III~ Il prezzo della fama [pt. 3/3]

147 9 104
                                    

"E la cosa incredibile è che ho visto come fuggivi senza muoverti dal tuo posto, sfruttando quella momentanea
distrazione per sparire."

-David Grossman

[13 Gennaio 1996]

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


[13 Gennaio 1996]

NARRATORE ESTERNO

La mattina di quel 13 Gennaio 1996, Diana Meyer si svegliò prima di quanto avrebbe creduto, quasi un'ora antecedente rispetto all'orario in cui impostò la sveglia.
La prima cosa che fece fu guardare fuori dalla finestra: il tempo era piuttosto ventoso eppure il Sole splendeva accompagnato dalle rigide temperature invernali. Così Talìka, ancora assonnata e poco lucida, si strinse istintivamente nel suo pigiama e camminò verso l'armadio, aprendolo e indossando la prima felpa che trovò al suo interno, una abbastanza grande e larga da tenerla al caldo. Quando una vampata di profumo le arrivò alle narici, sorrise lievemente e aprì meglio gli occhi, guardandosi: era una delle felpe di Michael.

Camminò a passi veloci verso il bagno e dopo una veloce doccia, quando si avvolse nell'accappatoio, un pensiero la destò. In quello stesso luogo, erano passati tre giorni da quando aveva trovato del sangue sui suoi slip e, allo stesso tempo, Grace le aveva detto qualcosa che la mise ancor più in agitazione, che le fece sorgere migliaia di dubbi e perplessità.

"Hai mai sentito parlare di sanguinamento da impianto?"
L'altra scosse il capo.
"Durante le prime settimane di gravidanza l'utero è irrigato di sangue e... Beh, quando l'embrione si attacca all'endometrio può rompere vasi sanguigni provocando un leggero sanguinamento vaginale."
Diana scosse il capo e si mise in piedi, confusa.
"Non sto dicendo che tu sia necessariamente incinta, ma ti sto dicendo di non escluderlo totalmente. Dovresti fare un test di gravidanza per evitare ogni dubbio."
Sospirò, terminando e sorridendole speranzosa.
"Diana... Quel sangue potrebbe non essere ciclo."

La prima cosa a cui la giovane pensò, tre giorni prima come in quell'esatto momento, fu di fare immediatamente il test pur di sapere se quel sogno che insieme stavano coltivando si sarebbe realizzato o se avrebbero dovuto riprovarci, ma qualcosa la frenò: non era la paura o l'agitazione, certo quella era presente, bensì l'assenza di Michael lì con lei.
Qualche giorno dopo esser tornati da Parigi egli le chiese esplicitamente di essere presente durante il test, e Diana -senza pensarci due volte- acconsentì.

"Sono impaziente di sapere, sai?"
Affermò sorridendo impercettibilmente a labbra chiuse, sollevando gli angoli della bocca con dolcezza. "E voglio esserci quando dovrai fare il test di gravidanza."
Le confidò quasi sottovoce, come a porgerle il suo intero cuore in mano.
"E chi altro dovrebbe, se non tu?"

Ma quando la ragazza chiamò il cantante nei giorni precedenti le loro conversazioni furono piuttosto brevi: egli fu felice di sentirla, ma quell'allegria si nascondeva sotto un velo di elevata stanchezza. Diana poté avvertire il suo essere tremendamente impegnato a causa dei vari progetti che avrebbe dovuto intraprendere, perciò furono impossibilitati a vedersi. Ma quel 13 Gennaio sapeva che il cantante non avrebbe fatto nulla, per telefono le disse la sera prima che si sarebbe riposato un po', così Meyer decise di fargli una sorpresa. Era impaziente di dire all'uomo tutto ciò di cui Grace le parlò e verificare assieme se fosse effettivamente vero. Di fatto non gli disse nulla durante i due giorni precedenti, voleva attendere di averlo faccia a faccia nonostante la curiosità sembrasse divorarla.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora