II~ Tra petali e spine [pt. 2/5]

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Mi scuso per la lunghezza esagerata del capitolo ma quando ci vuole, ci vuole ahahah (e poi sapete che non amo lasciare le cose a metà).
Buona lettura...💛

"Bisognerebbe ricominciare dall'inizio ogni giorno

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"Bisognerebbe ricominciare dall'inizio ogni giorno. Dirsi addio e perdersi di vista. E poi subito cercarsi e ritrovarsi. Bisognerebbe vivere soltanto di inizi. Come due sconosciuti, che si hanno senza aversi mai del tutto."

-Fabrizio Caramagna

-Fabrizio Caramagna

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[16 Luglio 1995]


NARRATORE ESTERNO

Non appena la guardia del corpo aprì lo sportello posteriore della limousine, Jackson prese un grande respiro e sfilò velocemente il Fedora dalla chioma corvina. Uscì dalla vettura e posò il copricapo sotto gli occhi affinché venisse immortalato il meno possibile dai flash dei paparazzi, poi si abbassò flettendosi sulle gambe e tentando di sfuggire all'attenzione dei presenti.
"Mi segua." E mentre Gregor gli faceva da scudo col corpo e allargava le braccia per resistere alla pressione degli ammiratori che tentavano di raggiungere la celebrità, quest'ultima si limitava a velocizzare il passo e ad alzare una mano in segno di saluto.
"Michael! Michael!"
E intanto poteva udire le voci ovattate dei giornalisti, le loro domande imperterrite e inopportune sulla sua vita privata, lavorativa e sessuale. In quel momento, mentre il caos che si era venuto a creare fuori dal Children's Hospital diventava sempre più lontano ed egli veniva scortato con frenesia dai due uomini della sicurezza all'interno della struttura, il cantante si chiedeva come fosse possibile che il mondo riuscisse a seguire ogni suo passo, ogni sua mossa, ogni suo respiro.
Quella vita era diventata la sua stessa gabbia, quello sfarzo la sua miseria.

Varcata la soglia del grande cancello di ingresso si voltò verso le grate -subito sigillate- che lo dividevano dalle decine di persone che poco prima gridavano a pochi centimetri di distanza. Un flash lo accecò, così spostò scattante il capo tentando di non curarsi dei paparazzi urlanti. Il suo sguardo si incrociò con altri uomini distinti dei quali non conosceva né nome né ruolo, ma poco gli importava.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora