitò.
"Ho paura da quando mamma e papà se ne sono andati, piccola. Ho paura da quando il giudice ha detto che avrebbe potuto portarvi in orfanotrofio. Ho paura da quando è stato detto mentre ero... mentre non potevo fare niente."
"Fede..." sussurrò Maya. Gli occhi presero a pizzicarle, ma lei respinse le lacrime.
"Quando hai preso in mano quel fioretto, per proteggerci... io ho avuto paura che potesse succederti qualcosa, piccola... e ora ho paura di non riuscire ad essere un buon padre per questi bambini, un buon fratello per voi... un buon compagno per Flor."
In quel momento Maya trovò suo fratello decisamente tenero. Non ricordava di averlo mai visto in quel modo... era da molto tempo che non si comportava più come una persona fredda, ma difficilmente tirava fuori il suo lato fragile. Al massimo, se qualcuno dei suoi cari l'avesse visto un po' giù di tono, lui si sarebbe limitato a sorridere, a dire che andava tutto bene... ma forse era troppo provato per farlo anche allora... eppure si era fermato, voleva ascoltare quello che sua sorella aveva da dire... voleva che si aprisse con lui, se possibile...
"Hai mai avuto qualche paura stupida?" chiese Maya.
"Non esistono paure stupide... quindi no" rispose lui. "E per questo non devi credere che la tua paura di non integrarti sia una cosa stupida." E finalmente trovò le parole per rispondere alla sua domanda precedente: "Io non lo so se tu riuscirai ad integrarti o meno... ma so che se qualcuno ti vuole bene, te ne vorrà sempre: a prescindere dal fatto che tu sia ricca o povera... dal fatto che tu frequenti la seconda a quindici anni o a sedici... e poi sei una ragazza intelligente. Vedrai che saprai come rispondere. Lo sai perché mi arrabbiavo tanto, sbagliando i modi, è chiaro, quando bigiavi o sapevo che andavi male a scuola?"
La ragazza scosse lentamente la testa.
"Perché so che sei una ragazza sveglia, intelligente, e che avresti potuto ottenere molto più di quanto facessi... perdonami se non ho saputo capirti, all'epoca... perdonami se ti ho messo paura, ma... ma volevo aiutarti e non sapevo come..."
"Ma io ti ho già perdonato. Nel momento esatto in cui ti ho visto fare l'acrobata per far star meglio un'altra donna, credendo che fosse malata... a costo di rimetterci. Non è vigliaccheria, questa. È spirito di sacrificio... e sai che c'è? Nessuno di noi ha detto niente del fatto che siamo diventati poveri in canna... perché per noi questo non è niente! Abbiamo superato di peggio."
"Quanto sei cresciuta, diavoletto!" esclamò il giovane, dandole un colpetto affettuoso su una guancia. "Santo cielo, io... io ti guardo e non riesco a capacitarmene..."
"Tutti siamo cresciuti, fratellino... anche tu sei cresciuto..."
Entrambi risero sottovoce... ma ci pensò qualcun altro a svegliare i bambini, entrando di gran carriera e piangendo disperatamente.
"Sofia!" esclamarono all'unisono i due fratelli, sottovoce.
Naturalmente servì a poco, poiché i bambini si svegliarono lo stesso ed iniziarono a piangere in contemporanea tutti e quattro.
"Oddio... Fede, è meglio se li porti via... io cerco di capire cosa..." iniziò Maya, ma non fece in tempo a finire, perché Greta e Flor comparvero dal nulla e si precipitarono verso i bambini.
"Oh mio Dio, che succede?" esclamò Flor.
"Credo sia successo qualcosa a Sofia."
"E allora perché i miei figli piangono, Maya? Oh no, io non ero qui, non sono una buona madre!" esclamò Flor... e giù a piangere anche lei.
"Greta... vai a prendere il fischietto, per favore!" sussurrò Fede.
"Me afere sempre qva fischietta, Herr Federica!" lo rassicurò la donna.
Lo estrasse dalla tasca che lei stessa aveva cucito alla sua camicia da notte, vi soffiò dentro e gridò: "SILENZIA!"
Incredibilmente i bambini risero leggermente dopo quella scena che non avrebbero potuto ancora capire.
"Bene. Una cosa alla volta" disse con calma Fede. "Flor, ascolta: non sei una cattiva madre... sei semplicemente crollata dopo una giornata di lavoro e questo è normale... tra l'altro eri vicino a loro, quando ti sei addormentata... ti ci ho portata io in camera, perché saresti stata scomoda, su quella sedia, e rischiavi anche di cadere!" Flor si calmò del tutto e si mise accanto ai suoi bambini... poi però guardò Sofia, che dopo lo spavento preso con il fischietto di Greta aveva ripreso a piangere.
"Cosa ti è successo, Sofia?" le chiese gentilmente.
"Bata è un traditore! La zingara con la quale è stato è incinta!"
"Cosa? Ma con quella ragazza lui è stato più di un anno fa" disse Fede, confuso.
"Sì... è per questo che è un traditore! Dev'esserci stato per forza di nuovo!"
(Nota Autrice: scusate, ma mi ci è voluto del tempo per mettere insieme qualche idea. Ringrazio per la questione di Sofia
Robertafazio7
che mi ha dato qualche consiglio. Grazie, a prestissimo... e stavolta non scherzo!)
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Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||
FanfictionA Fede viene concesso di tornare sulla Terra, ma dovrà superare alcune prove. La prima ad incontrarlo sarà Flor, attraverso una visione. Infatti l'incontro con Fede della prima serie non sarà l'ultimo. Dopo il ritorno, poiché le leggi della natura s...