(35: Un principe valoroso)

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"Qui non voglio scatenare battaglie, strega! Andiamo fuori, i bambini non devono più subire la tua cattiveria!" disse Fede correndo verso il giardino.
"No, amore mio, ti prego!" disse Flor.
Lui la guardò e le disse: "Flor, ti sei appena ripresa! Torna in casa, ti prego! Non devi preoccuparti per me!"
"Come pretendi che non mi preoccupi se vuoi affrontare quella strega, Fede? Ti farà del male, fermati! Per favore, ascoltami, non farlo!"
Anche lui aveva recuperato la sua spada, ma questa volta non per duellare come i cavalieri dei romanzi. Avrebbe dovuto scontrarsi con una strega che per di più non usava le sue stesse armi. Quella infatti era una spada stregata e un colpo poteva essere fatale per lui.
Flor entrò in casa correndo e incontrò Bella e Nico.
"Ragazzi, aiutatemi!" gridò terrorizzata. "La strega ha una spada e vuole scontrarsi con Fede! Quella non è una spada comune, è molto pericolosa! È un oggetto malvagio! Aiutatemi!"
"Dove sono adesso, Flor?" chiese Nicolas.
"Sono in giardino" rispose la ragazza.
Corsero tutti all'esterno e videro che la strega cercava di colpire Fede e lui cercava di farle cadere la spada perché non era così codardo da farle del male.
O meglio: lui non era affatto codardo, questo si poteva dire della strega che tentava in ogni modo di fargli del male.
"Allora principe azzurro, fine della corsa!" disse la strega puntando la spada verso il petto di Fede.
"No, no! Fatine, fate qualcosa, vi scongiuro!" gridò Flor correndo verso di loro e frapponendosi fra Fede e la spada. Un attimo dopo un ramo dell'albero di Flor iniziò ad allungarsi e come se fosse stato una mano afferrò un braccio della strega, quello in cui lei reggeva l'oggetto, e lo strinse per farlo cadere. Flor stava per tirare un sospiro di sollievo quando la strega la scaraventò a terra e la fece ritrovare più lontano. Fece molti sforzi ma non poté rompere l'incantesimo delle fatine. Fede tentò di farle cadere la spada di mano perché l'arma continuava ad essere letale al minimo tocco, ma non ci riuscì e la strega, con un ultimo sforzo, si avvicinò pericolosamente con la spada al suo cuore. È vero, per lei il fioretto di Fede era pericoloso, ma sapeva che lui non avrebbe mai osato provocarle ferite letali. Lei, invece, non aveva nulla da perdere.
"Tu non sarai mai felice!" gli gridò e un attimo dopo la punta di quella specie di spada, che poi si rivelò essere la bacchetta della strega, tornata alla sua vecchia padrona, gli sfiorò il petto. Lui, però, riuscì a strapparla dalle mani della strega che scomparve in una nuvola grigia come il suo cuore.
"No, no!" gridò Flor, che nel frattempo si era alzata di scatto per cercare di evitare che accadesse la cosa che più temeva.
La bacchetta sparì pochi secondi dopo.
Fede crollò a terra dicendo: "Perdonami, amore mio!"
"No, no, Fede, ti prego!" gridò Flor prima di scoppiare in lacrime. "Non te ne andare di nuovo, ti prego!"
Nico le si avvicinò per consolarla.
"Se la caverà" disse a bassa voce, "lui si è sempre occupato di noi, ha cercato di farci stare bene dopo che i nostri genitori... insomma... sono andati via."
"Lo so, Nico" disse Flor singhiozzando, "ma me l'hanno già portato via una volta e adesso quella strega senza cuore fa questo, perché?"
Nicolas non sapeva che cosa dire, Flor aveva ragione, ma non poteva lasciarsi distruggere dalla sofferenza, per la strega sarebbe stato troppo semplice averla vinta se loro avessero ceduto.
"Lui starà bene" disse Nico, "non può lasciarci adesso e dopo quello che ha fatto per tornare non credo che voglia!"
"Flor..." Fede riprese conoscenza, ma quel veleno gli aveva portato la febbre.
"Fede!" Flor lo strinse forte per fargli capire che voleva che stesse bene, ma quello che le fu detto la fece sentire ancora peggio: "Come vorrei vivere almeno per vedere i miei figli!"
"Li vedrai nascere e crescere" disse la povera Flor, che non poteva sopportare che lui dicesse quelle cose. L'aveva già perso una volta, proprio quando era felice, e adesso rischiava di perderlo di nuovo e solo il pensiero che accadesse nuovamente la distruggeva.
Flor e Nico portarono Fede nella sua stanza e lo fecero distendere.
"Perché deve accadere tutto questo?" chiese Flor. "Io non ce la faccio più! Perché quell''arpia ci detesta tanto?"
"Non lo so, Flor. È così da sempre!"
Proprio in quel momento Maya entrò nella camera di Fede e lo vide ridotto in quel modo. Si gettò in ginocchio e si coprì il volto con entrambe le mani.
"No, Fede!" disse tra i singhiozzi. "Ti giuro che farò tutto quello che potrà renderti felice, ma non lasciarmi! Ti prego, Fede! Non te ne andare!"
"Se vuoi rendermi felice devi esserlo tu" disse lui scoprendo il volto della sorella e stringendole una mano. "Non piangere, Maya! Ti prego!"
"Non voglio perderti di nuovo, Fede!" singhiozzò la ragazza.
Nico si avvicinò alla sorella e l'abbracciò da dietro per cercare di farla stare meglio.
"Stai tranquilla" disse dopo un po'.
"Perché ci va sempre tutto storto? Perché succede sempre qualcosa di grave a qualcuno a cui vogliamo bene, perché? Mamma, papà, non è giusto! P-perché?"
All'improvviso tutti videro un volto meraviglioso: era la madre dei ragazzi!
"Non dovete piangere" disse, "il vostro destino non è questo. Dovrete soffrire e combattere molto prima di raggiungere la vostra vera destinazione, ma alla fine ci arriverete e vi renderà felici!"
Tutti si guardarono e i loro cuori iniziarono a battere all'impazzata. Non sapevano cosa dire e quella presenza dolce e magica li rassicurò.
"Flor" disse la donna, "vieni qui, non aver paura. Devo dirti una cosa: speravo con tutto il cuore di avere una nuora così dolce e forte come te, sai?"
"Io non sono poi così forte" disse lei, "non ce la faccio più, sono distrutta!"
"Questo capita a tutti i guerrieri che sentono di essere sul punto di crollare. Si pensa di aver toccato il fondo, di essere arrivati al limite, ma poi arriva una nuova forza che è lì per aiutarci."
"E lei come fa a sapere che questa cosa potrei averla anch'io?" chiese Flor.
"L'ho visto nel tuo modo di agire durante tutto il tempo che sei stata qui e hai superato moltissimi ostacoli. Ad esempio l'incendio: eri in grave pericolo, ma alla fine ne sei venuta fuori molto più forte di prima, ricordi? Io so che hai dovuto spingere molto!"
"Sì, me lo ricordo" rispose la ragazza.
La madre dei ragazzi scomparve di colpo e Flor provò uno strano senso di elettricità. Fede stava male e lei doveva fare qualcosa per proteggere i ragazzi, anche se le sarebbe costato. La strega non poteva usare la magia fuori da casa Fritzenwalden e dai suoi covi, quindi i ragazzi dovevano andare da Roberta per stare al sicuro per un po'. L'unica cosa che poteva fare era parlare nella loro testa, ma solo fino al limitare di Buenos Aires.
Flor, nel modo più delicato e attento possibile, spiegò ai ragazzi come stavano le cose e disse: "Vi prego, non arrabbiatevi, ma vi assicuro che devo separarmi da voi solo per proteggervi!"
"Lo sappiamo, Flor" risposero i ragazzi radunandosi intorno a Flor per farle capire che l'avrebbero appoggiata.
"Scusatemi bambini, vi prego!" disse Flor. "Scusatemi, ma non ho scelta! Devo farvi andare in un posto in cui la strega non possa farvi niente di male!"
"Ti voglio bene" le disse Thomas, "tu sei come la mia mamma perché sei dolce e attenta come lei!"
"Amore mio, sei davvero dolce!" gli disse Flor abbracciandolo forte. "Ti assicuro che quando Fede starà meglio correrò a prendervi, ma ora dobbiamo separarci! Dobbiamo andare via tutti, ma non nello stesso posto! La strega è furba come una volpe, se ne accorgerebbe! Su, bambini, coraggio! I miracoli esistono, io so che esistono!"
"Flor, se vuoi posso dire ai miei di venire a prendermi" disse Dominick, "mi mancano e sarò comunque al sicuro! E Thomas potrebbe andare a Salta da Roberta!"
"Io avvertirò Clara" disse Pas, "voglio fare la pace con lei e so che non mi lascerà sola, Flor!"
"Una sorella non ti lascia mai sola!" disse Flor. "Anche noi andremo via di qui e andremo tutti in posti diversi! La strega non deve trovarci impreparati e purtroppo l'unico modo che abbiamo per difenderci è quello di andare via!"
"Ci mancherai" dissero tutti in coro.
"Anche voi mi mancherete moltissimo, ma sarà per poco tempo, ve lo prometto! Adesso abbracciamoci, però" disse Flor stringendo forte a sé i suoi bambini. Le dispiaceva separarsi da loro, ma giurò a se stessa che avrebbe fatto di tutto perché non durasse troppo a lungo.
Tornò nella stanza del suo principe.
"Io non voglio spedire i miei piccoli per il mondo come pacchi postali, ma non voglio che la strega li ferisca ancora! Soprattutto adesso che tu stai male!"
S'inginocchiò e si coprì il volto con le mani. Poi disse: "Non lasciarmi, te lo chiedo per favore! Non lasciarmi!"
Lui le prese il volto tra le mani e lei sentì il suo viso gelido scaldarsi a quel tocco, forse anche per la febbre.
"Hai fatto quello che potevi, piccola!"
"Amore mio, non posso farcela da sola!"
"No! Tu puoi farcela, devi farcela! È l'unica cosa che ti chiedo, amore mio!"
"Ma è quello che non posso darti! Non ce la faccio a vederti ridotto così, ho paura, non voglio perderti di nuovo! Ti prego, aiutami, torna a stare bene! Te lo chiedo per favore, amore, ti prego!"
Lui la tenne più vicina a sé e le appoggiò una mano su una spalla.
"Piccola, stai tranquilla! Sei agitata e hai il cuore che batte fortissimo! Vorrei che non fosse per paura, ma per un'emozione positiva, una qualunque!"
"Ti amo" disse Flor a bassa voce.
"Anch'io ti amo, piccola mia! Tanto!"
In quel momento Reina entrò nella stanza.
"Come sta, Flor?" chiese preoccupata.
"Non lo so, mi dice tante cose, ma so che sta male" disse Flor, "lo vedo dalla sua faccia, è stravolto!"
"Prova con questo" disse Reina dando alla sorella qualcosa di freddo e umido.
Flor guardò Fede. "Perdonami amore mio, ma non so come farti scendere la febbre" disse trattenendo le lacrime.
Lui, quasi animato da una scintilla, prese lo straccio e se lo strinse sulla testa perché anche lui voleva stare bene, per Flor e per i suoi futuri figli. Voleva continuare a vivere con i suoi fratelli e dopo quello che aveva fatto per ottenere un'altra opportunità non si sarebbe fatto strappare la vita così facilmente e men che meno da quella strega che l'aveva ingannato per anni.

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora