100: Retroscena

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"Coraggio, Fede!" disse Flor, stringendogli la mano per dargli forza. "Tu puoi farcela, so che puoi farcela!"
E faceva bene a dirglielo, perché lui, colto da un attacco di panico, aveva perso la parola.
Il cuore gli batteva così forte da lasciar intendere che il suo sterno fosse sul punto di saltar via.
"Devo sporgere denuncia contro un certo Francisco Sanchez... e... e ho saputo delle cose... per le quali far riaprire il caso del decesso di mio padre: Derick Fritzenwalden."
In quel momento anche Matias li raggiunse e si mise al fianco del suo migliore amico, posandogli una mano sulla spalla, come per tranquillizzarlo.
"Vede, il fatto è che una delle figlie della signora Marialaura Torres Oviedo ha visto sua madre dirigersi all'eliporto, e poiché lei ultimamente sta giocando diversi tiri mancini alla nostra famiglia, abbiamo il sospetto che si tratti di una scomparsa, quella del signor Fritzenwalden senior, non esattamente accidentale" disse diretto l'avvocato. La storia della figlia era vera: infatti, saputo cos'era successo con l'incubo, Reina aveva detto in confidenza a Matias di aver visto sua madre dirigersi all'eliporto. All'epoca non aveva dato molto peso alla cosa, ma ora, rendendosi conto del fatto che vi si era recata di notte, era quasi svenuta al pensiero che sua madre avesse potuto fare una cosa del genere.
Quando si era ripresa, Reina aveva detto a Matias di sfruttare quello che gli aveva detto, perché nessuno avrebbe dato peso alla storia dell'incubo.
"E contro questo signor Francisco, invece, quali accuse muovete?"
"Percosse ai danni della sua figlia minore e tentato omicidio" rispose Fede serrando la mascella. Altro che tentato: quell'uomo l'aveva proprio ucciso! Il fatto che poi fosse tornato, per fortuna, era un altro discorso.
"Mi sono deciso a denunciare ora perché questo Francisco è venuto a prendere sua figlia e ha minacciato Greta, la nostra governante, e i bambini di casa."
"Capisco" disse l'uomo, finendo di appuntare tutto su un grosso blocco. Non sembrava possibile che si fossero sbrigati così in fretta.
"Bene... mi dica: lei ha l'elicottero di suo padre?" chiese tranquillo l'uomo.
"Sì. Si trova in un deposito."
"Metta pure qui l'indirizzo" disse il commissario, passandogli il block-notes.
Fede scrisse rapidamente, anche se gli tremavano le mani al pensiero di tornare a scavare nel suo passato.
"Andrà tutto bene." gli sussurrò Flor.
"Non si preoccupi. Vedo che la cosa la turba molto" disse il commissario, "per cui faremo del nostro meglio per risolvere il caso al più presto. L'unica cosa che le chiedo di tenere in conto è che occorrerà molto tempo per giungere a qualche tipo di risultato..."
"Ho imparato ad essere molto paziente."
Ed era vero: aveva imparato ad avere una pazienza incredibile dopo aver dovuto pazientare tanto per tornare dai suoi cari.
"Benissimo. Per il signor Francisco è meglio che abbiate questi."
E passò a Flor, Fede e Matias tre oggetti simili a telefoni, spiegando loro che bastava premere un pulsante per avvertire la centrale di qualunque problema e un altro bottone per registrare tutto quello che accadeva in un raggio di duecento metri. I tre ringraziarono e nascosero i tre oggetti.
"Ehi Fede! Che ne diresti di parlarne con mio padre? Magari lui ti può aiutare con questa storia... se la cosa non gli arreca troppa sofferenza, però."
"Povero Alberto! Quante gliene ha fatte passare, quella maledetta strega!"
"Su, vieni. Ti accompagno io."
E si diressero insieme in cantina. Alberto si premette con forza l'orecchio per tornare alla sua forma umana e coprì la ferita con un cerotto. Era quella il suo punto più delicato.
"Come va, padrino?" gli chiese Fede.
"Ah, caro ragazzo! Lasciamo perdere... venite dentro, ragazzi! Accomodatevi!"
I due giovani sedettero sul letto che Fede aveva procurato ad Alberto. Lui, dal canto suo, non potendo fare di più, aveva ripulito la cantina e messo al sicuro gli oggetti di famiglia.
"Ho saputo quello che vuoi fare, caro!"
Alberto, da là sotto, ascoltava tutto e aveva intenzione di aiutarli ad incastrare la donna che più detestava.
"Anch'io ho un conto in sospeso con quella maledetta strega! Ha rovinato la vita delle mie figlie, specialmente di Reina, chiudendola in una gabbia dorata per poi gettarla via quando lei ha smesso di fare quello che "avrebbe dovuto"!"
"Papà..." sussurrò Flor. "Ecco... noi sappiamo che questo ti fa star male, ma vedi, il fatto è che... abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, capisci?"
"Non ti preoccupare, luce dei miei occhi!" le disse Alberto, accarezzandole delicatamente la guancia.
Sorrise, sedendosi dall'altro lato della sua amata figlia e cingendole le spalle con un braccio. I Fritzenwalden e le sue ragazze, insieme ai rispettivi compagni, si prendevano molta cura di lui, che si stava man mano rimettendo in forza. Sofia si stava documentando, nel tentativo di trovare un modo per eliminare o arginare gli effetti del sortilegio che sua madre aveva lanicato, in modo che Alberto potesse stare con loro a tempo pieno e dove gli pareva, non in cantina o, se non là, solo durante le ore di buio, ed Emma e Amélie @stavano cercando di aiutarla.
Alberto respirò profondamente e iniziò il suo racconto.
"La tua madrina, caro Fede, ha cercato in tutti i modi di sedurre tuo padre, a suo tempo. Erano anche fidanzati, ma Derick è rimasto affascinato da un'altra donna che all'epoca era sua amica... quella che poi è diventata tua Maria ha fatto di tutto per allontanare Derick: non voleva tradirla con lui, sai? Ma anche lei, per tua fortuna, si è innamorata di lui. Mia moglie e tua madre venivano dai quartieri bassi, ma Maria, a differenza di mia moglie, era una donna straordinaria: affettuosa e molto gentile. Sembrava una principessa se la vedevi per la prima volta, ma sapeva fare qualunque tipo di lavoro. Marialaura, per contro, era collerica e qualche volta volgare, ma sapeva nasconderlo molto bene per accalappiare un uomo... e così ha cercato di fare con Derick e anche con me, per elevarsi... poi ha scoperto che Derick era nobile, ma non era ancora ricco, quindi si è attaccata prima a Raul, il marito di Titina, (forse solo di lui era stata innamorata), e poi è finita insieme a me e mi ha dato due figlie, ma mi ha anche distrutto la vita. In ogni caso, dopo che è nato Thomas e dopo la scomparsa di Maria, un'ossessione sfrenata per Derick l'ha colpita. Una vecchia ossessione, probabilmente. Ha fatto tutto quello che poteva per sedurlo, ma Derick non voleva sapere niente di lei. Marialaura si comportava da amica con tua madre, Fede, ma non lesinava occhiate all'uomo che forse aveva amato, e Maria non diceva nulla per non rompere gli equilibri familiari, anzi: cercava di aiutarla, ma poi ha notato che c'era qualcosa in lei... qualcosa di malvagio... qualcosa per cui nemmeno lei, poverina, poteva fare nulla... e ha cercato di far capire a Derick che forse non era il caso che tu sposassi nostra figlia maggiore, perché Marialaura la stava crescendo a modo suo, insegnannole ad essere malvagia. Quando se n'è andata, benedetta donna, Derick ha iniziato a capire, ma era orgoglioso e non voleva ritirare la sua promessa."
"Lei... aveva amato mio padre" balbettò @Fede. Flor gli strinse forte la mano e prese ad accarezzarla, rassicurante.
"Sì... cioè, non era proprio innamorata di lui. Ne era ossessionata, e questo non è mai un bene. Lo dimostra il fatto che il giorno stesso del viaggio di Derick è uscita di nascosto. Io ho provato a seguirla, ma ero in piena trasformazione e non potevo fare granché per aiutare nessuno. Nemmeno dalle mie figlie potevo farmi vedere, il più delle volte. Quando è tornata, comunque, Marialaura era contenta e la sua gioia non mi piaceva. Pensate che mi ha creato una protezione addosso, in modo che potessimo uscire... ho cercato di scoprire cosa le fosse successo, ma è stato inutile... e il giorno dopo ho scoperto che tuo padre aveva avuto un incidente e... e non era sopravvissuto."
"No... no, non può essere!" esclamò il povero giovane, totalmente sconvolto. Flor gli strinse la mano, mentre delle lacrime si formavano agli angoli degli occhi di tutti e tre.
"Fede! Tesoro, per favore!" disse lei, stringendogli vigorosamente la mano.
"È stata lei... è stata lei..."
"Mi dispiace!" esclamò Alberto. "Non ho saputo fare niente! NIENTE!"
Flor provò per la prima volta un senso di vera ammirazione per suo padre. Era un uomo con dei valori solidi, e quando aveva tradito quella donna con sua madre l'aveva fatto perché l'amava veramente.
Aveva provato a salvare il padre di Fede, pur non sapendo che era lui quello in pericolo di vita, ma non aveva potuto... non aveva potuto fare niente.
"Padrino, non è stata colpa tua." disse gentilmente Fede. "Io lo capisco. Ti assicuro che io capisco cosa provi. Fa male sentirsi impotenti... molto male."
"Papà... ti prego, non fare così!" lo supplicò a sua volta Flor, preoccupata.
"Solo una cosa buona, ha fatto, quel mostro! Ha deciso che potevo passare per defunto: ha fatto credere a tutti che mi fosse venuto un accidente e che questo mi avesse levato di torno!" esclamò Alberto, coprendosi gli occhi.
In quel momento, ancora una volta, Flor e Fede misero da parte il loro dolore e la loro preoccupazione.
Fede fu il primo ad alzarsi: si diresse rapidamente verso Alberto e gli circondò le spalle con un braccio. Flor era olta: la vita che conduceva suo padre doveva essere un vero inferno se persino passare per defunto gli faceva piacere!
"Alberto, non essere così duro con te stesso!"
Alberto scoppiò in lacrime come un bambino. Non tollerava più quel dolore.
"Papà..." sussurrò Flor, avvicinandosi a lui per abbracciarlo. "Ti voglio tanto bene, papà! Tanto, tanto, tanto!"
"Anch'io, angelo mio!" sussurrò lui.
"Coraggio, padrino! Tu non hai nessuna colpa di tutto quello che è accaduto. Sei stato una vittima, come me e Flor. Ti prometto che non soffrirai invano."
Purtroppo era chiaro che Alberto avrebbe sofferto ancora, neanche Fede e Flor potevano impedirlo, ma una cosa era certa: non avrebbe permesso che soffrisse a vuoto.

Flor 2: l'Amore oltre la Vita ||Fedecienta||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora