V~ Tra petali e spine [pt. 5/5]

182 8 93
                                    

"Tutto passa.
Ma non certe emozioni, non certi
sogni, non certe intese.
Tornano, bussano.
Insistono, resistono.
A tutto. Anche alla ragione."

-Angelo De Pascalis

"Capitano le sere così, capitano senza che tu l'abbia voluto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


"Capitano le sere così, capitano
senza che tu l'abbia voluto.
Una serie di litigi non pianificati,
forse nemmeno pensati, aspetta
di avvenire da un momento all'altro.
La pace sfuma e l'urlo delle domande
che attendono risposta ricomincia."

-Fabrizio Caramagna




-Fabrizio Caramagna

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.




[21 Luglio 1995]


NARRATORE ESTERNO

"Prima le signore." Diana si voltò e guardò il moro con fare d'intesa, poi sorrise e si voltò iniziando a scendere le scale con sveltezza.
"Che galantuomo." Sussurrò sarcastica avvertendo dietro di sé delle risatine limpide.
"Visto?" Egli la raggiunse poco dopo, reggendosi al corrimano mentre saltava gli ultimi tre gradini e atterrava saldamente sulla pianta dei piedi.
"Poi dici che ti serve la fisioterapia..." Affermò la ragazza osservandolo e ridendo di sottecchi. "Non potevo non farlo, e poi già mi sento un po' meglio." Constatò lui sorridendo divertito e alludendo alla seduta appena svolta. Privandosi dell'elastico che portava al polso e reggendolo tra le labbra mentre raggruppava tra le mani la chioma ondulata, terminò di ordinare i capelli in un basso chignon. Portò successivamente le mani nelle tasche e si leccò le labbra, osservando la ragazza che -incuriosita- studiava alcuni soprammobili accuratamente posizionati sopra un maestoso scaffale in mogano.
"Ti andrebbe..." Iniziò facendo spallucce e catturando l'attenzione della giovane, che si voltò di scatto alzando le sopracciglia . "Di fare una passeggiata?"
Ella sorrise e osservò il parquet sotto i suoi piedi, poi rialzò lo sguardo e annuì.
"Perché no?" Constatò aspettando che egli le facesse strada verso la porta principale ma, proprio in quel momento, qualcuno suonò il campanello.

Michael sorrise e sorpassò la giovane con falcate ampie ed entusiaste, addirittura precedendo l'arrivo delle domestiche, poi svoltò l'angolo e abbassò la maniglia: accolse a braccia aperte colei che vi era al di là della soglia.
Diana non riusciva a vedere di chi si trattasse, era rimasta troppo indietro e poteva solo udire una voce profonda e femminile risuonare tra le pareti.
"Barb!" Esclamò il cantante abbracciando la donna che ricambiò il gesto con altrettanto calore. "Da quanto tempo eh..." Esordì l'altra ironica. "Una settimana, devo esserti mancata molto!"
Michael rise e si spostò a sinistra. "Prego, entra." Le disse lasciando libero il passaggio.
Fu solo quando Foster fece il suo ingresso che si voltò verso Talìka e la notò: sorrise con sorpresa sia a lei che alla star con ritmo alternante, poi si avvicinò alla ragazza e le proteste una mano.
Nel frattempo Barbara studiava con dedizione la giovane che le veniva incontro: era bella, magra, della giusta statura e con un sorriso smagliante, eppure poteva avvertire un lieve imbarazzo nascere dalle sue espressioni. Non l'aveva mai vista prima, in realtà si stava chiedendo chi fosse ma, durante quei brevissimi istanti, fece finta di nulla e si limitò a stringerle la levigata ed esile mano.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora