(75: La strega e le sue relazioni)

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"Quando ti ha chiamata, tesoro?" chiese gentilmente Fede. Cercava di mostrarsi calmo, ma dentro di lui si era scatenata una tempesta: sapeva benissimo quello che provava Bella, perché aveva provato la stessa paura per il suo fratellino minore, Thomas, quando c'era stato il finto sequestro... aveva sentito il mondo crollargli addosso senza se né ma.
"Cinque minuti fa... spero solo che lei non abbia sentito, perché... perché se quel maledetto la spaventa io giuro che lo strangolo con le mie mani!"
Bella parlava con un misto tra rancore, tristezza e preoccupazione e Fede le afferrò prontamente la mano per calmarla.
"Ehi! Ti giuro che prima di toccare qualcuno di voi, quell'uomo dovrà prendersela con me!" esclamò risoluto, e Bella sapeva perfettamente di potersi fidare ciecamente di lui. "Sai, forse è venuta ad avvertirci la sua cameriera."
"Cosa? Amalia è qui?" chiese Bella, preoccupata.
"Sì... sembrava così spaventata..."
"Lo credo: quell'animale se l'è presa anche con lei!" esclamò Bella, stringendo forte la mano di Fede. Nei suoi occhi lui vedeva se stesso a diciassette anni: lei, che forse era un pochino più piccola, era stata costretta a crescere velocemente, per sua sorella minore... per proteggerla dalla furia di suo padre.
"Shh, tranquilla... andrà tutto bene... anch'io ho un conto in sospeso con quel tizio. Sai, ho scoperto che lui mi ha investito con l'auto, la prima volta..."
Bella parve rassicurata da quelle parole e da quel contatto e finalmente si calmò.
"Non l'ho detto a Nico. Non voglio caricarlo anche di questo, povero tesoro mio" sussurrò, tesa.
"Sei stata carina, ma... conoscendo mio fratello, faresti bene a dirglielo. Mi è capitato più volte di vederlo un po' irritato perché una ragazza non gli aveva detto tutto... se hai paura che faccia sciocchezze non preoccuparti: lo terremo tranquillo io e Flor, se la cosa ti fa star meglio..."
"Io... io lo amo... e se gli dovesse succedere qualcosa a causa mia non me lo perdonerei mai!"
"A causa di tuo "padre": non tua!" la rimbeccò lui.
"Grazie." disse semplicemente Bella. "Io... io vado a vedere come sta Amalia e poi passo da Nico."
"Certo, tesoro. Amalia è in camera con Flor..."
"E tu dove starai("
"Starò qui, così potrò fare il primo turno di guardia." rispose lui. "Però prima..."
Si trasformò rapidamente in fantasma e, ridendo, disse: "Così lo colgo di sorpresa."
"Forte!" esclamò Bella, ridendo. "Sei un grande, Fede!"
"No... sono solo un ex defunto!"
Bella, cercando a tentoni, gli schioccò un bacio sulla guancia prima di andare, poi lui si mise accanto alla porta, con il suo fioretto pronto, nascosto sotto la veste eterea, e rimase lì.
Questo gli permise di vedere due figure muoversi per il giardino.
"Allora, Francisco: hai capito cosa devi fare? Tu ti riprenderai quella scema di tua figlia e dirai che la tratterai bene a patto che Florencia e il suo... che cosa rivoltante, il suo Freezer, si lascino e che mia figlia si sposi con lui... che lei lo voglia o no, io li farò sposare e mi prenderò tutta la fortuna dei Fritzenwalden."
Sentendo quelle cose, Fede strinse il fioretto così forte che fu fortunato ad aver deciso di trasformarsi, perché dopo quellastretta data all'oggetto più caro che aveva, probabilmente la mano avrebbe preso a fargli male e forse anche a sanguinare.
Chiuse gli occhi e ricordò tutto quello che aveva percepito ad ogni contatto con il ventre di Flor: quella manina probabilmente femminile che gli aveva accarezzato la guancia, quel calore nel petto, la risata di un bambino... e anche qualcos'altro... e quell'"altro" che non sapeva ancora spiegare, di certo apparteneva ai bambini in arrivo. Quell'"altro" gli dava la carica, così come ogni singolo contatto con Flor... si soffermò su questo per non scattare. Quella strega odiosa non l'avrebbe avuta vinta così facilmente!
Non gl'importava più di tanto dei soldi, ma della felicità della sua famiglia sì che gl'importava!
"Senti, regina del mio cuore: io voglio farlo, ma ci sono due problemi... quell'uomo mi ha visto: ricorda che sono stato io ad investirlo... e poi se quella fattucchiera di mia figlia continua con le sue stranezze devo raddrizzarla, anche a schiaffi se necessario!"
Ma quanto poteva essere una bestia, quel tale! Come poteva anche solo pensare di aggredire sua figlia? Lui si era arrabbiato molte volte con i suoi fratelli, ma non avrebbe mai fatto nulla per far loro del male... non deliberatamente, perlomeno. E poi perché era così affettuoso con la strega e le appioppava quei soprannomi strani?
"Finché quegli stupidi non fanno la denuncia il primo dei problemi che hai posto non sussiste, amore..." sussurrò la strega, ma i fantasmi hanno i sensi amplificati, se così si può dire, "e poi mica devi trattarla bene per forza, tua figlia... tu stai agendo per il suo bene, quindi puoi fare ciò che credi!"
E si avvicinò a quell'uomo. Le sue labbra imbottite di chissà cosa baciarono quelle di quel volgare assassino mancato, violento e malvagio. Fede non si sorprese più di tanto, ma sentì qualcuno, un po' più distante da lui, che cercava di trattenersi dal piangere. Si voltò lentamente e riconobbe Reina.
Riattraversò la porta per poi tornare visibile. Non poteva lasciarla da sola!
"Reina! Reina, aspetta!" supplicò, mentre le rotelle della carrozzina giravano rapidamente. La ragazza dormiva al piano di sotto, in quel periodo, e dei rumori l'avevano svegliata dal suo torpore... aveva sentito i passi di sua madre, quindi, facendo leva sulle braccia come le aveva insegnato la dottoressa che la seguiva, era salita sulla sua carrozzina e si era avvicinata alla portafinestra.
"Per l'amor del cielo, Reina!"
Al sentire quell'esclamazione, finalmente Reina si fermò.
"Ehi..." le disse piano Fede, inginocchiandosi alla sua altezza e abbracciandola.
"Oh, Fede, non posso crederci! Mia madre sta con l'uomo che ti ha... che... che ti ha..."
A lui non importava niente delle relazioni della strega, ma gl'importava di Reina, e lei non era mai stata tanto atterrita da una tresca di sua madre.
"Povero Bonilla!" sussurrò Reina.
"Sì, povero." convenne Fede, ripensando a quell'imbecille del suo ex amico medico, che il danno minore che aveva fatto era stato farlo ubriacare all'addio al celibato e quello maggiore: associarsi alla strega e alla donna che un tempo si chiamava Delfina ed era cattiva fino al midollo, rovinando la vita a lui, a Flor e soprattutto ai suoi fratelli. "Anche se me ne ha fatte di tutti i colori a dirla tutta un po' mi fa pena."
"Sei buono... per questo ti fa pena..."
"Dovremmo metterlo al corrente. Anche se non è più nella mia lista di amici mi sembra che non meriti un colpo basso di questo tipo... lui è davvero innamorato perso di quella ser... oddio, scusami!"
"Non devi scusarti, è vero: è una serpe! E io penso a mio padre. Perché, perché l'ho rimproverato di aver avuto un po' di felicità da un'altra donna se mia madre... cambia uomo come cambia la maschera antirughe? Gli errori si fanno in due, quando si ha una relazione e io non ho mai saputo capirlo!"
"Non puoi farti venire i sensi di colpa per ogni cosa che fa tua madre!"
In quel momento scese Lorenzo.
"Oh... piccola, cos'è successo? Ehi!" chiese con dolcezza, chinandosi su di lei.
"Lolo, è terribile... io ho obbedito ad un mostro per tutti questi anni!" singhiozzò Reina.
"Non capisco: cos'è successo?"
"Ecco... sembra che la stre... che la mia madrina abbia... ecco... un rapporto speciale con l'uomo che mi ha investito con l'auto..." cercò di spiegare Fede.
Provò ad essere delicato, per non urtare i sentimenti di Reina, ma questo non sembrò essere sufficiente, perché nonostante quei riguardi, la ragazza pianse ancora più forte. Lorenzo andò a sedersi accanto a lei e le prese il viso tra le mani, asciugandole le lacrime.
"Grazie per essere rimasto con lei" gli disse Lorenzo.
"È come una sorella per me."
"Ho notato... e sono più contento così" ammise Lorenzo, che in passato aveva provato un forte senso di gelosia per il giovane Fritzenwalden.
Quest'ultimo sorrise gentilmente, poi si voltò verso Reina e disse: "Ti lascio in ottime mani... io vado ad impedire a quella donna di rimettere piede in casa nostra!"
E detto questo, dopo essersi assicurato che fosse tutto tranquillo, riprese le sembianze di fantasma e giunse sul tetto di casa. Lì vide che il Cristallo era leggermente forato in un punto: estrasse il fioretto e ve lo incastrò... non credeva ai suoi occhi: l'oggetto si era incastrato perfettamente, come nella fiaba: "La Spada nella Roccia".
Non ci mise molto a capire cosa significasse, infatti, appena tornò giù, vide i due amanti avvinghiati l'uno all'altro che venivano sbalzati via, oltre il cancello.
"Ecco perché... la strega prova un senso di timore per quel fioretto perché c'è qualcosa che la respinge o può farle del male."

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora