(44: Risoluzione definitiva)

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"Mamma... mi stai dicendo che la strega mi sta facendo sognare quel maledetto incidente perché vuole farmi impazzire?"
"Sì, piccola mia! Ma ti prego, non permettere che riesca nel suo intento! Distruggi quel sogno!"
"Ma io non posso, mamma!" singhiozzò la ragazza. "Come faccio a distruggerlo?"
"Quando questa notte sognerai l'incidente dovrai autoconvincerti che è un sogno e che quell'incidente è qualcosa che devi lasciarti alle spalle! Fede non ha lottato tanto per lasciare te e i ragazzi un'altra volta, e ancora meno in quella maniera, puoi crederci!"
"Ci proverò, ma ho paura di non farcela!"
"Ce la farai, tesoro mio! Tu sei forte, coraggiosa e positiva e io voglio che tu torni ad essere quella Flor che supera tutto con un sorriso, promesso?"
"Promesso!" disse Flor  sorridendole.
"Ora devi tornare" disse la madre sciogliendo l'abbraccio. "La tua famiglia sarà preoccupata per te, tesoro! Vai, la porta è lì e tu che sei viva potrai attraversarla! Ciao, amore mio!"
"Ciao, mamma" la salutò Flor sorridendo e voltandosi in direzione della porta.
"Chiudi gli occhi e stai attenta al vortice d'aria che dovrai attraversare" le raccomandò Margarita.
"D'accordo, mamma" disse Flor.
Si preparò ad attraversare il vortice e chiuse gli occhi, dopodiché fu sollevata da una folata di vento e sballottata qua e là come una pallina da golf. Si ritrovò più volte a testa in giù, ma resistette. Non era la prima volta che attraversava quel vortice e si era abituata alle stranezze che le avevano sconvolto la vita da un bel po'.
Tornò nel suo corpo e riaprì gli occhi.
"Flor! Piccola, come va? Come ti senti?" le chiese Fede.
"Mi scoppia la testa" rispose lei. "Ma adesso so come concludere il mio incubo Fede. Me l'ha rivelato la mia mamma."
"Io ti aiuterò, piccola. Non voglio più vederti piangere."
Quella sera Flor e Fede misero tutta la famiglia al corrente di quello che accadeva e che stava per accadere. Tutti promisero di aiutare Flor a superare quella terribile situazione.
Quella notte si disposero tutti intorno al letto di Flor, che continuava ad aver paura di chiudere gli occhi, infatti la stanchezza non riusciva ad impadronirsi del tutto del suo corpo.
"Mammina mia, fatine, se non mi aiutate voi non so quanto tempo ancora riuscirò a resistere." pensò Flor, preoccupata.
Margarita udì la richiesta di aiuto che le era stata fatta dalla figlia e decise di aiutarla. Si avvicinò a lei e le accarezzò con delicatezza il viso sussurrandole all'orecchio: "Eccomi, Flor! Riposati, andrà tutto bene!"
Le mani della donna emettevano una luce che aveva il potere di tranquillizzare.
Infatti poco dopo la ragazza si addormentò.
Era di nuovo in quell'incubo e vedeva Franco e quell'uomo che si scontravano.
Poi si udì il rumore di un'automobile che si lanciava in una corsa sfrenata.
"È un sogno! È un sogno! È un sogno!"
Flor continuò a ripetere quella frase per contrastare il potere che quel sogno esercitava sulla sua mente, ma la strega aumentò l'intensità del sogno aggiungendo immagini e suoni strazianti che avrebbero fatto impazzire anche qualcuno che si fosse trovato in quella situazione soltanto una volta e per puro caso. Figuriamoci come poteva sentirsi la povera Flor che sognava l'incidente da settimane e non riusciva a trovare una soluzione alla sofferenza che quel sogno orrendo le procurava. Iniziò a scuotersi rigirandosi disperatamente nel letto e cercando un'uscita da quella tortura. Sentiva che non ce l'avrebbe fatta a resistere a lungo.
"Fede, fermala, se va avanti così darà forza alla strega!" gridò Roberta cercando di afferrare una mano di Flor.
La ragazza, però, era agitatissima e la presa della bambina sfuggì subito.
"Posso solo provare ad entrare in contatto con lei" disse Fede, cercando di mantenere il controllo. "Magari vedendomi capirà che sono vivo!"
Flor iniziò a gridare disperatamente.
Fede si concentrò al massimo cercando il varco d'accesso ai suoi sogni. Nonostante ce la mettesse tutta, però, c'era qualcosa che lo tratteneva, una strana forza che non gli consentiva di accedere a quel varco. Si sforzò agli estremi, ma la presa che lo teneva inchiodato non voleva saperne di cedere.
Alla fine cadde a terra, stremato.
"La strega mi ha sbarrato la strada" disse. "Non posso farcela da solo!"
"Dammi la mano" disse Reina. "Ce la faremo insieme! Per mia sorella!"
"Per nostra sorella!" disse Sofia prendendo l'altra mano di Reina e facendo l'impossibile per concentrarsi.
I bambini si aggregarono per dare sostegno a Flor.
Nico, Bella, Emma e Franco furono pronti ad unirsi al gruppo e altrettanto fecero Maya, Matias, Greta, Sandra e Pedro, che era tornato ad abitare insieme a loro.
La forza che poco prima aveva bloccato Fede iniziò a diminuire poiché c'erano troppe persone da fermare. Alla fine riuscirono ad abbattere la barriera, ma Fede fu l'unico ad accedere al suddetto varco. Una volta entrato vide che la situazione era disastrosa: la rissa tra Franco e l'uomo che Flor aveva sognato era diventata una questione vitale. Flor era inginocchiata a terra, accanto ad un falso Fede, e piangeva con tutta la disperazione di cui era capace una donna innamorata.
"FLOOOOOOR!" gridò cercando di attirare l'attenzione della sua amata. "È UN SOGNO, FLOR! SONO QUI!"
"Fede! Fede, sei tu?" chiese Flor.
"Sono io, piccola! Adesso ti porto via di qui, non preoccuparti!" disse Fede.
Prese la mano della ragazza e la portò verso il varco dei sogni dal quale sarebbero dovuti uscire. La strega, però, fece l'impossibile per separarli.
"Tienimi la mano e non lasciarla per nessun motivo al mondo!" raccomandò lui.
Flor strinse fortissimo la mano del suo principe e riuscirono ad uscire dal varco. Questo, però, di colpo si restrinse trattenendo la ragazza per le caviglie e facendola gridare dal dolore.
"Resisti amore! Resisti!" disse Fede.
La ragazza strinse i denti e Fede tentò di liberarla scalciando con forza.
Purtroppo, però, fu spinto via e si ritrovò sul pavimento della stanza.
Intanto la strega continuò a torturare Flor con suoni distinti per quanto lontani. Questa volta, però, la ragazza era preparata e gridò: "NON MI FAI PIÙ PAURA! È SOLO UN INCUBO!"
"Ma quanto sei ingenua, ragazzina!" disse la strega. "Quella che vedi è realtà!"
"È SOLO UN ORRIBILE INCUBO!" gridò Flor, sovrastando quella voce che rischiava di farla cadere in trappola.
Diede un ultimo calcio con la forza della disperazione e si ritrovò sul letto. Aveva la fronte imperlata di sudore a causa della precedente agitazione, ma il suo volto era rilassato e tranquillo. Fede si alzò e le si avvicinò.
"Come ti senti?" le chiese preoccupato.
"Va molto meglio" rispose la ragazza. "Credo di avercela fatta, Fede, e devo ringraziare tutti voi per avermi aiutata!"
E quella serata infernale si concluse con un abbraccio collettivo.

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora