(58: La voce degli angeli)

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Mentre si vestiva, Flor non faceva altro che pensare al regalo che il suo Freezer le aveva fatto, facendole stringere la mano di sua madre, che, seppure eterea, era pur sempre la mano di sua madre... e non si toglieva dalla testa il fatto che quell'uomo che aveva vicino si fosse letteralmente trasformato: era sempre integro a livello di personalità, ma era diventato un angelo, che non le chiedeva più l'impossibile e non la mandava più in confusione, facendole del male, naturalmente senza volerlo. Lui voleva che stesse bene, che fosse contenta.
"Piccola... sei assorta. Tutto bene?" le chiese Fede.
"Penso a quanto sei buono, amore mio." rispose Flor. "Fino a un anno fa mi avresti confusa, dicendomi che mi ami, e che poi mi avresti allontanata... ma oggi no. Sei davvero un tesoro..."
Lui le si avvicinò e le strinse le mani.
"Ero troppo consumato da quello stramaledetto senso del dovere per capire che non sarei riuscito a fare a meno di un angelo come te." le disse. Aveva gli occhi sognanti: era contento, voleva sentirla vicina, come gli era capitato un tempo, nonostante lei non fosse in casa... ma non quel modo che arrecava dolore... voleva che stessero insieme, tanto quanto lo desiderava lei.
"A volte non ci credo di essere tornato e di poterti stringere, come quando ero ubriaco perso... sai, dall'altro lato il corpo non prova dolore e allora, quando sento che questo potrebbe essere solo un bellissimo sogno, mi stringo forte il braccio... e se fa male, benedico quel dolore..."
"Puoi sentire tutto, dall'altro lato?"
"Sì, ma mi devo sforzare per farlo..."
"Allora, invece di riempirti di lividi, perché non fai in un altro modo? Vieni a darmi un abbraccio, che da quanto mi sembra di capire ci possiamo guadagnare tutti e due, no? Se non ti devi sforzare per sentirmi quando ti tocco... allora vorrà dire che non è un sogno... e poi... sai, anch'io ti sentivo in modo diverso, quando sei andato via."
"Davvero? E com'era?"
"Era... come se qualcuno mi passasse attraverso..."
"E ti piaceva?"
"Solo perché eri tu, Fede... ma non mi piaceva l'idea che avrei potuto non rivederti."
Lui le cinse il volto con le mani, le sollevò il mento e fece incrociare i loro sguardi.
"Sono io... sono qui, e, parola di scout, non ti abbandonerò mai" le disse.
"Parola di scout? Questa mi giunge nuova" gli disse Flor.
"Sapessi quante cose ti saranno nuove di questo Polaretto scongelato!" le disse Fede facendole l'occhiolino.
Si diressero verso la porta e furono accolti dai ragazzi, che praticamente a momenti facevano cadere Flor.
"Oggi dobbiamo andare tutti al Mare!" esclamò Thomas.
"Cosa? Ma intende... lì?" chiese Flor.
"Sì, è proprio il posto a cui stai pensando." le rispose lui.
"E Thomas come lo conosce?" chiese Flor.
"Beh... devi sapere che questa meravigliosa piccola peste era dietro la porta mentre chiedevo a Matias di darmi una mano con il nostro matrimonio segreto... e mi ha consigliato lui quel posto. Credo sia stata l'unica volta in cui mio fratello è stato d'accordo con me e non con te."
"Ma guarda!" esclamò lei, sorridendo.
"Abbiamo dei regali per te!" le dissero i ragazzi.
Si diressero tutti nella playroom e le sfilarono davanti, a turno. Emma le mise tra le mani un foulard di stoffa con un ricamo: i nomi dei due neo-genitori intrecciati tra i petali di un fiore e con una nota musicale accanto.
"Però! Certo che sei proprio brava, piccola!"
Detto questo Flor le si avvicinò e le stampò un bacio sulla guancia.
"Flor..." disse Martin, con un filo di voce. "Ti piacerebbe ascoltare la voce di nostra madre?"
"Cosa...?" sussurrò Flor, arrossendo.
"Devi sapere che quando la mamma si è ammalata, come se avesse avuto una premonizione, ha realizzato un video per delle persone che ci sarebbero state accanto... e ti sembrerà incredibile, ma la mamma ha nominato proprio te nel video che ha fatto per Fede!" spiegò Franco.
"Sul serio?" chiese Flor.
"Sì. L'ho visto anch'io, quel video... ma da pochissimo, purtroppo." le disse Fede. "Ha detto proprio Flor..."
"Ma allora... eravate destinati, voi due" disse Reina, ma in questo caso era commossa, non invidiosa. "Abbiamo perso tutto questo tempo a darci battaglia, e invece... Maria lo sapeva."
Reina abbracciò da dietro Flor e le stampò un bacio sulla guancia: era felice per davvero.
"Maria mi voleva bene... cercava di tenermi lontana da mia madre per impedirmi di diventare una brutta strega smorfiosa!" disse Reina. "E io l'ho capito troppo tardi..."
Flor rimase in silenzio: gli occhi le bruciavano terribilmente ed era scossa dai brividi. Prima di andarsene, Maria aveva cercato di aiutare tutti.
Nicolas inserì la cassetta e pochi secondi dopo la voce dolce di Maria si fece largo nella stanza e nei loro cuori e per il resto ci fu silenzio.
"Ciao, Flor... sono Maria, la classica suocera antipatica... mi registro di nascosto, perché altrimenti mi prenderanno per pazza. Qualcuno è venuto a dirmi che un giorno tu e il mio Fede, il mio primo figlio, v'incontrerete."
Flor si portò una mano al petto e i suoi occhi, per un attimo, incrociarono quelli di Fede.
Lui gli occhi dovette chiuderli: non riusciva a credere che Maria lo sapesse già, da molti anni prima che lui e Flor s'incontrassero.
Le lacrime spingevano, per questo lui aveva chiuso gli occhi. La voce di sua madre gli entrò nel petto, come un calore speciale... quello non poteva darglielo nessuno, ma era sicuro che i suoi figli l'avrebbero sentito per molto più tempo.
"Ti affido un compito speciale: riporta un po' di gioia nella mia casa... mio marito e i miei ragazzi finiranno per indurirsi, perché soffriranno molto... e so che anche per te la vita non è stata semplice, ma hai una luce speciale dentro. Trasmettila anche a loro, ti prego... specialmente a Fede... sai, è cresciuto molto in fretta... troppo, per i miei gusti." E detto questo Maria prese ad intonare la loro canzone, con la sua splendida e angelica voce. «Y así será, juntos por fin, y así será para los dos. Y así será un gran amor, y así será... Y así será... será un gran amor hasta el final."
Flor si voltò verso di lui, istintivamente: Fede teneva ancora gli occhi chiusi.
"Abbiamo sbagliato tutto" disse piano Flor.
"Tutto tutto no, amore mio... ci siamo amati" le disse Fede.
I brividi scuotevano anche lui, mentre l'abbracciava... le diede un leggero bacio tra i capelli e sorrise tra le lacrime. Era da una vita che non sentiva la voce di Maria senza l'eco che hanno le voci dei fantasmi. I suoi occhi si fecero rossi per lo sforzo.
"Fede! Ehi! Lasciati andare, non fare il duro come al solito!" esclamò Flor.
E quella volta Flor gli ricordò Maria che diceva queste cose a suo padre, mentre la malattia la consumava lentamente. E davanti a lei e ai suoi fratelli, anche Fede faceva lo stesso.
Quella volta i ragazzi piangevano a dirotto, nonostante avessero già ascoltato quella registrazione.
"Ve-venite... ragazzi... credo... credo che ci servirà un abbraccio collettivo" sussurrò Fede, poi, finalmente, abbandonò le difese e si lasciò andare tra le braccia della madre dei suoi figli. Cercò di respirare lentamente, e la ragazza, mentre piangeva con lui, lo stringeva forte e faceva scorrere la mano sulla sua schiena, su e giù. I ragazzi si aggregarono all'abbraccio.
"Sorellina, che fai all'angolo? Vieni, stai con noi." le propose Flor. C'erano tutti, tranne Reina, che si sentiva terribilmente in colpa per tutto quello che la coppia aveva patito per i suoi intrighi.
"Non posso... non me lo merito, Flor."
"Sì che te lo meriti!" le disse Flor. "Sei una di noi... lo saresti sempre stata, se tua madre non avesse interferito..."
Reina si avvicinò esitante, e fu proprio l'uomo a cui la vecchia lei aveva rovinato la vita ad accoglierla.
Fede era buono: lo era sempre stato, nonostante avesse dovuto fingersi un duro per mandare avanti la baracca.
"Perdonami" sussurrò Reina.
"Va tutto bene, cognatina!" le disse il giovane rivolgendole un sorriso. "Ti voglio bene."
"Ti voglio bene anch'io, Fede." ricambiò lei.
"Sei proprio dolce, amore mio..." disse Flor sorridendo. "Questo lato l'hai preso dalla tua mamma, non è vero?"
Lui non le rispose: si limitò a sorridere leggermente. Si spostò verso di lei e premette le labbra sulla sua fronte.
"Ti ha mandata lei... ti ha mandata lei a ridarci la luce!" disse per poi premere il volto contro la spalla della ragazza.
"Maria non l'ha mai detto direttamente, ma non era proprio sicura che la donna perfetta per Fede fossi io."
"Ragazzi... il prossimo regalo" disse Martin, e cambiò la cassetta. In quella che aveva inserito, c'era il cuore dei bambini che Flor aspettava, e in sottofondo "Los niños no mueren": questo l'aveva fatto Fede, con l'aiuto dei gemelli.
Il regalo successivo fu la foto che Greta teneva in mano: quella del piccolo Fede in braccio a sua madre. É vero: la governante era lí da dieci anni, ma la signora Fritzenwalden aveva voluto lasciare a lei quel cimelio, e ora lei voleva che "Floricienta" la tenesse.
«Se qui dentro c'è anche un bambino, tra i quattro, sono sicura che fará questo" disse Flor, sfiorando dolcemente quella foto, come se non ci fosse un domani.
«Adesso dobbiamo andare." disse Sofia.
Tutti si diressero verso la spiaggia, camminando a piedi, perché volevano godersi il tragitto. La neo-mamma era letteralmente al settimo cielo. Non sapeva cos'altro l'aspettasse, durante quella giornata, ma si sentiva felice e questo bastava.

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora