"Fammi capire bene, Flor! Lei ha fatto tutto questo e tu non solo la perdoni, ma le permetti di parlare con mio fratello(" Franco era confuso e infuriato. "È stata lei! L'ha investito lei!"
"Se non fosse stata lei sarebbe stato qualcun altro, Franco! Tuo fratello doveva farlo... per tornare a vivere!"
"In tutti i casi non la voglio vedere vicino a lui! Lo farà star male!"
"No! Non lo farà, Franco. Non questa volta!"
"Ma come fai a fidarti di lei?"
"Mi fido di lei perché lui le crede e questo mi basta. E poi provare a fidarsi non costa nulla, no?"
"In questo caso provare costa molto, lo sai. Io con quel mostro non voglio più averci nulla a che fare!"
"Prova a sentire quello che lei dice con il cuore e non con la testa. Prova per un momento a cancellare tutto quello che lei ha fatto, compreso l'incidente, e pensa che è una persona come noi e non possiamo né dobbiamo allontanarla! E se proprio non vuoi, non stare con lei e basta!"
"Io non ci riesco, Flor! Non capisco! È bello che tu voglia avvicinarti a tua sorella, ma in questo momento lei non mi convince, non mi convince affatto e se è come credo lei sta approfittando di un momento di dolore che lei stessa ha provocato per avvicinarsi a te ed abbindolarti. Ti prego Flor, pensaci."
"Proprio perché è un momento disperato, proprio perché stavolta lei ci ha causato un dolore enorme senza volerlo io non me la sento di abbandonarla. Cerca di capirmi, Franco, ti prego..."
"Franco... tu hai ragione" intervenne l'ex strega. "Ma mettiti anche nei miei panni, io non sono cresciuta come voi."
"Che c'entra? Neanche Sofia è cresciuta come noi, come dici tu, ma non si comporta come fai tu, distruggendo tutto quello che le blocca il passo!"
"Franco, ti prego! Mia madre contava su di me per queste cose e non ha mai trattato molto bene né me né mia sorella in caso di fallimenti. Anch'io mi sono sentita dare della stupida tante volte. Anch'io sono stata male tante volte."
"Ragazzi, basta! Io la perdono perché non me la sento di lasciarla così, ma lo faccio perché l'ho scelto! Anche tu devi scegliere, Franco! Poi vedrai che con il tempo si chiarirà ogni cosa, ma smettetela di gridare, vi supplico! Lui sta molto male, ci manderanno via e non voglio più vederlo soffrire, vi prego!"
Si voltarono tutti verso il giovane. Il suo volto era sofferente ma c'era un piccolo sorriso rivolto a Flor per la sua scelta, a sua sorella per come aveva agito e a Franco per come cercava di difenderlo, per quanto soffriva per lui.
Era un sorriso benevolo, quasi angelico avrebbero detto i presenti.
Si avvicinarono. L'ex strega gli tese la mano tremante e sussurrò: "Ti prego Fede... ti scongiuro... perdonami!"
Lui non poteva parlare, ma poteva sentirla. Tese il braccio verso di lei e strinse forte quella mano che tremava.
L'aveva già perdonata quando lei si era fermata per aiutarlo, l'aveva confermato poco prima, quando Flor aveva fatto sfiorare le loro mani e ora aveva dato un'altra conferma. Un segno per ognuno di loro. E questa fu la chiave di volta: infatti Franco non ebbe bisogno di altre conferme e andò anche lui ad abbracciarla. Stavolta la ragazza non stava fingendo.
"Io ti perdono, ma anche tu, perdonami" disse senza smettere di stringerla.
"Ci voleva proprio questo per farci ritrovare?" chiese la povera ragazza.
"Non lo so, ma anche lui ti ha perdonata" disse Flor, indicando Fede.
"Io non so da che parte cominciare. O meglio: da che parte ri-cominciare."
"La cosa verrà dal tuo cuore, credimi!"
Flor saltò su all'improvviso. "I ragazzi! Dobbiamo avvertire i ragazzi!"
"Tu resta con lui, Flor" disse Franco, "andremo noi a parlare con loro!"
Lui e l'ex strega uscirono dalla stanza. Flor era rimasta sola con Fede.
"Ti ricordi quando eri tu a parlare con me? Ti ricordi quando dicevi che stavi male, che avevi un dolore qui dentro?"
Flor indicò il petto. "Adesso siamo in due! È forte, sai? È tanto, tanto forte e mi fa paura!"
Lui era bloccato, ma poteva vederla lo stesso e non sopportava l'idea di vederla soffrire e non poter fare nulla.
"Amore mio, no! Non posso vederti così!" continuava a ripetere, disperato.
"Calmati, Fede! Così non otterrai altro che star male e questa è l'ultima cosa che ti serve, ora" disse Margarita, avvicinandosi a lui.
"Non posso vederla così, Margarita!" disse Fede. "Non posso vederla star male e sapere di non poter fare niente!"
"Quello che puoi fare è guardare e aspettare, per il momento. Devi cercare l'uscita da questo tunnel e andare via."
"Forse l'uscita l'ho trovata, Margarita, ma c'è un sasso che blocca il passaggio e non so come spostarlo!"
"Devi spingere, Fede! Spingere molto! La vita è fatta di massi da spingere!"
Lui d'istinto si voltò e guardò verso casa sua. Vide i ragazzi stretti gli uni agli altri, seduti a terra e con gli occhi pieni di lacrime. Franco e l'ex strega erano arrivati troppo tardi, la strega aveva già detto tutto ai ragazzi.
"Maledetta, maledetta!" le gridava lui.
"Non fare così, lei non può sentirti!"
"Era proprio questo che non volevo, Margarita! Perché i miei fratelli l'hanno scoperto in questo modo? Ero io che dovevo dirlo subito a loro e alla mia Flor, dovevo prepararli io!"
"Voglio cercare di aiutarti perché hai un cuore molto nobile, ma per quella donna purtroppo non si può dire lo stesso. Io lo so bene. Ascoltami, devi essere forte per te e per Flor. Anche lei ha il suo punto di crollo, Fede."
"Lo so e la capisco. Mi è stata sempre vicina, ha sopportato tante cose da me e da chi voleva ferire me e lei e io... Io mi sento tanto colpevole quando la vedo soffrire."
"È molto bello quello che dici e io l'ho anche visto. Tu non sei codardo."
"Se non lo fossi stato sarebbe stato molto meglio per me e per Flor. Vorrei averla ascoltata quando mi diceva..."
"Tu non sei codardo! Sei solo troppo ligio, troppo responsabile. È per questo che ti fai carico di tutto."
"L'ha detto anche il Capo!"
"L'ha sempre saputo... ma doveva fare il duro... come dovevi farlo tu, caro."
Lui gettò uno sguardo alla casa, ma poi, colto da un dolore atroce al petto, si distese per terra. Non poteva più guardare quello che accadeva, non ci riusciva, la cosa lo faceva star male, e poiché si trovava nel limbo, il dolore dei suoi cari gli provocava dolore.
Margarita gli si avvicinò e gli sollevò la testa dicendogli: "Calmati. Ora fai un bel respiro e guarda in alto. Non farti sopraffare da questo dolore."
"Non posso Margarita, non posso! Non ce la faccio a vederli soffrire, ma non ce la faccio nemmeno a non guardare. Ho bisogno di vedere come stanno." E lo sguardo gli cadde sul suo corpo e sulla ragazza che rimaneva lì, immobile e irremovibile, al suo capezzale. L'aveva sempre fatto, quando lui era in vita, quando non lo era più, e persino ora che era in bilico.
Flor era lì, accanto al letto di Fede.
"Ti prego, amore mio, apri gli occhi!"
La sua voce era spezzata dal pianto.
"Ti prego! Se vuoi sgridami, dimmi tutto quello che vuoi, ma svegliati! Ho bisogno che tu lo faccia! Ho tanto, troppo bisogno di te!"
La ragazza si coprì il viso con le mani e iniziò a cantare sottovoce.
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Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||
FanfictionA Fede viene concesso di tornare sulla Terra, ma dovrà superare alcune prove. La prima ad incontrarlo sarà Flor, attraverso una visione. Infatti l'incontro con Fede della prima serie non sarà l'ultimo. Dopo il ritorno, poiché le leggi della natura s...