(40: Tra sogni e incubi)

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"Mi prometti che non mi lascerai mai?"
"Te lo prometto! Non ti lascerò sola!"
Il ragazzo accarezzò istintivamente il viso di Emma. La pelle della ragazza era morbida, accaldata e bagnata dalle lacrime che avevano lasciato consistenti tracce sulle sue guance. Avrebbe voluto continuare ad abbracciare la sua piccola per sempre, ma c'era poco tempo.
La strega, poi, ridusse ancora di più il tempo che potevano passare insieme. Con un turbine di vento i due ragazzi furono separati e la strega afferrò il braccio della ragazza e disse: "Saluta il tuo principe azzurro, perché da questa notte non potrai più vederlo!"
"Perché fa tutto questo? Perché?" chiese Emma singhiozzando, ma non ebbe il tempo di dire altro perché Franco fu gettato bruscamente fuori dal sogno.
"E ora grida piccola mia, grida!" disse la strega stringendo forte le sue mani.
"Qualcuno mi aiuti, vi prego! Aiuto!"
"Emma! Emma svegliati!" Fede prese la ragazza per mano e la scosse per svegliarla. "Tesoro! Ehi! Svegliati!"
"S-signor... cioè... Fede..." balbettò Emma.
"Tranquilla, piccola, tranquilla! Ci siamo noi qui con te" disse Flor che era tornata in ospedale durante la notte e si stava occupando di lei.
"Ora caalmati, tesoro, e cerca di dirci quello che è successo!" le disse Fede.
"Ho fatto un bel sogno, ma poi quel sogno si è trasformato in un incubo!"
"In che senso("
"Scusami Fede... io... io..."
"Piccola, guardami!" disse lui, alzandole il mento. Nonostante fosse stato delicatissimo, lei s'irrigidì e lui la lasciò subito andare.
"Non farmi del male, ti prego!"
"Non voglio farti niente, tesoro... ti prego, guardami! Cos'hai sognato? Ti va di dirlo al cognato mediatore? Eh?"
La ragazza si sentì sollevata quando lui sfruttò la sua vena ironica e, facendo un po' di fatica a causa dell'agitazione raccontò tutto.
"Oh poverina! Mi dispiace tantissimo!"
Detto questo Flor le sollevò il viso che da bianco era diventato rosso.
"Tesoro, ti senti bene?" le chiese poi.
"Non molto, Flor" rispose Emma molto timidamente.
Cercò di alzarsi ma Flor la trattenne.
"No no, tesoro, stai giù" le disse, "se non ti senti bene non devi agitarti!"
Avrebbe voluto chiederle perché quando la toccava un uomo lei si agitava, dubbio che attanagliava anche Fede, ma nessuno dei due osò sbilanciarsi tanto da fare quella fatidica domanda.
Nel frattempo Margarita aveva saputo tutto quello che era successo a Franco.
"C'era da aspettarselo, la strega non pensa mai agli affari suoi e fa l'impossibile per distruggere gli altri. Comunque tranquillo, quando Emma si sarà riaddormentata ci proveremo ancora. Ehi Franco, sei preoccupato per lei?"
"Sì Margarita, sono molto preoccupato" disse Franco abbassando la testa.
"Mi dispiace tanto, credimi! La strega sta dando problemi a tutti, mi spiace!"
"Che cosa devo fare Margarita? Io non posso vederla ridotta così, non posso!"
"Lo so Franco, ti capisco, ma non so cosa consigliarti se non dirti di fare un altro tentativo per entrare nei sogni di Emma e parlare con lei, ma stavolta dovrai stare molto attento alla strega! Lei è disposta a tutto per distruggerti e non devi permetterglielo! Adesso la piccola Emma ha bisogno di te e tu hai bisogno di lei!"
"Lei ne ha passate tante, anche troppe" disse il ragazzo. "Io non voglio che qualcuno le faccia di nuovo del male!"
"È proprio per questo che devi essere forte! Vedrai, andrà tutto per il meglio!"
La strega, però, aveva già provveduto a far crollare Emma in un sonno profondo.
La ragazzina si trovò nel corridoio dell'ospedale. Vide che un portantino spingeva una lettiga sulla quale giaceva un corpo coperto da un lenzuolo bianco.
"La prego, aspetti! Aspetti!" chiamò, disperata.
"Dimmi, cara" disse l'uomo, fermandosi.
"Chi è quello?"
"Franco Fritzenwalden."
Emma non ebbe il tempo di elaborare la cosa. Franco, che vedeva tutto quello che stava accadendo, cercò di entrare, ma non appena lo fece Emma lo vide trasformarsi in suo padre.
"Piccola, stupida fattucchiera! Per colpa tua Laura mi tradisce con un idiota!" esclamò furibondo. Franco cercava di opporsi, di uscire da quel corpo che non era il suo, ma non ci riusciva.
"Papà, non è colpa mia, te lo giuro!" singhiozzò la ragazzina. "Non ho fatto niente alla mamma, credimi!"
L'uomo le tirò uno schiaffo così violento da gettarla per terra.
"Piccola, perdonami!" provò a dire Franco. "Non riesco... a fermarmi..."
Ma la ragazzina non poteva sentirlo.
"No, no, no! Non è colpa mia, papà, credimi!" continuò a ripetere Emma anche dopo aver aperto gli occhi. "Dove sei, Franco? Dove sei?"
"Calmati tesoro, va tutto bene" disse Flor che era rimasta accanto alla piccola. "Non piangere, era un incubo!"
"Flor, come sta Franco?" chiese Emma.
"Purtroppo non ci sono novità!"
Flor guardò Emma e si accorse che il suo viso era stravolto. "Lui non si è ancora ripreso, ma tu devi stare tranquilla, piccola, guarda come stai!"
"Non ce la faccio, Flor! Non ce la faccio! Ho paura che possa succedergli qualcosa di grave... e non voglio!"
"Tesoro, calmati, non ti agitare" disse Flor scompigliandole i capelli. Aveva un peso opprimente sul petto nel vedere la ragazza ridotta in quel modo. E poi c'era altro che la tormentava... lei parlava di suo padre, diceva che non era stata colpa sua... e poi ricordò come aveva reagito quando Fede le aveva messo una mano sotto il mento perché lo guardasse.
"Io lo amo, Flor!" disse la piccola. "Non voglio che gli succeda qualcosa!"
"Calmati, va tutto bene, non piangere!"
"Io ho bisogno di vedere come sta, Flor! Non posso restare qui ad aspettare, sto tanto male!" disse Emma.
"Sarebbe meglio che tu non entrassi ora! Sei già abbastanza provata" disse Flor chinandosi verso la ragazza e lasciandole un bacio materno sulla fronte. "Se vuoi possiamo chiedere a Fede, lui è entrato nella camera di Franco, ma... Piccola, hai la febbre?"
"Non lo so" disse Emma con un filo di voce.
"Posso?" chiese Flor prendendo una mano della ragazza.
"Sì, certo" rispose Emma intimidita.
Flor le appoggiò una mano sulla fronte, ma dovette ritrarsi subito.
"Oh santo cielo!" disse allarmata.
Nel frattempo Fede era nella stanza di suo fratello.
"Ehi Franco! Come ti senti oggi?" gli chiese, sapendo che lui poteva sentirlo. "Sai, manchi tanto a tutti, in particolare alla piccola Emma! Lei ha bisogno di te e anch'io ho bisogno di te! Sei un fratello meraviglioso, si vede da come ti sei battuto per la piccola Emma e da come ti batti per noi quando la strega ci crea dei problemi!"
Fede sentiva di non poter più resistere e in quel momento entrarono Nicolas e Bella.
"Gemello, ricordi le nostre discussioni quando io ti dicevo di essere rimasto un brutto anatroccolo e tu ti arrabbiavi per quello che ti dicevo? Chi mi darà la forza di continuare a camminare a testa alta se tu te ne vai? Chi mi rimprovererà per la mia scarsa autostima e per le mie continue paranoie, Franco? Chi mi aiuterà ad andare avanti ora?"
Nico scoppiò in lacrime e d'istinto Bella gli si avvicinò per abbracciarlo.
"Stai tranquillo, andrà tutto bene, Nico! Franco starà bene!" gli disse.
Nel sentirsi dire quelle parole Nico abbracciò forte la sua Bella e disse: "Sei un angelo, Bella, sei un angelo!"
In quel momento entrò Flor, allarmata.
"Piccola, che è successo?" chiese Fede vedendo il suo viso pallido.
"Fede... i malati sono aumentati! Emma sta male, e..."
"E...?" domandò lui.
"Ho dei sospetti su una certa questione e... potresti... venire un momento fuori con me?"
"Certo! Bella, tesoro... potresti andare da tua sorella? È nella stanza accanto."
"Sì, d'accordo" rispose lei, e tutti e tre uscirono.
"Maledetto! Che sia maledetto!" disse Franco, e Fede si riscosse.
"Tesoro, che hai?" chiese Flor.
"Niente... è che... Franco... lasciamo stare!" rispose lui, e si diressero entrambi in cortile.
"Cos'è successo, Flor?" le chiese.
"Vedi, Emma ha avuto un incubo e... ed ha iniziato a dire delle cose strane... del tipo: "Non farmi del male, papà... non ho fatto niente... non è colpa mia"..."
"Se scopro chi è suo padre gli spacco tutti i denti! Come si è permesso di alzarle le mani? C-come si è permesso?"
"Fede! Fede, che ti prende?"
"Può essere che... che il padre di quelle due ragazze sia stato violento?"
"Ho paura di sì. Credo sia per questo che si è spaventata quando hai cercato di farle alzare la testa perché ti guardasse."
"Temo che non sia... solo un sospetto."
"Cosa te lo fa pensare?"
"È da mezz'ora che mio fratello gli sta rivolgendo una serie d'imprecazioni che non ti sto neanche a ripetere."
"Santo cielo... esistono ancora genitori che fanno queste cose?"
"Noi abbiamo avuto dei genitori fantastici, per questo non ci passa nemmeno per la testa che un padre possa mettere le mani addosso a sua figlia!"

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora