(43: Incubo ricorrente)

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Un mese dopo...
Sia Franco che Emma erano stati dimessi e per fortuna senza conseguenze.
Dalla notte dell'aggressione, però, Flor aveva un incubo ricorrente: l'incidente che le aveva portato via  Fede.
L'ultima notte di febbraio quell'incubo le creò più problemi del solito.
Prima di andare nella sua stanza, Fede la guardò con premura e le chiese: "Stai bene, piccola?"
"S-sì, sto bene" rispose la ragazza. "Non preoccuparti, va tutto bene!"
"Spero che stanotte vada meglio." disse Fede avvicinandosi a lei e baciandole dolcemente la fronte.
"Grazie" sussurrò la ragazza prendendo la mano di lui, come se temesse che averlo accanto fosse solo un bel sogno.
Dopo un po' lui andò in camera sua e Flor si mise a letto e si addormentò, spaventata da quello che avrebbe visto.
Entrò in quel sogno e...
Persone che gridavano e correvano, un uomo che picchiava con forza  un ragazzo, quest'ultimo era il povero Franco, e infine il suono di un'automobile che si lanciava in una corsa sfrenata, un colpo secco e le sirene dell'ambulanza miste alle grida della gente intorno che diceva: "Presto, presto! Non si muove! Non respira! Non si alza! Chiamate un'ambulanza!"
"NOOOOOOOOO!" gridò Flor, disperata.
Reina, Fede e Sofia entrarono nella sua stanza e videro che si rigirava nel letto e gridava con disperazione.
"Oddio, Flor! Flor, svegliati!" gridò Reina correndo verso di lei e scuotendola con tutte le sue forze per svegliarla.
"Reina! Reina!" disse Flor terrorizzata. "Reina, dov'è Fede?"
Lui si fece avanti. "Sono qui, tesoro mio!"
Lei si gettò tra le sue braccia e pianse.
"Non lasciarmi, ti scongiuro!" disse.
"Calmati Flor, per favore! Va tutto bene, stai tranquilla!" le disse lui. "È finita... adesso sei al sicuro!"
"Promettimi che non te ne andrai più!" gli disse disperata. "Ti prego, amore!"
Lui non disse nulla, semplicemente si avvicinò alla ragazza e la baciò con dolcezza. Questo le bastò per calmarsi.
"Tesoro, stai bene?" chiese Reina.
Flor tremava leggermente e non riusciva a parlare, quindi Fede la strinse più forte a sé e disse: "Ho qualche dubbio. Sarà meglio non lasciarla sola."
La ragazza era ancora sotto shock, ma il senso di protezione che le offriva quell'abbraccio la fece sentire meglio.
Roberta, che era rimasta sveglia per occuparsi della sua amica, si alzò e corse ad abbracciarla.
"Flor, adesso calmati, era solo un brutto sogno" cercò di tranquillizzarla.
Poi apparve la strega.
"Ha ragione a preoccuparsi! I sogni non si fanno mai per caso!" disse.
"In questo momento vorrei che tu fossi un brutto sogno!" disse Fede. "Adesso vattene, non capisci che le metti paura? Vattene!"
Era da un bel po' che lui non alzava la voce in quel modo, ma questa volta il motivo era più che valido. La strega stava davvero spaventando la povera Flor.
"E va bene, va bene" disse la strega ridendo.
"Grazie" sussurrò Flor rivolgendosi a Fede.
La strega, però, era ancora lì ferma.
"Mamma, vattene!" le gridò contro Reina.
"Eppure una volta tu eri d'accordo con me! Questa stupida ti ha cambiata?" inveì la strega.
"Hai detto bene: ero! E non è stata lei a cambiarmi, sono cambiata da sola!"
Detto questo spinse fuori la strega.
Il giorno seguente la povera Flor aveva un terribile mal di testa e  due occhiaie profondissime che le solcavano irrimediabilmente le guance. Reina se ne accorse all'istante, si avvicinò e le chiese: "Ma che ti succede sorellina?"
"Ho paura" disse Flor. "E se tua madre avesse ragione? Se non fosse solo un incubo?"
"E perché dovresti crederle? Sai che è una bugiarda!" disse Reina. "E purtroppo anch'io sarò segnata a vita!"
"No, non sarai segnata a vita!" disse Flor. "Adesso sei cambiata, Reina!"
"Flor, se vuoi possiamo farti parlare di questo incubo con qualcuno" propose la ragazza. "Forse è uuna questione psicologica!"
"No, non credo" disse Flor. "Forse la risposta è dentro di me, ma il trauma è l'ultima cosa che credo abbia a che vedere con questa faccenda, sorellina!"
All'improvviso le ragazze furono avvolte da un fascio di luce e Flor cadde a terra, priva di sensi.
"Flor! Flor! Sorellina, svegliati!" le disse Reina. "Flor, dimmi qualcosa!"
Flor si ritrovò in quel giardino che conosceva abbastanza bene.
"Ehi principessa! Vieni con me, la tua mamma vuole parlarti!" disse una voce familiare.
"Angelo custode, sei tu?" chiese Flor.
"Esatto! Vieni, ti accompagno" disse l'angelo prendendo per mano la ragazza.
La condusse alla fila dei colloqui e Flor dovette attendere parecchio prima che giungesse il suo turno visto che tutti coloro che dovevano parlare con un'anima dovevano essere condotti in una stanza apposita dalla quale que/t'ultimo vedeva tutto quello che accadeva ai suoi cari.
Flor fu condotta nella stanza nella quale si trovava la sua mamma e la donna le corse incontro e la strinse forte.
"Bambina mia, sei qui!" disse con gioia.
"Mamma! Mamma!" esclamò la ragazza nascondendo il volto nell'incavo della spalla di sua madre e singhiozzando.  "Sono disperata, non ce la faccio più!"
"È proprio questo l'argomento di cui ti devo parlare, piccola mia" disse l'altra cercando di consolare la figlia con delle carezze materne subla sua testa. "Non piangere, per favore, non piangere! Non devi farti vincere da quei sogni!"
"Come "non devo farmi vincere da quei sogni", mamma?" chiese la ragazza con gli occhi rossi e gonfi a causa del pianto.
"Siediti, voglio che ti tranquillizzi e quando ti sentirai pronta ti spiegherò tutto" disse sua madre facendola mettere seduta e sedendosi accanto a lei per poi prendere la sua mano. Dopo qualche minuto Flor si calmò e la madre le disse: "Reina ha ragione, non devi mai fidarti della strega, tesoro!"
"So che è una bugiarda, ma quando si tratta di qualcosa di brutto non mente!"
"Flor, la strega è in grado di manovrare i sogni come fossero delle marionette" spiegò la donna, "non può entrarci come un personaggio dei film, ma sotto il suo controllo possono diventare orribili! Lei può creare immagini e suoni che rendono il sogno un tormento, il peggiore degli incubi, e può fare questa cosa in modo ricorrente! Quindi concentrati e riflettici Flor: quest'incubo per te è ricorrente e la scorsa notte lei è venuta da te e ti ha detto: "I sogni non si fanno mai per caso!" In effetti è vero, i sogni non si fanno mai per caso, ma questo non è un presentimento, è un metodo di tortura indolore, capisci? Lei sta cercando in tutti i modi di farti impazzire, lei è la causa del dolore e della paura che ti sta logorando!"
"Ha fatto così anche in ospedale, con Emma, vero?"
"Sì, amore mio. Ha preso alcuni tra i suoi ricordi e li ha assemblati come voleva..."

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora